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Borse in stand-by ma Piazza Affari si salva

FIRSTonline

I mercati europei frenano in chiusura a seguito del cambio di rotta di Wall Street. Piazza Affari si ferma in lieve rialzo +0,11%, 23.33a punti. L’andamento è simile a Francoforte +0,22%, Parigi +0,11%, Madrid +0,18%, Londra +0,09%. Wall Street, dopo un’apertura ben intonata, perde quota con le banche, nonostante gli ottimi conti trimestrali di JP Morgan (ma utili inferiori alle attese), Citigroup e Wells Fargo, che avevano fatto il pieno di acquisti ieri e al premercato. Gli investitori restano guardinghi, anche a causa delle tensioni internazionali, mentre la fiducia dei consumatori americani scivola, in aprile, oltre le attese.

Senza spunti il cambio euro-dollaro, in area 1,232. Si rafforza invece la sterlina (la moneta unica perde lo 0,2% e il cambio è in area 0,86) sostenuta dalle aspettative di rialzi dei tassi da parte della Bank of England, in contrasto con l’atteggiamento relativamente accomodante emerso dalle minute della Bce pubblicate ieri.

Ben comprate le materie prime: Brent 72,52 dollari al barile (+0,69%); oro a 35,1 euro al grammo (+0,76%).

Stabile l’obbligazionario italiano, mentre Bankitalia rende noto che il debito pubblico, a febbraio, è sceso di 0,1 miliardi e le entrate tributarie sono aumentate di 1,5 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Il rendimento del Btp 10 anni è 1,8% e lo spread con il Bund scende a 128.10 punti base, -1%.

In Piazza Affari le blue chip migliori di oggi sono Pirelli, +1,54%; Ferragamo +1,1%; Prysmian, +0,98%, Cnh +0,91%; Moncler +0,86%. Fra le banche Intesa, +0,56%, è il titolo più scambiato della seduta.

Le vendite si concentrano su Azimut, -3,3%, a causa dei i risultati deludenti sulla raccolta di marzo. Stm, -1,32%, dopo il rally di ieri. In calo Italgas -1,29% e Mediobanca -0,81%. Si sgonfia Telecom, -1,44%, ancora alle prese con lo scontro tra Elliott e Vivendi sulla governance. Sono stati presentati intanto i ricorsi da parte della società stessa e dei francesi contro l’integrazione dell’ordine del giorno per l’assemblea del 24 aprile deliberata dai sindaci su richiesta del fondo americano.

A piccoli passi Fiat, +0,31%, con ad Sergio Marchionne che apre all’ipotesi dividendi per il 2019 e vede un futuro roseo anche dopo il suo addio. Il nome del successore non si conoscerà nel 2018, ma sicuramente “troveremo il ceo adatto”. Exor -0,12% ribadisce la volontà di rimanere nel capitale e di supportare lo sviluppo della società automobilistica.

Fuori dal paniere principale arretra pesantemente la Lazio (-8,4%) esclusa dall’Europa League.

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