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Borse, Milano peggiore in Europa e Oms spaventa Wall Street

Photo by David Vives on Unsplash

Piazza Affari chiude in maglia nera in Europa una seduta di realizzi, condizionata dall’avvio negativo di Wall Street dopo i forti guadagni della vigilia. Si riaccendono inoltre in Italia le preoccupazioni per la crescita dei contagi e per la campagna vaccinale che procede a rilento, mentre nuove restrizioni investono ampie aree del paese. A breve verranno presentate le misure del Dpcm, il primo dell’era Draghi, che entrerà in vigore il 6 marzo e sarà valido fino al 6 aprile, con regole e divieti anche a Pasqua e Pasquetta. Il Ftse Mib cede lo 0,78%, ma preserva quota 23mila punti. Sul secondario risale invece oltre la soglia dei cento lo spread: 103 punti base, con il tasso del Btp a 0,68%.

Al momento le vendite prevalgono a Wall Street, con dati macro deludenti, dopo la seduta del primo giorno del mese in cui lo S&P 500 ha registrato il maggior rialzo da giugno con il via libera al vaccino di Johnson&Johnson (che verrà prodotto anche da Merck) e il semaforo verde della Camera a un pacchetto di aiuti per il coronavirus da 1,9 miliardi di dollari. Il Senato avvierà la discussione sullo stimolo in settimana e i Democratici vogliono attuare una manovra nota come “riconciliazione”, per l’approvazione del disegno di legge a maggioranza semplice. La nuova iniezione di liquidità da un lato soddisfa i mercati dall’altro riaccende i timori sull’inflazione e tiene alta l’attenzione sui titoli di Stato il cui rendimento, per ora, appare sotto controllo dopo la fiammata della scorsa settimana, quando il tasso dei Treasury decennali era salito al massimo da un anno.

Non riserva grandi sorprese il dato sull’inflazione di febbraio della zona euro. Secondo Eurostat è stabile rispetto a gennaio a 0,9%. Inoltre la Bce continua a mandare messaggi rassicuranti sulla sua politica monetaria. Secondo il membro del board Fabio Panetta la Bce dovrebbe aumentare gli acquisti di obbligazioni o addirittura incrementare l’intera dotazione destinata a tali acquisti se necessario a mantenere bassi i rendimenti. Sul mercato valutario l’euro appare in leggera ripresa sul dollaro, ma galleggia sempre in area 1,2.

Dopo l’ondata di acquisti di ieri sono contrastati gli altri listini del Vecchio Continente: Amsterdam e Madrid cedono lo 0,2%, mentre Francoforte sale dello 0,16%, Parigi +0,3%, Londra +0,38%. Perdono le major petrolifere, mentre il petrolio viaggia a rilento con il Brent che cede lo 0,1% e scambia a 63,62 dollari al barile, mentre il greggio texano è incolore. Nel settore il focus è sulla riunione dell’Opec+ che potrebbe aumentare la produzione a partire da aprile. Il gruppo s’incontrerà giovedì, e potrebbe discutere l’immissione sul mercato fino a 1,5 milioni di barili di petrolio al giorno.”Ci sono segnali che mostrano come il mercato fisico non sia teso quanto il mercato dei futures suggerirebbe”, si legge in una nota di Ing Economics. 

In Piazza Affari i titoli del settore risultano contrastati, anche alla luce dei conti 2020 e delle previsioni 2021 presentati nei giorni scorsi: Tenaris (+1,63%) è la migliore blue chip del listino, mentre  Saipem (-2,64%) è anche oggi fra i peggiori. Eni perde lo 0,72%.

Fanalino di coda del Ftse Mib è Atlantia (-3,69%) che, dopo l’exploit di ieri, paga pegno alle incertezze sul futuro di Aspi, dopo il no all’offerta di Cdp-Blackstone-Macquarie, giudicata troppo bassa e in vista di una ripresa delle trattative per far salire la la proposta. Lettera anche per Stm -2,16%. Chiudono in rosso le utility a partire da Terna -2,14%; Enel -1,82%. Gli acquisti premiano Nexi +1,21%; Interpump +1,19%; Diasorin +0,79%.

Le banche sono in ordine sparso. Bene Banco Bpm +0,79%; in calo Mediobanca -1,03%. Fuori dal paniere principale Creval chiude con un timido progresso dello 0,12%, Secondo le ultime comunicazioni Credit Agricole Italia ha acquistato ai blocchi un altro 1,14% del capitale. La quota potenziale detenuta nell’azionariato della banca è ora quindi pari al 17,7%.

Nel settore auto Stellantis limita i danni allo 0,22%, dopo il dato sulle immatricolazioni in Italia a febbraio, in calo del 12,34% a 142.998 veicoli e una quota di mercato al 41,3%. Secondo Bestinver, “si tratta di una notizia negativa poiché a febbraio il mercato è sceso e Stellantis ha perso quote di mercato in Francia e, in misura minore, anche in Italia”. Domani sono attesi i risultati 2020 del colosso nato dalla fusione fra Peugeot e Fiat Chrysler.

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