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Borse frizzanti e l’euro risale. Occhi su Fca, cade Mediaset

Pixabay

I passi avanti compiuti sul tema dei migranti al vertice di Bruxelles (anche se emergono già molti distinguo) e l’andamento positivo di Wall Street sostengono le Borse europee, che chiudono in rialzo. Piazza Affari sale dello 0,9% e si porta a 21.626 punti, favorita dal rimbalzo di Prysmian (+4,66%) e dalla buona intonazione delle banche (in particolare Ubi +3,33% e Banco Bpm +2,11%. Piatta Intesa -0,06%). Fca si apprezza, +1,82%, pur perdendo slancio nel corso della seduta dopo la smentita di Hyundai Motor Group per un takeover sulle azioni della casa automobilistica italoamericana. In pole position Exor +3,37% e Atlantia +2,3%.

Gli acquisti premiano quasi tutti i settori, mentre le vendite si concentrano su Mediaset, -4,56%, a causa della retrocessione di Morgan Stanley, con il rating a underweight da equal-weight e il target price a 2 euro da 3,80 euro. Sul Biscione incombe anche il rischio che Simon Fiduciaria, esclusa ieri dalla partecipazione all’assemblea, impugni le delibere assunte. La società è titolare, in via fiduciaria, del 19,9% di azioni Mediaset di proprietà di Vivendi. Modesti ribassi anche per Tenaris -0,25%; Unipolsai -0,21%; Poste -0,14%.

In grande spolvero i titoli di Stato: lo spread fra Btp 10 anni e Bund si riduce del 5,11% a 237.70 punti base, mentre il rendimento scende a 2,69%. Ben intonati anche gli altri listini del Vecchio Continente: Francoforte +1,06%; Parigi +0,91%; Madrid +0,35%; Londra +0,3%; Zurigo +1,62%.

La Borsa americana apre positiva, con il Dow in rialzo di oltre punto percentuale. Viaggia a livelli record il titolo Nike, dopo aver presentato conti trimestrali superiori alle stime e prosegue il rally del settore finanziario, con il superamento degli stress test della Federal Reserve da parte delle banche a stelle e strisce. Bene i titoli petroliferi, in scia all’avanzata dell’oro nero: Brent +2,22%, 79,33 dollari al barile; Wti +1,07%, 72,58 dollari.

L’euro recupera terreno sulla divisa americana, portandosi a 1,166. La moneta unica accelera dopo la pubblicazione della lettura flash del dato sull’inflazione a giugno (2% annuo, contro 1,9% di maggio).

L’area beneficia poi dell’accordo raggiunto nel Consiglio europeo sul tema dei migranti. Il documento firmato non scioglie tutti i nodi, che già stanno arrivando al pettine, ma almeno oggi è stato percepito dai mercati come un segnale positivo. Inoltre i capi di stato e di governo dell’Eurozona hanno detto sì al paracadute finanziario (backstop) del Fondo di risoluzione bancario e all’accordo per “una roadmap, per cominciare i negoziati politici sul sistema unico di garanzia dei depositi”.

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Categories: Finanza e Mercati