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Brexit congela le Borse, Draghi delude le banche

Pixabay

Il silenzio di Mario Draghi sul prossimo finanziamento Tltro delude le banche e fa sbandare Piazza Affari, che nel finale recupera per chiudere piatta. In vista delle decisioni sulla Brexit, sono poco mossi anche gli altri listini europei: Francoforte +0,47%; Parigi +0,25%; Madrid -0,03%; Londra -0,05%.

Wall Street, dopo un avvio intonato, viaggia ora a velocità diverse, con Nasdaq e S&P in frazionale rialzo e il Dow Jones poco sotto la parità, in attesa dei verbali dell’ultima riunione della Fed.

La cautela sembra prevalere su tutti i mercati, dopo il taglio, ieri, alle stime di crescita mondiale da parte del Fondo Monetario Internazionale. Anche Draghi oggi, al termine della riunione della Bce che ha lasciato invariati i tassi (non aumenteranno nel 2019), ha detto che la zona euro mostra “una crescita più lenta che si sta estendendo nell’anno corrente”. In corrispondenza delle sue parole la moneta unica ha perso smalto, per poi recuperare sul dollaro, con il cambio attualmente attorno a 1,125. L’euro flette invece contro la sterlina (0,860), nel giorno del Consiglio europeo straordinario sull’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, una riunione dei Ventisette più Theresa May che dovrebbe portare a un accordo in tarda serata o nel corso della notte, per evitare una hard Brexit che scatterebbe venerdì a mezzanotte.

Il petrolio si conferma in spolvero, con il Brent a 71,45 dollari al barile (+1,19%). Si muove in rialzo anche il Wti, 64,41 dollari al barile (+0,7%), nonostante l’aumento a sorpresa delle scorte Usa. Si segnala d’altra parte la picchiata della produzione Opec: 534.000 barili al giorno a marzo a causa del forte calo in Arabia Saudita e Venezuela.

Oro ben comprato, a 1308,52 dollari l’oncia (+0,34%).

In Piazza Affari sono in rialzo le utility con Hera +0,99% e Italgas +1,15%. Regina del listino è Campari +1,75%. Bene Pirelli, +0,99%. La Juventus sfiora i massimi storici +0,63%, a poche ore dal match di stasera contro l’Aiax nei quarti di finale di Champions League.

Le vendite affossano per il secondo giorno di seguito Unipol, -1,46%.  Blue chip peggiore è Cnh, -1,62%, con Exor al seguito -0,74%. Le banche cambiano più volte segno nel corso della seduta, ma alla fine le big in calo sono Unicredit, -0,92% e Intesa -0,67%. Fuori dal listino principale anche Mps cede lo 0,79%. Per l’ad Marco Morelli la frenata dell’economia italiana peserà quest’anno sulla performance della banca. “Credo che il percorso di recupero proseguirà in un contesto che è molto, molto più difficile”.

Nonostante i molti moniti all’Italia sui conti e la nuova realtà del Def, che certifica il rallentamento economico, nonché debito/pil e deficit/pil in peggioramento, l’obbligazionario chiude positivo, sostenuto anche dalle parole accomodanti di Mario Draghi: il rendimento del Btp decennale scende al 2,56% e lo spread con il Bund cala a 258.20 punti base (-1,79%). Attesa per le aste di domani: il Tesoro offre tra 6,25 e 7,75 miliardi di euro in Btp a 3, 7 e 15 anni. Debutta inoltre il nuovo 7 anni con scadenza luglio 2026, che staccherà una cedola del 2,1% rispetto a 2,5% dell’attuale benchmark novembre 2025

Sul fronte macro si registra il secondo rialzo consecutivo della produzione industriale italiana, dopo quattro mesi difficili. Secondo l’Istat, a febbraio l’indice destagionalizzato è aumentato dello 0,8% rispetto a gennaio.

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Categories: Finanza e Mercati