Giornata di festa per i titoli tecnologici, in Europa come a Wall Street. A innescare la corsa è Broadcom, che ha diffuso conti trimestrali oltre le attese e una guidance solida, confermando il ruolo centrale del gruppo nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Il colosso dei semiconduttori ha chiuso il terzo trimestre con ricavi per 15,96 miliardi di dollari, in crescita del 22% rispetto all’anno scorso, e utili per azione a 1,69 dollari, sopra le stime di 1,65. A trainare i risultati è l’Intelligenza artificiale: il fatturato del comparto ha raggiunto i 5,2 miliardi, +63% su base annua, e per il trimestre in corso Broadcom prevede un’ulteriore accelerazione a 6,2 miliardi, l’undicesimo aumento consecutivo. Complessivamente la società stima ricavi a 17,4 miliardi (+24%) e margini Ebitda rettificati del 67%.
La strategia di Broadcom e la sfida indiretta a Nvidia
Il successo di Broadcom nasce dalla decisione di lasciare ad altri la corsa alle applicazioni consumer e di presidiare invece l’infrastruttura che le sostiene. Nei data center che alimentano servizi come ChatGPT, Copilot o Gemini, i chip su misura del gruppo – dagli ASIC alle XPU – e le reti ultra-performanti, come gli switch Jericho3-AI e le soluzioni ottiche di nuova generazione, sono diventati elementi imprescindibili per abbattere i colli di bottiglia nel calcolo massivo.
A questa anima hardware si affianca quella software, rafforzata dall’acquisizione di VMware nel 2023, che ha trasformato Broadcom in un gruppo ibrido. Oggi il 42% del fatturato arriva da abbonamenti e contratti enterprise di lungo periodo, contro il 22% pre-acquisizione, garantendo ricavi ricorrenti e clienti difficili da sostituire. La disciplina sui costi e le sinergie realizzate hanno già riportato i margini operativi su livelli pre-Vmware.
La strategia del ceo Hock Tan punta a non sfidare Nvidia sul terreno delle Gpu generaliste, preferendo offrire soluzioni su misura agli hyperscaler del cloud con margini elevati e rapporti di lungo periodo. È un approccio meno scintillante, ma più solido e redditizio. Broadcom non rappresenta il volto patinato dell’intelligenza artificiale, bensì la macchina nascosta che la sostiene, e i conti del trimestre confermano che questa scelta invisibile ma cruciale sta dando i suoi frutti.
La guidance resta solida
Per il quarto trimestre Broadcom stima ricavi intorno ai 17,4 miliardi di dollari, con un incremento del 24% rispetto a un anno fa e margini Ebitda rettificati pari al 67%. Una guidance che inizialmente ha suscitato qualche incertezza, alimentando reazioni contrastanti tra gli analisti. Ma le parole di Hock Tan, che ha rilanciato la prospettiva di una crescita ancora più robusta nel 2026 grazie anche alla collaborazione con OpenAI per chip dedicati all’AI, hanno riacceso l’entusiasmo degli investitori.
E i titoli tech volano
Il mercato premia i risultati della società. Broadcom ieri ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,2% e nel pre-market americano guadagna oltre l’8%, trascinando l’intero comparto. E così a Piazza Affari brilla anche StMicroelectronics, in progresso di oltre il 5%, anche grazie alla promozione di Exane BNP Paribas, mentre in Europa corrono Asml, Asm e Infineon.
Ad alimentare l’entusiasmo anche l’accordo da 3,16 miliardi con cui la svedese Hexagon ha ceduto la divisione di progettazione a Cadence Design e le nuove stime di Citi, che vedono una ripresa graduale ma concreta per i semiconduttori. Un mix di fattori che ha acceso i listini, con i titoli tecnologici oggi in piena corsa.