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Brissago, la principessa di Saint Leger e la Scapigliatura

A novant’anni di distanza, dal 2 luglio al 15 ottobre 2017, le Gallerie Maspes di Milano riportano sulle Isole di Brissago, nella parte svizzera del lago Maggiore, il celebre dipinto di Daniele Ranzoni Ritratto di Antonietta Tzikos di Saint Leger.

La mostra, ideata da Francesco Luigi Maspes ed Elena Orsenigo, documenta la genesi di uno dei più importanti capolavori dell’artista protagonista del periodo scapigliato milanese, realizzato nel 1886 sulle Isole di Brissago e oggi custodito in collezione privata italiana.

La rassegna riporterà inoltre d’attualità la figura e la vicenda umana di Antonietta di Saint Leger, la prima a dar vita sulle Isole a un giardino botanico, oggi divenuto Parco Botanico del Cantone e meta di migliaia di turisti.

Il ritratto, commissionato a Daniele Ranzoni dalla stessa Principessa di Saint Leger, proprietaria dal 1885 delle isole di Brissago, vi rimase fino al 1927 quando venne staccato dalla parete del salotto della sua villa.

Capolavoro della tarda maturità, il Ritratto di Antonietta Tzikos di Saint-Leger, entrato nel 1949 nella celebre collezione di Giacomo Jucker, è considerato uno degli ultimi e più intensi ritratti psicologici di Daniele Ranzoni e di tutta la ritrattistica dell’800 europeo; è un quadro in cui la principessa è colta in un atteggiamento quasi vulnerabile, priva del carattere tenace che ne aveva contraddistinto l’esistenza e in cui la pennellata scarna presenta una gamma cromatica risolta con minime variazioni di colore.

Daniele Ranzoni è stato un esponente di spicco di una straordinaria stagione artistica, tutta milanese, idealmente iniziata con il Piccio e proseguita con Luigi Conconi e Virgilio Ripari, che si faceva promotrice di un linguaggio pittorico innovativo, svincolato dai modelli accademici, capace di esprimere i cambiamenti sociali e culturali dell’epoca, attraverso una stesura vaporosa, fatta di pennellate sfatte.

L’evento e` reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione delle Isole di Brissago, l’Ente Regionale Locarnese e Vallemaggia e il progetto di Parco Nazionale del Locarnese, che insieme alle Gallerie Maspes, si sono posti il duplice obiettivo di una promozione ambientale e culturale.

La rassegna è una nuova tappa dell’indagine promossa dalle Gallerie Maspes di Milano sulla figura del pittore scapigliato lombardo, iniziato con la mostra Ranzoni. Lo scapigliato maudit e che ha portato alla pubblicazione di un volume monografico che contiene un contributo storico-critico di Annie-Paule Quinsac, il carteggio inedito di Giacomo Jucker sull’opera Ritratto di Antonietta Tzikos di Saint-Léger, la biografia di Antonietta Tzikos di Saint-Léger redatta da Eva Frassi, oltre ai risultati delle analisi diagnostiche effettuate sulla stessa tela da Thierry Radelet, e a un approfondimento riguardante il suo restauro a cura di Enrica Boschetti.

 
Antonietta Tzikos di Saint Leger. Note biografiche

Antonietta Saint Leger nasce il 20 giugno 1856 a San Pietroburgoda Wilhelmina e Marian Beyer, anche se la tradizione vuole che sia figlia naturale dello Zar Alessandro II e la sua istruzione avviene in ambienti colti e aristocratici. All’età di sedici anni si trasferisce in Italia dove prende marito per ben due volte. Trasferitasi a Milano, conosce il terzo marito, l’irlandese Richard Flemyng Saint Leger di Kingstown, con il quale nel 1885 acquista le Isole di Brissago, in Svizzera, trasportandovi personalmente la terra per la realizzazione di un giardino botanico. Nei primi anni sono invitati alle isole numerosi artisti e letterati, tra cui Daniele Ranzoni, appena uscito da un manicomio novarese e che in quel luogo realizzerà il celebre Ritratto di Antonietta Tzikos di Saint Leger, eJames Joyce, particolarmente influenzato dalla Saint Leger per la scrittura allora in corso del suo Ulysses. A seguito della vendita delle Isole nel 1927 per motivi economici, Antonietta raggiunge una nuova dimora a Moscia, presso Ascona, ma nel 1940, molto malata e in miseria, è accolta all’Ospedale di Intragna nella stanza numero 32, dove muore il 24 gennaio 1948.

Daniele Ranzoni. Note biografiche

Daniele Ranzoni (Intra, 1843-1889) studia a Brera e all’Accademia Albertina; successivamente, a Intra, stringe rapporti con artisti e intellettuali vicini alla scapigliatura e, memore delle soluzioni del Piccio, avvia una ricerca pittorica caratterizzata da delicati effetti di luce. Rientrato in Italia dopo un soggiorno a Londra (1877-1879), dipinge alcune delle sue opere più note, nelle quali la trasparenza del colore si fonde con la leggerezza dello sfumato. Dal 1885, afflitto da crisi depressive, abbandona gradualmente la pittura.

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Tags: ArteMilano