Della valanga di notizie di ieri e di stanotte che gli investitori sono chiamati a metabolizzare, certamente gli stellari risultati delle mega società technologiche americane sono quele che hanno più inflenzato i mercati: i pesi massimi del Nasdaq Meta e Microsoft hanno rafforzato la fiducia nella narrativa di crescita guidata dall’intelligenza artificiale traducendosi in rialzi sia per i futures di Wall Street, sia per i titoli tecnologici asiatici, mentre anche le borse europee sembrano voler partire in rialzo.
Le notizie delle trimestrali Usa, arrivate dopo la chiusura delle contrattazioni, hanno messo in ombra persino i commenti di politica monetaria della Federal Rserve ieri che ha annuncuato di lasciare ancora invariati i tassi per i timori di ripercussioni inflattivi provenienti dai dazi di Trump, innescando anche qualche dubbio che un taglio si possa fare a settembre. Anche la Banca Centrale del Giappone si è espressa, lasciando i tassi invariati e migliorando le sue prospettive di inflazione. Sotto ossservazione sono stati anche i significativi sviluppi commerciali in India, Corea del Sud e Canada in vista della scadenza dei dazi di domani del 1° agosto. Se ancora non bastassero le notizie, è arrivato Trump ha scioccato il mondo dei metalli esentando le tipologie di rame più ampiamente commercializzate dai suoi dazi sulle importazioni.
Scattano nell’after-hours Microsoft e Meta. Futures sul Nasdaq in netto rialzo
Le azioni Microsoft hanno guadagnato più dell’8% nelle contrattazioni after-hours, mentre Meta è balzata di oltre l’11%, aggiungendo un valore complessivo di mezzo trilione di dollari al mercato azionario. La conclusione più importante dei loro guadagni è stata che gli ingenti investimenti stanno iniziando a essere monetizzati. I dati ganno spinto i futures del Nasdaq in rialzo dell’1,3%. Oggi sono in agenda i conti di Apple, Amazon.com, Mastercard.
Meta Platforms ieri ha indicato previsioni dì ricavi per il terzo trimestre ben al di sopra delle stime degli analisti, poiché l’intelligenza artificiale ha nuovamente alimentato la sua attività pubblicitaria principale, facendo impennare le sue azioni dell’11% nelle contrattazioni after-hours. I risultati eccezionali hanno alleviato le preoccupazioni degli investitori riguardo il suo ritmo frenetico di spesa. Il gigante dei social media ha alzato di 2 miliardi di dollari la soglia minima delle sue previsioni di spesa in conto capitale annuale, portandola a un intervallo compreso tra 66 e 72 miliardi di dollari, mentre il Ceo Mark Zuckerberg ha dichiarato agli analisti durante una call che l’intelligenza artificiale sta facendo grandi passi avanti nella sua attività che genera profitti con la vendita di annunci su Facebook e Instagram. L’aumento dei costi per la realizzazione dell’infrastruttura del data center e dei costi di retribuzione dei dipendenti (Meta ha reclutato ricercatori con stipendi elevati) spingerebbe il tasso di crescita delle spese del 2026 a un livello superiore a quello del 2025, ha affermato Meta. L’azienda prevede anche maggiori spese in conto capitale per il prossimo anno.
Microsoft ha detto ieri di prevedere una spesa in conto capitale record di 30 miliardi di dollari per l’attuale primo trimestre fiscale, dopo che le vendite in forte espansione della sua attività di cloud computing Azure hanno evidenziato i crescenti rendimenti delle sue ingenti scommesse sull’intelligenza artificiale. L’azienda ha dichiarato che le vendite di Azure hanno superato i 75 miliardi di dollari su base annua, la prima volta che ha reso pubblica questa cifra, superando le aspettative di 74,62 miliardi di dollari. Microsoft ha detto che il fatturato di Azure è aumentato del 39% nel trimestre di giugno, superando la stima media degli analisti del 34,75%, secondo Visible Alpha. Inoltre l’azienda prevedwe una crescita del 37% per il trimestre in corso, superando le stime degli analisti del 33,5%.
Trump spara a raffica nuovi annunci sui dazi: colpiti rame, Brasile, Corea del Sud e importazioni di piccolo valore
Ieri Trump ha lanciato una serie di annunci tariffari, prima della scadenza di domani, 1° agosto, che spaziano dalle modifiche alle imposte precedentemente minacciate sulle importazioni di rame e merci dal Brasile e dalla Corea del Sud, fino alla fine dell’esenzione dai dazi per le spedizioni di piccolo valore dall’estero.
