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Borse, futures e Pil in caduta libera. Battaglia sugli Eurobond

FIRSTonline

Si profila un’altra settimana di passione per i mercati finanziari. Si moltiplicano in giro per il pianeta i provvedimenti restrittivi “all’italiana” per tentare di arginare l’epidemia, ma i risultati per ora sono modesti. Quasi tutti i Paesi hanno attivato interventi di politica monetaria e fiscale per contrastare gli effetti sull’economia. Ma all’appello manca il Paese più importante, gli Usa. I democratici hanno per ora bloccato le misure messe a punto dall’amministrazione Trump: sì ai sostegni alle famiglie, è stata la risposta del Congresso, ma una parte rilevante dei 2mila miliardi di dollari del pacchetto altri non è che un sostegno agli amici del presidente. In ogni caso, un accordo andrà trovato al più presto, perché, come ha detto il governatore della Fed di Saint Louis, James Bullard, “non discutiamo di misure per contrastare la recessione, ma per sopravvivere”. In questa cornice, come ha rilevato Paolo Basilico, intervistato da FIRSTonline, le Borse, frenate dallo stop alle attività produttive, rischiano di partecipare ad “una corsa di cavalli senza cavalli”.

L’Hang Seng di Hong Kong scende sui minimi della seduta e perde il 4,4%. L’ex colonia è in pratica ferma, salvo, rileva una cronaca del Financial Times, una ricca offerta di beni di lusso a prezzi fortemente scontati.

In ribasso anche lo Shanghai Composite (-2,3%) e il Kospi di Seul (-4,5%). Si sta fermando anche l’attività dell’India, investita dalla malattia. La Borsa perde l’8,5%, mentre la rupia cade su livelli mai visti nella storia, dopo che il governo federale ha imposto la quarantena in alcuni stati del Paese, tra cui le aree dove si trovano la capitale New Delhi e la stessa Mumbai.

TIENE TOKYO, OLIMPIADI VERSO LO STOP

L’S&P ASX di Sidney è in calo del 5,5%. Il governo ha ordinato la chiusura di tutti i pub e dei ristoranti. La Nuova Zelanda ha anticipato che tra due giorni si metterà in auto isolamento dal resto del mondo. La Borsa del Paese ha chiuso in calo del 7,7%, la variazione negativa più ampia di sempre.

Fa storia a sé la Borsa di Tokyo, che ha riaperto i battenti dopo tre giorni di vacanza. L’indice Topix chiude in lieve rialzo, il Nikkei segna +1,7%. La Bank of Japan ha comprato Etf per 200 miliardi di yen. A sostenere il mercato però è stata la debolezza dello yen, a 110 sul dollaro.

Tornano a scendere i T-bond decennali, a 0,825% (-2 punti).

Il petrolio Brent perde il 3%, a 26 dollari il barile. In lieve risalita a 22,97 dollari il greggio texano.

L’oro è in lieve calo a 1.494 dollari l’oncia, dal -2% della scorsa settimana.

JP MORGAN PREVEDE PIL USA A -14%

È ancora presto per fare la conta dei danni provocati dall’epidemia, comunque epocali. Goldman Sachs anticipa che tra aprile e giugno l’economia Usa arretrerà del 24%. JP Morgan prevede -14%.

I future indicano un avvio in ribasso di circa il 5% per Wall Street. Goldman Sachs è intervenuta a sostegno di due fondi in tilt per i troppi riscatti.

Un segnale della fragilità arriva anche dai Paesi scandinavi, per tradizione i più solidi. Venerdì buona parte dei fondi danesi ha annunciato la sospensione dei riscatti: c’è del marcio in Danimarca.

OGGI L’ECOFIN: CONFRONTO SUGLI EUROBOND

Inevitabile, a questo punto, un avvio in rosso. In attesa che oggi pomeriggio in teleconferenza si riuniscano i ministri finanziari della zona Euro: sul tavolo dei lavori, le misure da prendere per fronteggiare l’emergenza Coronavirus dopo la svolta storica del fine settimana con l’addio ai vincoli di bilancio, compreso il limite del 3% nel rapporto debito/Pil. Il confronto con i partner sulle risorse de mobilitare per evitare il collasso si sposta tra oggi e domani all’Ecofin e all’Eurogruppo. Angela Merkel (da ieri in quarantena) e la fida Ursula von der Leyen non dicono di no al sospirato varo degli eurobond (o Coronabond). Ma la partita è tutta da giocare, in una situazione tragica, esposta a nuovi, pesanti ribassi in Borsa, mentre cresce il rischio che, come sostiene il presidente di Assolombarda Bonomi, “c’è il rischio che molte industrie non riapriranno mai più”.

LA GERMANIA VARA UN PIANO PER L’INDUSTRIA

La Germania, ben più solida su piano finanziario, ha deciso di dar fondo alle sue risorse: il ministro delle Finanze Olaf Scholz oggi presenterà un piano che prevede misure per 150 miliardi per contrastare l’impatto del coronavirus. Altri cento miliardi saranno destinati all’acquisizione diretta di quote di capitale delle aziende, mentre 400 serviranno per fornire garanzie pubbliche ai debiti delle società più colpite dalla crisi economica.

L’Europa, intanto, prova a fare la conta dei danni. Domani usciranno i dati sull’attività manifatturiera dell’Eurozona. Giovedì toccherà al Bollettino della Bce. Nel mezzo usciranno gli indici sulla fiducia, già “freddati” dalle previsioni elaborate dall’Imperial College di Londra. Il modello matematico prevede che ci vorranno almeno cinque mesi per mettere il virus sotto controllo. Ma, in assenza di un vaccino, ci sarà una ricaduta.

Dopo il taglio d’emergenza dei tassi d’interesse allo 0,1%, deciso dalla Bank of England la scorsa settimana, giovedì l’istituto si riunisce nuovamente per discutere di altri eventuali stimoli fiscali

NUOVE ASTE DEL TESORO, MEDIOLANUM ENTRA NEL FTSE MIB  

Scontato il divieto di vendite allo scoperto a Piazza Affari.

Arbitri dell’andamento dello spread saranno in buona parte le decisioni dell’Eurogruppo. In settimana riprendono le aste del Tesoro. Domani il Mef comunicherà l’importo della prossima offerta di Bot semestrali.

Cambio della guardia oggi sul paniere principale: lascia Juventus, subentra Banca Mediolanum.  

Le Borse sono reduci da una settimana ad alta volatilità, ma in recupero dopo la frana (-23%) dell’ottava precedente. Il Ftse Mib ha limitato i danni all’1,5%. Le Borse di Francoforte e di Parigi salgono del 3% e del 4% nel finale di giornata.

Sotto i riflettori il settore tlc. Telecom Italia ha chiuso la settimana in rialzo del 27,47%, Telefonica del 19,27%, Deutsche Telekom del 10,46% (contro un Dax in rialzo del 2,14%), mentre Orange ha messo a segno un incremento del 18,43%, contro il +4,3% del Cac di Parigi.

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