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Borse di ottimo umore in attesa del rapporto sul mercato del lavoro Usa e del taglio dei tassi Fed. A Milano occhio a Mediobanca

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I mercati sono di ottimo umore oggi: gli ultimi dati hanno confermato le previsioni di un taglio dei tassi della Fed la prossima settimana e il tanto atteso rapporto sul mercato del lavoro Usa oggi nel primo pomeriggio dovrebbe rappresentare solo la ciliegina sulla torta, anche se non mancano timori di risvolti insidiosi. Ieri Wall Street ha chiuso a nuovi record influenzando positivamente anche le piazze asiatiche. Le borse europee sono viste.

Wall Street ieri a nuovi record. Che cosa aspettarsi dal dato di oggi?

L’indice S&P 500 ha chiuso ieri a un massimo storico, poiché i nuovi dati sul mercato del lavoro non hanno modificato le aspettative di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Ma l’attenzione è per il dato di oggi e alle sue potenziali insidie.

I nuovi rapporti di ieri hanno mostrato che il numero di americani che hanno presentato nuove domande per i sussidi di disoccupazione è aumentato più del previsto la scorsa settimana, mentre le assunzioni da parte dei datori di lavoro privati ​​hanno subìto un rallentamento ad agosto. Gli investitori a questo punto non hanno che da attendere il rapporto mensile sull’occupazione previsto oggi, anche se il quadro di un mercato del lavoro Usa indebolito non dovrebbe cambiare e quindi nemmeno la decisione della Fed sui tassi, come aveva anticipato già a fine agosto. Le previsioni di consenso fissano l’occupazione non agricola a 75.000 unità in più ad agosto, il che segnerebbe il quarto mese consecutivo di crescita dell’occupazione al di sotto delle 100.000 unità. Il tasso di disoccupazione è previsto in aumento al 4,3%, il livello più alto dal 2021. Tuttavia il dato potrebbe essere insidioso: un brusco rallentamento porterebbe sul campo nuovi timori di recessione, mentre un dato robusto potrebbe comunque essere un problema perchè rallenterebbe il ritmo dell’allentamento monetario.

Gli investitori stanno scontando una probabilità del 95% di un taglio di 25 punti base, secondo il FedWatch Tool del CME e ne prevedono almeno due entro la fine dell’anno.

Ieri il Dow Jones ha chiuso in rialzo dello 0,8%, S&P 500 in rialzo dello 0,8%, Nasdaq in rialzo dell’1%. Tra i titoli più tonici da segnalare Broadcom (+1,2%), Amazon (+4,3%) e Meta (+1,6%). L’amministratore delegato di Broadcom Inc., Hock Tan, ha dichiarato agli investitori che le prospettive del produttore di chip per l’intelligenza artificiale miglioreranno “significativamente” nell’anno fiscale 2026, contribuendo a dissipare le preoccupazioni relative al rallentamento della crescita. L’azienda sta aiutando OpenAI a progettare e produrre un acceleratore di intelligenza artificiale a partire dal 2026, entrando in un settore redditizio dominato da Nvidia Corp.

I titoli del Tesoro si sono stabilizzati dopo il rally di ieri, con il rendimento statunitense a due anni, sensibile alle politiche monetarie, che si è attestato vicino al minimo annuale. Anche il mondo obbligazionario attende il dato sul mercato del lavoro cercando eventuali segnali di recessione che si andrebbero ad aggiungere alle persistenti èreoccupazioni sulla sostenibilità fiscale e rischi di stagflazione.

Il dollaro è in calo dello 0,1% rispetto ai titoli del Gruppo dei 10, con l’euro è salito dello 0,2% a 1,1669 dollari.

Le borse cinesi rimbalzano. Trump firma l’accordo col Giappone sui dazi al 15%

Anche le borse asiatiche beneficiano del buon umore dei listini Usa. Anche gli indici della Cina continentale hanno recuperato dopo il crollo di ieri, mentre le autorità sono sempre più preoccupate per la velocità della ripresa.

Il Nikkei 225 di Tokyo guadagna lo 0,7%, dopo che il presidente Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per l’attuazione del suo accordo commerciale con il Giappone in base al quale gli Stati Uniti imporranno una tariffa massima del 15% dal 27,5% attuale, sulle importazioni di automobili e altri prodotti giapponesi. L’accordo, che includeva la promessa che il Giappone avrebbe creato un fondo di investimento statunitense da 550 miliardi di dollari, era stato raggiunto a luglio, ma non era stato ancora formalizzato. Trump ha anche detto che Tokyo sta “lavorando per un’attuazione accelerata di un aumento del 75% degli acquisti di riso degli Stati Uniti e di acquisti di prodotti agricoli, tra cui mais, soia, fertilizzanti, bioetanolo” e altri prodotti statunitensi per un totale di 8 miliardi di dollari all’anno. Come parte dell’accordo, il Giappone acquisterà 100 aerei Boeing e aumenterà la spesa per la difesa con le aziende statunitensi a 17 miliardi di dollari all’anno, da 14 miliardi. Toyota, che ha perso quasi 10 miliardi di dollari di utili a causa delle tariffe, scrive in un comunicato: “Mentre quasi l’80% dei veicoli che Toyota vende negli Stati Uniti sono prodotti in Nord America, questo quadro fornisce la chiarezza necessaria”.