Trump ha iniziato con l’annuncio di un dazio del 25% sulle merci provenienti dall’India, dopo mesi di trattative tra Washington e Nuova Delhi che non sono riuscite ad arrivare a un accordo e poi, con un epico dietrofront, ha annunciato che domani entrerà in vigore un dazio del 50% sui tubi e sui cavi in rame. Ma non è finita, perchè oggi Trump continuerà a firmare altri ordini esecutivi che impongono tariffe doganali più elevate a diversi paesi che non sono riusciti a raggiungere accordi commerciali negoziati con gli Stati Uniti, ha riportato Politico, citando un funzionario della Casa Bianca.
Ieri Trump ha imposto una tariffa del 50% sulla maggior parte dei prodotti brasiliani per combattere quella che ha definito una “caccia alle streghe” contro l’ex presidente Jair Bolsonaro, ma ha attenuato il colpo escludendo settori come quello aeronautico, energetico e del succo d’arancia dalle imposte più pesanti. Le nuove tariffe entreranno in vigore il 6 agosto e non il 1° agosto come annunciato inizialmente da Trump. Quanto alla Corea del Sud gli Stati Uniti applicheranno una tariffa del 15% sulle importazioni nell’ambito di un accordo che allenta, per ora, la tensione con uno dei primi 10 partner commerciali e alleato chiave dell’Asia. Le importazioni dalla Corea del Sud, un potente esportatore di chip per computer, automobili e acciaio, erano soggette a un’aliquota del 25%. Trump ha anche dettp che Seul ha accettato di investire 350 miliardi di dollari negli Stati Uniti in progetti da lui selezionati e di acquistare 100 miliardi di dollari di gas naturale liquefatto e altri prodotti energetici. Il ministro delle finanze sudcoreano Koo Yoon-cheol ha sottolineato che un pacchetto di partnership per la costruzione navale denominato “Make America Shipbuilding Great Again” è stato fondamentale per l’accordo sui dazi. Koo ha aggiunto che la partnership per la costruzione navale, del valore di circa 150 miliardi di dollari, sarà guidata dai costruttori navali sudcoreani per ricostruire l’industria cantieristica statunitense. Gli altri 200 miliardi di dollari includerebbero fondi per chip, energia nucleare, batterie e prodotti biologici. Il Segretario al Commercio degli Stati Uniti Howard Lutnick ha dichiarato su X che gli acquisti energetici dalla Corea del Sud avverranno “nei prossimi 3,5 anni”.
Inoltre la Casa Bianca ha annunciato la sospensione di un’esenzione “de minimis” che consentiva di spedire merci commerciali di basso valore negli Stati Uniti senza tariffe doganali. In base al nuovo ordine, i pacchi di valore pari o inferiore a 800 dollari spediti negli Stati Uniti al di fuori della rete postale internazionale saranno ora soggetti a “tutti i dazi applicabili” a partire dal 29 agosto.
L’epico dietrofront di Trump sul rame
La mossa a sorpresa sul rame ha fatto scendere i prezzi sul mercato statunitense del Comex di oltre il 17% e ha annullato un premio rispetto al benchmark globale di Londra che era cresciuto nelle ultime settimane, con le spedizioni dirottate lì in previsione di prezzi nazionali più elevati. I future sono crollati del 19,4%
Trump aveva parlato per la prima volta l’introduzione dei dazi sul rame all’inizio di luglio, lasciando intendere che si sarebbero applicati a tutti i tipi di metallo rosso, dai catodi prodotti da miniere e fonderie ai cavi e altri prodotti finiti. Ma, come dicono gli analisti, qualcuno deve essere finalmente riuscito a fargli capire che l’economia statunitense non può permettersi anche questo colpo commerciale. Così la casa Bianca ha annunciato che la tariffa si applicherà solo a tubi, tubazioni e altri prodotti semilavorati in rame, nonché ai prodotti per la cui fabbricazione si fa ampio uso di rame, tra cui cavi e componenti elettrici.
La mossa aiuta i produttori, ma fa poco per stimolare l’industria mineraria del rame statunitense, in difficoltà, che da anni chiede a Washington una riforma dei permessi o altre misure che possano stimolare la crescita. Invece potrebbe rappresentare un incentivo per Cile e Perù, due dei maggiori paesi minatori di rame al mondo e importanti fornitori degli Stati Uniti.
