X

Borse, prove di rimbalzo dopo il lunedì nero: segnali di ripresa in Asia e schiarite per l’Europa

L’avvio è stato disastroso e le previsioni dei guru lasciano poche speranze per il 2016, ma le Borse cercano comunque di reagire allo tsumani finanziario. Meteo Borsa segnala così un timido tentativo di ripresa di Shanghai (+0,4%), dopo lo shock di lunedì, quando il mercato ha chiuso i battenti dopo aver toccato un calo del 7%. Debole però Shenzhen (-0,5%, dopo il -8,9% del lunedì nero), mentre il cambio dello yuan si conferma sui minimi dal 2011. La nota più positiva arriva dagli altri mercati. Sia Tokyo che Hong Kong, dopo un avvio negativo, sono ora in territorio positivo. 

IL PETROLIO SALVA WALL STREET

A stabilizzare i listini contribuisce l’andamento del petrolio, in forte tensione dopo l’escalation della crisi tra l’Iran sciita e l’Arabia Saudita, leader dei sunniti. Stamane il petrolio Brent è trattato a 37,47 dollari (+0,7%), l’americano Wti a 37,02 (+0,7%). In lieve salita anche l’oro a 10,76,50 dollari (+0,2%).

Grazie al rimbalzo del settore energia (-0,2% alla fine) l’indice Dow Jones ha scongiurato ieri un record negativo: la peggior apertura d’anno dal 1932. A metà seduta, infatti, il listino Usa perdeva oltre il 2,1%. Poi, grazie ad un rimbalzo, Wall Street ha contenuto i danni: Dow Jones -1,53%, S&P -1,58%, Nasdaq -2,08%.

A guidare la discesa, particolarmente forte per tecnologia e biotech, è stata Amazon (-5,8%), accompagnata da Netflix (-7%), altra beniamina dei mercati nel 2015. Tesla perde il 6,9% dopo aver annunciato la consegna nel trimestre di 17.400 vetture, ai minimi delle previsioni. 

PIAZZA AFFARI IN ROSSO. TENGONO I BTP

Non meno amaro l’avvio d’anno per le Borse europee. La più colpita è stata Francoforte (-4,3%). A Piazza Affari l’indice FtseMib ha perso il 3,2%. Parigi ha ceduto il 3% e Londra il 2,7%. Oggi meteo Borsa segnala schiarite in apertura. I futures sull’indice americano S&P 500 segnalano un’apertura a +0,4%. Lo stesso vale per le piazze del Vecchio Continente: Londra è prevista in recupero di 57 punti a 6.150, Parigi di 50 punti a 4.572, Francoforte +100 punti a 10.383. 

L’incertezza ha intanto mantenuto alto l’interesse per i titoli di Stato della zona euro. Ieri la Bce ha ripreso gli acquisti nell’ambito del Qe dopo lo stop delle festività natalizie. Il Btp 10 anni rende l’1,55% con lo spread a 98 punti base.

I GURU PREVEDONO UN ANNO DEBOLE

Tutti finito? In realtà il lunedì nero appare la punta dell’iceberg dei complessi e gravi problemi finanziari e geopolitici che incombono sui destini dell’economia globale. In sintesi: 

1) La causa scatenante è stato il malessere dell’economia cinese. L’industria manifatturiera cinese in dicembre ha registrato un calo inatteso con l’indice Pmi sceso a 48,2 da 48,6 di novembre, gli economisti si aspettavano una crescita a 48,9. Si tratta del decimo mese consecutivo di contrazione, un evento che allontana le aspettative di un ritorno alla crescita della seconda economia mondiale. 

2) Soffrono le economie più legate agli acquisti di Pechino. Il real brasiliano è scivolato ieri a 4.06 sul dollaro. La copertina dell’Economist annuncia che il 2016 sarà “l’anno del disastro” per il Paese che si accinge ad ospitare le Olimpiadi.

3) Lo scenario del Medio Oriente è sempre più incerto, fattore che contribuisce ad aumentare la volatilità dei listini, già schizzata alle stelle. In questa cornice si inquadrano le tradizionali previsioni di inizio anno di Byron Wien, leggendario guru di Blackstone. Sarà, si legge nel suo decalogo, un anno negativo per Wall Street, condizionato dal calo della redditività del mercato Usa. 

La Fed, di fronte al rallentamento dell’economia, si limiterà ad un solo aumento dei tassi. Le società saranno portate a ridurre gli investimenti e ad aumentare le posizioni cash per far fronte all’incertezza. La stagnazione secolare, insomma, avanza. O comunque rischia di diventare la filosofia dominante, a danno degli animal spirits. 

TIENE FERRARI: “IL DIVIDENDO SARA’ GENEROSO”

Il quadro generale non ha guastato a Piazza Affari la festa per l’arrivo di Ferrari, scortata da Sergio Marchionne e John Philip Elkann, alla presenza di Matteo Renzi. La Rossa ha chiuso la sua prima giornata milanese a 43,67 euro, in rialzo dello 0,5%. Sergio Marchionne ha detto che la società emetterà un bond nel primo semestre, e si prepara a una generosa politica dei dividendi. Per il 2015 le immatricolazioni sono salite a quota 7.700. 

FCA, BOOM DI VENDITE: “RISPETTEREMO I TARGET FINANZIARI AL 2018”

A sua volta Fca ha chiuso in ribasso del 4,9% a 8,15 euro, una quotazione che tiene conto dello scorporo di Ferrari. Venerdì scorso ha chiuso a 12,92 euro. Il prezzo di chiusura del 2015 di Fca rettificato per lo scorporo è pari a 8,49 euro. Marchionne ha confermato gli obiettivi finanziari al 2018, nonostante la crisi in Cina. 

L’ad ha inoltre escluso la cessione di Magneti Marelli o Comau, su cui il mercato ha speculato nei mesi scorsi, ed è tornato a raffreddare le attese di una fusione con Gm. “Ho visto un mese fa Mary Barra – ha rivelato –, non credo che ci saranno altri incontri”. Intanto, da Detroit è arrivata la notizia che il board fi Gm ha nominato, all’unanimità, la Barra presidente oltre che ceo di General Motors. 

In serata, infine sono stati diffusi i dati sulle vendite delle auto in Italia a dicembre: 1.574.872 immatricolazioni, con una crescita del 15,75% rispetto al 2014. Fiat Chrysler ha annunciato numeri ancor più lusinghieri: + 18,3% con l’exploit di Jeep (+163,9% rispetto al 2014).

DALLE BANCHE AL LUSSO, TUTTE LE BLUE CHIPS IN ROSSO 

Tutti i settori hanno chiuso ieri in terreno negativo. In forte calo le banche: Unicredit -3,2%, Intesa -3,3%, Mediobanca -3,5%. Giù le Popolari: Popolare Emilia Romagna -3,8%, Banco Popolare -4,5%. Tiene Bpm (-1,5%). Vendite anche sul risparmio gestito: Azimut -4,3%, Banca Mediolanum -4,9%, Anima -3,5%.

Giornata nera per il lusso: il titolo peggiore è Yoox -7%, seguito da Ferragamo (-4,8%), Tod’s (-2,3%), Moncler (-3,2%) e Luxottica (-3,7%).

Giù anche le altre blue chips: Telecom Italia -3,8%. Mediaset -3,9%. Nel campo delle utility, Enel -3%, Snam +0,3%, Enel Green Power -3,7%. In profondo rosso Finmeccanica (-4%), StM (-3,4%) e Atlantia (-2,6%). Tra i petroliferi: Eni -2,8%, Saipem-3%, Tenaris -1,4%.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati