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Borse positive con le prove di disgelo Usa-Cina sui dazi. Brillano Microsoft e Meta, giù Amazon con Apple

Pixabay

Il medicamento per le numerose ferite inferte dai dazi di Trump sono ora le trattative per attenuarli. E la notizia che la Cina stia pensando a un accordo con gli Stati Uniti è stata la miglior medicina per i listini azionari oggi, mentre il Giappone ha ricordato a Washington nei colloqui come sia elevata la sua detenzione di Treasuries Usa. Ieri Wall Street ha esultato per i positivi dati superiori alle attese di Meta e Microsoft, mentre poi nell’afterhours ha stupito il crollo di Apple e Amazon. Stamane le azioni asiatiche si sono spinte al livello più alto in più di un mese, i contratti futures per l’ S&P 500 sono in rialzo e borse europee si preparavano a un’apertura positiva in vista di una raffica di dati aziendali, in particolare quelli del colosso petrolifero Shell e il gruppo chimico tedesco Basf.

L’esercizio di equilibrio delle trattative: Cina e Giappone sotto i riflettori

In questo momento sono le trattative in corso a dettare il ritmo dei mercati e ogni singola parola viene soppesata. Il Ministero del Commercio cinese ha detto che Pechino sta “valutando” l’offerta di Washington per discutere di quei del 145% imposti dal presidente statunitense Donald Trump, aggiungendo che la porta di Pechino è aperta al dialogo. Tuttavia la Cina, che ha risposto con nuovi dazi del 125% sulle importazioni dagli Stati Uniti, ha sottolineato che Washington deve dimostrare “sincerità” nei negoziati e dovrebbe essere pronta ad annullare i suoi dazi unilaterali. “Se gli Stati Uniti vogliono dialogare, dovrebbero dimostrare la loro sincerità, essere pronti a correggere le loro pratiche sbagliate e ad annullare i dazi unilaterali, e agire”, ha affermato il ministero del Commercio. “In qualsiasi possibile dialogo o colloquio, se gli Stati Uniti non correggono le loro misure tariffarie unilaterali sbagliate, significa semplicemente che sono completamente insinceri e danneggeranno ulteriormente la fiducia reciproca tra le due parti”, ha aggiunto.

Per quanto riguarda il Giappone, l’inviato di Tokyo per i colloqui con gli Stati Uniti sui dazi doganali a Washington ha dichiarato che il secondo round di negoziati tra i due Paesi è stato “franco e costruttivo”. “Siamo riusciti a portare avanti discussioni concrete, ad esempio, sull’espansione degli scambi commerciali tra i nostri due Paesi, sulle misure non tariffarie e sulla cooperazione economica e di sicurezza”, ha dichiarato Ryosei Akazawa ai giornalisti dopo i colloqui.

Tuttavia l’equilibrio resta precario fino a che non ci saranno passaggi concreti, dicono gli analsiti. E ciò è stato particolarmente evidente quando stamane il ministro delle finanze giapponese ha dichiarato che il paese potrebbe usare i suoi titoli del Tesoro USA, che ammontano a più di mille miliardi di dollari, come carta vincente nei colloqui commerciali con Washington, sollevando per la prima volta esplicitamente la sua posizione di grande creditore degli Stati Uniti.

Wall Street guidata dal successo di Microsoft e Meta

Ieri le azioni statunitensi hanno registrato un rialzo, con il Dow Jones e l’S&P 500 che hanno registrato l’ottava sessione consecutiva di guadagni dopo che i risultati superiori alle attese delle megacap Microsoft e Meta hanno attenuato le preoccupazioni sulla spesa per l’intelligenza artificiale. Microsoft ha registrato un’impennata del 7,6% e ha chiuso al livello più alto da fine gennaio, trainato da previsioni di crescita trimestrale positive per la sua attività di cloud computing Azure. I guadagni hanno brevemente spinto Microsoft al di sopra di Apple per diventare l’azienda più preziosa al mondo. Meta ha guadagnato il 4,2% e ha chiuso al massimo dal 9 aprile, dopo aver registrato ricavi superiori alle aspettative grazie a una solida performance pubblicitaria.

Il Dow Jones Industrial Average è salito ieri dello 0,21%, a 40.752,96, l’S&P 500 ha guadagnato lo 0,63%, a 5.604,14 e il Nasdaq Composite ha guadagnato l’1,52%, a 17.710,74. Le ripercussioni dei frequenti cambiamenti nella politica commerciale statunitense hanno finora penalizzato una solida stagione degli utili, con molte aziende che hanno tagliato o ritirato le loro previsioni di profitto. Gli utili del primo trimestre dell’indice S&P 500 dovrebbero crescere del 12,9% su base annua, secondo i dati LSEG.

Dopo il suono della campana di chiusura delle contrattazioni Usa ieri, Amazon.com è invece sceso di quasi il 4% dopo che i suoi conti hanno mostrato un rallentamento della crescita della sua unità cloud. Le azioni Apple hanno alternato modesti guadagni e perdite prima di chiudere in rialzo dello 0,4% dopo che un giudice federale ha stabilito che il produttore di iPhone aveva violato un’ordinanza di un tribunale statunitense di riformare il suo App Store. Apple ha ridotto il suo programma di riacquisto di azioni di 10 miliardi di dollari e ha avvertito che i dazi potrebbero aggiungere circa 900 milioni di dollari di costi in questo trimestre. Il Ceo, Tim Cook, ha anche sottolineato che il produttore di iPhone ha iniziato ad accumulare scorte di prodotti in modo che la maggior parte dei dispositivi venduti negli Stati Uniti in questo trimestre non provenga dalla Cina.