Borse dell’Asia contrastate: in rialzo il Nikkei e Taiwan, scendono Seul e Mumbai
Le borse dell’Asia Pacifico sono contrastate nel finale di una seduta densa di eventi di ogni tipo, da quelli di politica monetaria a quelli aziendali, a quelli meteorologici. L’indice Nikkei di Tokyo guadagna l’1,1% e lo yen si apprezza su dollaro a 148,8 dopo che la Banca del Giappone ha mantenuto invariato il tasso di riferimento, rafforzando al rialzo le sue previsioni sull’inflazione. Nel comunicato diffuso stanotte, la Banca centrale giapponese ha detto che “siamo sempre in una situazione di incertezza alta, ma non più, come in precedenza, estremamente elevata”. Il board ha ribadito la volontà di alzare più avanti i tassi e ha aumentato la sua proiezione mediana dell’inflazione per l’anno fiscale in corso. Lo yen si era indebolito ieri in serata, soprattutto per effetto della conferma dei tassi da parte della Federal Reserve, che ha lasciato anche poco spazio a un taglio in autunno.
In Cina sono in calo le borse di Shanghai e Hong Kong. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -1,3%, Hang Seng -1,3%. La banca centrale cinese è intervenuta stanotte per stabilizzare lo yuan, caduto sui minimi degli ultimi due mesi su dollaro. Il tasso di riferimento giornaliero è stato fissato a circa 7,15 per dollaro, molto lontano dalle stime degli analisti: per trovare una mossa del genere, chiaramente dettata dalla volontà di ancorare la valuta in un momento di fluttuazioni indesiderate, si deve tornare ad aprile.
In rialzo l’azionario di Taiwan, nella scia dei future del Nasdaq. Nella Corea del Sud è in calo dello 0,6% l’indice Kospi di Seul. Lo won si apprezza su dollaro per il quinto giorno consecutivo dopo l’accordo commerciale con gli Stati Uniti. In India l’indice BSE Sensex di Mumbai perde lo 0,7.
Borse europee viste aprire in rialzo. A Milano occhi su Prysmian, Nexi, Leonardo, Iveco
Le borse europee dovrebbero aprire in lieve rialzo. Future indice EuroStoxx 50 +0,2%
Nexi ha confermato la guidance sull’anno dopo aver chiuso il primo semestre con ricavi in crescita del 3,4% a 1,715 miliardi di euro e con un Ebitda di 869,2 milioni, in aumento del 5,2%
Iveco e Leonardo hanno siglato un accordo per l’acquisizione da parte del gruppo aerospaziale della divisione difesa della controllata di Exor. L’enterprise value dell’operazione è di 1,7 miliardi di euro e il closing è atteso nel primo trimestre 2026, dice una nota. I proventi della cessione saranno distribuiti agli azionisti Iveco sotto forma di dividendo straordinario. Iveco ha poi raggiunto un accordo con Tata Motors in base al quale il gruppo indiano lancerà un’offerta volontaria sul 100% della società a un prezzo per azione pari a 14,1 euro per una valutazione della società senza business difesa di 3,8 miliardi. Leonardo ha registrato un aumento degli ordini, ricavi e Ebit nel primo semestre 2025 e ha rivisto al rialzo le previsioni per l’anno in corso.
Fineco Bank ha registrato nel semestre un utile netto di 317,8 milioni di euro, sostanzialmente stabile (-0,8%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con ricavi totali a 644,4 milioni, in lieve flessione del 2,1% rispetto al primo semestre 2024ù.
Prysmian ha aumentato le previsioni di utile core e di generazione di cassa per l’intero anno in seguito all’acquisizione del produttore statunitense di dispositivi di connettività Channell, dopo aver battuto le aspettative per i risultati del secondo trimestre. L’amministratore delegato Massimo Battaini ha sottolineato il contributo ai risultati di Prysmian delle recenti operazioni di M&A – tra cui l’acquisto di Encore Wire, rivale statunitense, per un valore di 4,2 miliardi di dollari nel 2024 – e della forte performance registrata quest’anno, sostenuta dalle attività nelle trasmissioni e nelle reti elettriche. Prysmian ha detto di prevedere per l’intero anno un utile rettificato prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e dell’ammortamento (EBITDA) a 2,3-2,375 miliardi di euro (2,63-2,72 miliardi di dollari), rispetto alla precedente previsione di 2,25-2,35 miliardi di euro. Nel secondo trimestre, l’EBITDA rettificato di Prysmian è salito del 32% su base annua a 605 milioni di euro, superando il consenso degli analisti di 581 milioni di euro fornito dalla società. La crescita organica dei ricavi netti è stata del 3,2% nel periodo aprile-giugno a 4,883 miliardi di euro, contro un consensus di 4,810 miliardi di euro.
Unicredit. Gli investimenti in titoli sovrani russi tramite la filiale locale espongono la banca al rischio di possibili sanzioni internazionali. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti