X

Calcio 2020, finale pirotecnico: Milan e Inter regine

AC Milan on Twitter

Milano fa il vuoto. L’anno calcistico 2020 si conclude con un turno infrasettimanale ricco di emozioni, che vede le milanesi vincere e andare in fuga come non succedeva da tempo immemore, complici la sconfitta della Juventus di martedì e il pareggio del Napoli contro il Torino.

L’altra grande che può sorridere è la Roma, che ritrova il successo dopo la figuraccia di Bergamo, ma la classifica parla chiaro: Milan primo con 34 punti, Inter subito dietro a 33, giallorossi al terzo posto a quota 27. Insomma, tra le prime due e la terza c’è già uno scarto considerevole, senza contare Juventus e Napoli, troppo discontinue a prescindere dalla partita in meno, o la sorpresa Sassuolo, ancora troppo acerbo per pensare più in grande di così.

Lo scudetto 20/21 rischia così di diventare un affare milanese, anche perché Pioli e Conte, seppur con armi diverse, hanno costruito due squadre molto competitive. Stupisce, una volta di più, il Milan, capace di battere la Lazio in pieno recupero dopo una partita tiratissima, nella quale gli equilibri sono saltati più e più volte. Alla fine hanno vinto i rossoneri nonostante il doppio vantaggio sprecato e, soprattutto, le tantissime assenze, dimostrandosi davvero duri a morire. Non può essere un caso se l’ultima sconfitta in campionato risale all’8 marzo, né se la squadra segna almeno due gol da 15 partite, indipendentemente dalla presenza di Ibrahimovic. Mercoledì, come contro il Parma, i panni del leader li ha indossati Theo Hernandez, trovando il gol del 3-2 in pieno recupero (92’), proprio quando il pareggio sembrava ormai cosa fatta.

I rossoneri infatti avevano dilapidato il 2-0 iniziale (10’ Rebic, 17’ Calhanoglu su rigore) incassando le reti di Luis Alberto (28’, ribattuta di testa sul rigore sbagliato da Immobile) e dello stesso Ciro, questa volta bravissimo nel battere Donnarumma con un sinistro al volo. Ma i rossoneri non si rassegnano mai e così, dopo aver sbagliato due volte il 3-2 (sempre con Rebic), eccolo arrivare grazie a Hernandez, maestoso nello stacco di testa che vale un Natale da capolista. “Quando vinci una partita così importante in questo modo è giusto festeggiare insieme – il commento entusiasta di Pioli -. Sapevamo di dover fare un grande sforzo e ci siamo riusciti, sono orgoglioso della mia squadra che sta facendo qualcosa di importante”.

Tanto rammarico invece sul fronte Lazio, dove bisogna fare i conti con gli ennesimi punti persi di questa stagione, nonostante una prova a tratti di grande spessore. “Un risultato bugiardo per quello che si è visto in campo, peccato perché abbiamo concesso 2 gol da palle inattive e un gol su rigore – ha spiegato Inzaghi -. Abbiamo dominato a San Siro e deve essere stimolante, anche se il 3-2 finale non rispecchia l’andamento della partita”.

Appena dietro il Milan c’è subito l’Inter, giunta alla settima vittoria consecutiva. Il 2-1 di Verona conferma la solidità di una squadra non sempre bella da vedere, ma sempre più solida ed efficace. Conte sembra aver trovato la sua base un po’ in tutti i reparti e questo, alla luce di un 2021 senza coppe europee, potrebbe rivelarsi un vantaggio importantissimo. Non a caso, una volta finita la Champions, il turnover è stato ridotto al minimo, col risultato che alcuni giocatori stanno finalmente trovando continuità.

Mercoledì a regalare la vittoria è stato Skriniar con uno splendido colpo di testa (69’), dopo che Handanovic aveva praticamente regalato all’Hellas il gol dell’1-1 (Ilic al 63’), vanificando così la spettacolare girata al volo di Lautaro (52’). Tre punti di platino quelli del Bentegodi, in attesa di capire se il mercato regalerà a Conte i rinforzi desiderati. “Io non devo chiedere nulla, devo fare delle valutazioni come quest’estate e poi il club, in base alle possibilità, stabilisce se si può fare o no – ha puntualizzato il tecnico -. Dobbiamo fare del nostro meglio, è un campionato molto più equilibrato, sarà molto difficile quest’anno, ci sarà grande lotta fino alla fine”.

Sorride anche la Roma, che ritrova la vittoria con un pirotecnico 3-2 sul Cagliari, archiviando così il ko di Bergamo. Non è stata una passeggiata, perché i giallorossi, dopo essere passati in vantaggio con Veretout agli albori del match (11’), si sono fatti raggiungere da Joao Pedro a mezz’ora dalla fine (59’). Lì però è venuto fuori il carattere chiesto da Fonseca, con Dzeko a trovare il 2-1 (71’) e Mancini a firmare il terzo gol (77’), prima che il solito Joao Pedro firmasse il 3-2 su rigore in pieno recupero (91’). “Questa prima parte di stagione è positiva, molti non pensavano che saremmo potuti essere terzi ma la squadra ci ha sempre creduto – ha esultato il tecnico portoghese -. Io sono qui da un anno e mezzo e so che c’è qualcuno pronto a farci male non appena arriva una sconfitta, ma non ascolto le critiche per mantenere l’equilibrio”.

Chi invece non passerà un Natale particolarmente felice è il Napoli, che sembra aver smarrito lo spirito di qualche settimana fa. Il pareggio casalingo contro il Torino ultimo in classifica, per giunta ottenuto in rimonta a recupero inoltrato, è un’occasione persa per avvicinare le primissime posizioni, tanto da vanificare quasi del tutto l’effetto Coni, che proprio mercoledì aveva ridato agli azzurri speranze di titolo. Ma giocando così sarà difficile fare strada, anche perché i granata non hanno rubato nulla, disputando una delle migliori gare della stagione e portandosi in vantaggio con Izzo (56’).

A evitare l’imbarazzante sconfitta ci ha pensato Insigne con uno splendido sinistro di controbalzo a partita quasi finita (92’), ma ciò non basta a far sorridere l’ambiente. “Siamo stanchi, scarichi e ci mancano tanti giocatori – l’analisi di Gattuso -. Ci teniamo stretti questo punto, potevamo vincere, è vero, ma dobbiamo anche considerare le condizioni in cui siamo arrivati, dopo aver giocato ogni tre giorni per quattro mesi di fila…”. Ora 10 giorni di stop, dopodiché sarà di nuovo tour de force: basti pensare che dal 3 al 10 gennaio ci saranno ben tre turni di campionato, per poi iniziare la Coppa Italia. Insomma, ci sarà giusto il tempo di prendere un po’ di fiato, prima di tuffarsi a capofitto in un 2021 ricco di calcio come non mai.

Related Post
Categories: News