Dal lato dei dati economici il quadro è contrastante. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione hanno mostrato che i licenziamenti sono aumentati più del previsto in settimana, suggerendo potenzialmente un’accelerazione dei tagli al personale a seguito dei dazi. Sarà quindi seguito con attenzione oggi il dato mensile sul mercato del lavoro. I dati ISM PMI hanno mostrato un’ulteriore contrazione del settore manifatturiero statunitense ad aprile, sebbene leggermente inferiore alle aspettative degli economisti intervistati da Reuters. I prezzi degli input sono aumentati.

Da segnalare che Eli Lilly ha riportato risultati trimestrali superiori alle aspettative, ma le azioni sono crollate dell’11,7% dopo che CVS Health ha deciso di eliminare il farmaco per l’obesità Zepbound di Lilly da alcuni elenchi di farmaci rimborsabili. Il settore sanitario è crollato del 2,8%, registrando la performance peggiore della seduta di ieri. Anche McDonald’s ha reso noto i dati di bilancio e le azioni sono scese dell’1,9% per via dell’inaspettato calo nelle vendite globali del primo trimestre.

Borse asiatiche in rialzo con i tech di Hong Kong e Taipei

La disponibilità della Cina all’avvio di un negoziato sui dazi con gli Stati Uniti indirizza verso il rialzo le borse dell’Asia Pacifico. Il mercato finanziario della Cina oggi è chiuso.

L’indice MSCI Asia Pacific guadagna lo 0,8%. La borsa di Tokyo sale, indice Nikkei a +1%, +5% la settimana. Ieri la Banca del Giappone ha detto che ci vorrà più tempo per raggiungere l’obiettivo di inflazione, un commento che raffredda le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi di interesse nel corso dei prossimi mesi. La banca centrale ha dichiarato di aspettarsi che l’inflazione sia coerente con l’obiettivo del 2% intorno alla seconda metà del periodo di previsione, il quale, è stato esteso di un anno per includere l’anno fiscale 2027. La banca ha dimezzato le previsioni di crescita economica allo 0,5% per l’anno fiscale in corso.

L’indice Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dell’1,8%, una variazione che lo dovrebbe portare alla terza settimana consecutiva con il segno positivo. L’Hang Seng Tech sale del 3,2%: dai minimi dal 7 aprile, il rimbalzo è di quasi il 20%. Il titolo del giorno è Xiaomi, con un +5%. La società ha comunicato i dati delle vendite di auto elettriche di aprile. Alibaba Group +3%.

L’indice Taiex della borsa di Taiwan è a + 2,2%, portando il bilancio settimanale a +6%. La Borsa di Seul sale di +0,4%, +1,7% la settimana.

Europa, a Piazza Affari occhi Leonardo

Le Borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo: future Euro Stoxx 50 +1%.

Leonardo DRS, la controllata di Leonardo attiva negli Usa, ha riportato un utile trimestrale rettificato di 20 centesimi per azione nel primo trimestre, superiore ai 14 centesimi dell’anno scorso.

Amplifon. GN Store Nord, una catena di negozi danese dove si vendono, tra le altre cose, anche apparecchi acustici, ha abbassato le previsioni per il 2025 sulla scia dei dazi statuni

Mediobanca. Generali. Il presidente di Delfin Francesco Milleri ha espresso apprezzamento per gli sforzi fatti dall’AD di Mediobanca Alberto Nagel per “cambiare il ruolo della banca”. Sul voto del 16 giugno, Milleri spiega: “ci manca un pezzo d’informazione. Quando l’avremo voteremo e il nostro voto sarà sempre a sostegno delle aziende, del management e del piano industriale che porta valore”. L’operazione per Delfin, che è anche azionista di Generali, non deve avere “ne’ vincitori ne’ vinti” mentre come azionista di MPS, Delfin ritiene che non ci sia contrasto tra il progetto dell’AD di Siena Luigi Lovaglio e l’Ops su Banca Generali. L’offerta di scambio lanciata da Mediobanca su Banca Generali da pagare con azioni Generali, potrebbe dover passare al vaglio dell’assemblea dei soci di Generali, scriveva ieri Il Sole 24 Ore aggiungendo che i legali sono al lavoro sulla questione.

Stellantis – Citi taglia il target price. La società sta adeguando la produzione dell’impianto di assemblaggio canadese di Windsor, in Ontario, per completare la costruzione dei modelli di veicoli del 2025. Lo ha comunicato ieri il gruppo aggiungendo che lo stabilimento chiuderà nella settimana del 5 maggio, come anticipato da indiscrezioni stampa locali.

StM ha respinto un nuovo tentativo del governo italiano di far nominare il proprio candidato al consiglio di sorveglianza, hanno riferito a Reuters due fonti vicine alla questione. Il produttore di chip taglierà circa 1.000 posti di lavoro in Francia, pari al 9% dell’organico nel Paese e a oltre un terzo dei 2.800 licenziamenti previsti dal piano di taglio dei costi. Lo ha detto il produttore di chip italo-francese aggiungendo che sono in corso colloqui con i sindacati italiani.

Tenaris ha chiuso il primo trimestre con ricavi in calo del 15% anno su anno a 2,92 miliardi di dollari, leggermente meglio delle attese grazie ai volumi, il mix invece è stato un elemento negativo. Risultato operativo è sceso del 32% a 550 milioni di dollari. Il secondo trimestre dovrebbe chiudersi con una leggera crescita dei ricavi, con margini stabili. Nel corso della presentazione dei dati, la società ha affermato che nella seconda parte dell’anno, nel caso il petrolio resti su questi livelli, ci potrebbe essere un rallentamento della domanda di tubi speciali negli Stati Uniti.

Unipol. Berenberg alza il target price.

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