La nebbia che si è abbattuta sui rapporti commerciali tra gli Usa e il resto del mondo si sta gradatamente alzando in vista della scadenza del primo agosto che era stata fissata da Trump, fornendo alle aziende una maggiore visuale. Dopo l’accordo chiave di ieri tra Europa e Usa, che insieme hanno in mano quasi un terzo del commercio mondiale, e dopo quello con il Giappone della scorsa settimana, da oggi inizia il terzo round di colloqui con la Cina. Gli investitori, che restano in parte sospettosi e cercano i dettagli degli accordi, sono comunque ottimisti e spostano ora l’attenzione sulle riunioni di politica monetaria della Fed e dalla Banca del Giappone questa settimana e alle trimestrali di Apple, Microsoft, Amazon e alla madre di Facebook, Meta. Le azioni globali sono salite e l’euro si è rafforzato, mentre i future sulle borse europee anticipano un rialzo di oltre l’1%, che potrebbe preludere a nuovi record. Positivi anche i future di Wall Street. Rimbalza il petrolio, poco mosso l’oro.
Ieri accordo tra Usa e Ue. Da oggi si riparte con la Cina. Il punto sui dazi
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno raggiunto ieri un accordo quadro commerciale che impone una tariffa del 15% sulle importazioni della maggior parte dei prodotti Ue (la metà di quella minacciata) scongiurando una guerra commerciale tra i due alleati che rappresentano quasi un terzo del commercio globale. L’Ue, di contro, effettuerà 600 miliardi di dollari in investimenti negli Usa e “acquisterà 150 miliardi di dollari in energia statunitense e armi“. L’accordo lascia invariati i settori acciaio e alluminio, mentre Bruxelles mette in stand-by l’ipotesi di una digital tax europea di fronte alle pressioni di Washington. Lo schema della trattativa ricalca per lo più quello effettutato la scorsa settimana con il Giappone che in cambio ha promesso investimenti in terra americana per 550 miliardi di dollari. Intanto continua il dossier Usa-Cina. Pechino e Washington dovrebbero estendere la tregua tariffaria di altri tre mesi durante il terzo round di colloqui commerciali che si terranno a Stoccolma a partire da oggi, ha riferito ieri il South China Morning Post, citando fonti a conoscenza della questione. Gli Usa hanno già siglato un accordo con le Filippine, con un tasso fissato al 19%, lo stesso livello concordato dall’Indonesia e un punto percentuale al di sotto del livello di base del 20% del Vietnam. Restano in attesa Corea del Sud e la Thailandia.
Asia contrastata. Brillano gli esportatori verso l’Europa. Occhi a Samsung
In Asia Pacifico i mercati azionari sono contrastati o deboli: si mettono in luce, con rialzi in alcuni casi importanti, i titoli delle società esportatrici verso l’Europa.
In Cina, in attesa della conferma della proroga della tregua tariffaria che altrimenti scadrebbe il 12 agosto, l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è a -0,3%, Hang Seng di Hong Kong a +0,4% e Taiex di Taiwan +0,3%. Oggi inizia a Stoccolma il terzo round di colloqui tra il segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il vice premier cinese He Lifeng. Gli utili industriali della Cina sono diminuiti per il secondo mese consecutivo, con le autorità pronte a intensificare gli sforzi per frenare l’eccessiva concorrenza. In giugno il calo è stato del 4,3% anno su anno, dopo una contrazione del 9,1% a maggio, secondo i dati pubblicati ieri dall’Ufficio Nazionale di Statistica. Il primo semestre di quest’anno si chiude con una flessione dll’1,8%. Bloomberg Economics aveva previsto un calo dell’8% su base annua a giugno.
L’indice Nikkei di Tokyo è in calo dello 0,5% in vista del meeting della Boj questa settimana che dovrà decidere sui tassi. Poco mosso lo yuan, dopo l’apprezzamento della scorsa settimana. Si rafforza leggermente il titolo governativo a dieci anni, a 1,55%.
La borsa di Seul è piatta. Samsung Electronics, la più grande azienda del Paese, ha annunciato che produrrà semiconduttori per un importante cliente, nell’ambito di un nuovo accordo da 16,5 miliardi di dollari. Il titolo guadagna il 5%. La commessa durerà fino alla fine del 2033. Secondo Bloomberg, l’anonimo cliente è Tesla, che già collabora con la divisione di produzione di chip su contratto di Samsung.
Borse europee viste in netto rialzo. A Milano occhio ad auto e lusso dopo l’accordo
Le Borse europee sono viste aprire in rialzo (+1,30% il futures sull’Eurostoxx50). A Milano occhio al settore automotive dopo i dazi al 15% dal 25% iniziale, quindi a Stellantis, Ferarri, Iveco, Pirelli e Brembo, ma anche al settore del lusso, in particolare a Moncler e Brunello Cucinelli. Ma anche al risiko bancario.
Mediobanca. Il governo ha deciso di non esercitare il golden power sull’ops su Banca Generali.
Mps, che ha lanciato un’ops su Mediobanca, ha siglato con i sindacati due accordi per un premio aziendale di 1.500 euro e per un miglioramento del contratto integrativo dei dipendenti della banca.
Bper ha raggiunto l’80,62% della Popolare di Sondrio nell’ultimo giorno di offerta.
Banco Bpm. Davide Leone ha aumentato la sua quota in Banco Bpm all’8,17% dal 5,3% precedente.
Tim è in trattative con Warner Bros. Discovery per includere il servizio di streaming Hbo Max nell’offerta di TimVision.
Iveco è in colloqui avanzati per vendere la divisione difesa a Leonardo, scrive Bloomberg.
Mfe-MediaforEurope ha deciso di aumentare il corrispettivo dell’offerta pubblica di acquisto volontaria per le azioni di ProSiebenSat.1 Media da 4,48 euro in contanti e una componente azionaria di 0,4 azioni Mfe A a 4,48 euro in contanti (invariato) e una componente azionaria di 1,3 azioni Mfe A. Lo ha reso noto la societa’ in un comunicato. L’aumento avra’ effetto da oggi e il periodo di accettazione continuera’ a scadere il 13 agosto 2025
Eni: Mediobanca alza il target da 14 a 15 euro
Moncler. Bernstein taglia il target da 60 a 55 euro.
Stm. Hsbc taglia il target da 31 a 27 euro