Dati di oggi sulla spesa privata giapponese più solidi del previsto hanno anche evidenziato una certa resilienza dell’economia del Sol Levante. La spesa delle famiglie è aumentata più del previsto a luglio rispetto al mese precedente, mentre il reddito complessivo da lavoro dipendente ha superato le aspettative. La spesa al consumo è un fattore chiave per la crescita giapponese. I dati hanno anche evidenziato una certa stabilità dell‘inflazione, una tendenza che potrebbe portare ad ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca del Giappone nei prossimi mesi.

Nel frattempo, Trump ha anche detto che avrebbe imposto tariffe sulle importazioni di semiconduttori “molto presto”, ma avrebbe risparmiato sui beni di aziende come Apple Inc. che si sono impegnate ad aumentare i loro investimenti negli Stati Uniti.

In Cina, l’indice CSI 300 è salito di quasi l’1%, rimbalzando dopo essere sceso del 2,1% nella sessione precedente, in seguito alla notizia che le autorità di regolamentazione finanziaria stanno valutando una serie di misure di raffreddamento dopo il forte rialzo del 10% registrato dal mercato ad agosto. Attesa una serie di dati economici in uscita la prossima settimana per avere ulteriori indicazioni sull’economia cinese. L’indice CSI di Shanghai-Shenzhen sale dello 0,9%, l’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,6%. I mercati della Cina continentale sono rimasti indietro rispetto ai loro omologhi asiatici nel corso di questa settimana, prevista in perdita di circa il 2%.

L’ASX 200 australiano sale dello 0,4%, mentre l’indice Straits Times di Singapore guadagna lo 0,3%. L’indice KOSPI della Corea del Sud è invariato. Samsung Electronics Co. ha presentato una versione da 650 dollari del suo smartphone premium S25 e un paio di nuovi tablet, l’ultimo tentativo di implementare funzionalità di intelligenza artificiale nella sua gamma hardware.

Il petrolio è sceso per il terzo giorno, avviandosi verso un calo settimanale in vista della riunione dell’OPEC+, che potrebbe vedere il gruppo approvare un altro aumento dell’offerta.

L’oro si è avviato verso il terzo guadagno settimanale: +0,3% a 3.557,67 dollari l’oncia. Potrebbe essere la migliore settimana degli ultimi tre mesi. Se la giornata si concludesse positivamente, si verificherebbe lo sfondamento definitivo di una importante resistenza, in quanto il prezzo potrebbe stabilizzarsi sopra i 3.500 dollari. Argento +0,5%, si mantiene sopra i 40 dollari l’oncia dopo i record dei giorni scorsi. Anche il rame è in leggero rialzo (+0,2%) grazie al calo nella produzione di rame raffinato in Cina, il principale produttore.

Borse europee viste aprire in rialzo. A Piazza Affari occhi a Mediobanca, Poste Italiane

I mercati europei dovrebbero aprire in rialzo: il future sull’EuroStoxx 50 è a +0,3%.

Germania. Gli ordini alle fabbriche tedesche sono crollati inaspettatamente a luglio, minando l’ottimismo sulla possibilità che il settore possa presto uscire da tre anni di recessione. La domanda è diminuita del 2,9% rispetto al mese precedente, a causa del calo degli ordini su larga scala, ha dichiarato venerdì l’ufficio statistico. Gli economisti intervistati da Bloomberg avevano previsto un aumento dello 0,5%. Senza ordini su larga scala, l’aumento sarebbe stato dello 0,7%.

Regno Unito. Meglio del previsto le vendite al dettaglio. A luglio hanno registrato un incremento dello 0,6% su base mensile, dopo il +0,3% di giugno e contro il +0,3% stimato dal consenso. Su base annua sono cresciute dell’1,1%, in questo caso sotto le aspettative (+1,3%), dopo il +0,9% di giugno.

In mattinata, usciranno: Pil zona Euro e le vendite al dettaglio in Italia

Mediobanca, Banca Mps – Le adesioni all’Opas di Mps hanno raggiunto ieri il 40,4254%, dal 38,5172% del giorno prima, riporta Borsa Italiana. Il Cda di Mediobanca ritiene che l’Opas di Mps, anche con la componente aggiuntiva, sia ancora inadeguata.

Poste Italiane/Tim – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dato il via libera all’acquisizione di una altra quota del 15% in Tim.

Saipem – Per il perfezionamento della fusione con Subsea7 dovranno essere soddisfatte due condizioni: la quotazione a Oslo della nuova entità e misure correttive antitrust non superiori ai 500 milioni di euro. Lo riporta MF.

Unicredit – Il Ceo AD Andrea Orcel ha detto ieri che, in caso di acquisizione di Commerzbank, i tagli di posti di lavoro ricadrebbero sugli uffici centrali della banca tedesca, ma la rete non ne risentirebbe.

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