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BORSE CHIUSURA 28 FEBBRAIO: l’Europa rallenta con Wall Street, Milano galleggia con le banche. Mps precipita

Wikimedia Commons - Herbert Frank

L’inflazione sale in Francia e in Spagna e i listini europei sbandano, dopo i guadagni della vigilia, chiudendo una seduta contrastata, mentre Wall Street si muove incerta dopo un avvio stonato. La borsa statunitense si avvia a concludere febbraio in rosso.

Piazza Affari si conferma in salute, +0,12%, a 27.478 punti, grazie agli acquisti sulle banche. Brilla inoltre Saipem (+2,78%) dopo i conti. Fuori dal listino principale crolla però Monte Paschi (-8,07%) a seguito della cessione dell’8% del capitale da parte di Axa.

Le banche sono il punto di forza anche di Madrid, +0,87%, trascinata dal balzo del Santander (+4,95%) a seguito dell’aumento del pay out previsto dal nuovo piano triennale e all’avvio di un piano di riacquisto di azioni proprie.

I ribassi colpiscono in primo luogo Londra. -0,82% e quindi Amsterdam -0,54%, Parigi -0,38% e Francoforte -0,13%.

L’euro-dollaro è poco mosso, intorno a 1,06 contro, mentre rimbalza il petrolio, con Brent e Wti che si apprezzano di una percentuale intorno al 2%. È in calo il gas, a 46,48 euro al Mwh.

Tensioni sui titoli di Stato

L’andamento dell’inflazione pesa sui titoli di Stato, i cui rendimenti sono in rialzo.

Lo spread tra Btp decennale e Bund di pari durata resta a 178 punti base con tassi indicati rispettivamente a +4,37% e +2,59%, con il titolo tedesco che in seduta ha toccato i massimi da oltre un decennio.

A innervosire l’obbligazionario del blocco sono i dati sull’inflazione francese e spagnola, salita a febbraio a Parigi al 7,2% dal 7% di gennaio e a Madrid al 6,1% dal 5,9%.

Secondo Mps Capital oggi il mercato prezza quasi 150 punti base di rialzo dei tassi Bce entro fine anno, “il che significherebbe un target rate al 4%”.

Salgono anche i tassi dei titoli inglesi, mentre la corsa dei prezzi dei beni alimentari in Gran Bretagna ha raggiunto il record del 17,1% nelle quattro settimane al 19 di febbraio.

I prezzi sono in calo e i rendimenti in crescita anche negli Usa, dove gli esperti di Bofa stimano che la Federal Reserve potrebbe aumentare i tassi di interesse fin quasi al 6%, poiché la forte domanda dei consumatori statunitensi e un mercato del lavoro teso costringeranno la banca centrale a combattere l’inflazione più a lungo. Una percentuale superiore al picco del 5,4% entro settembre stimato finora dai mercati. Secondo BofA, inoltre, l’economia a stelle e strisce entrerà in recessione entro il terzo trimestre 2023.

Oggi intanto è emerso che il deficit commerciale Usa, nella lettura preliminare, è aumentato a gennaio del 2% rispetto al mese precedente (91,5 miliardi contro attese a 90 miliardi).

Piazza Affari ai apprezza con i titoli finanziari

La top 10 del principale listino di Piazza Affari si compone oggi in gran parte di titoli finanziari, anche se la maglia rosa va a Saipem, premiata dopo i conti.

A intercettare gran parte degli acquisti sono stati Poste +2,04%, Generali +2,02%, Finecobank +1,77%, Unipol +1,3%.

Tra le banche, che vedono nel rialzo dei tassi maggiori guadagni, è ancora in luce Unicredit +1,42%. La tallonano Bper +1,28% e Intesa Sanpaolo, +1,13% che ieri ha completato un’emissione Green Bond dual tranche per un ammontare congiunto di 2,25 miliardi di euro, raccogliendo ordini per circa 5,3 miliardi. I due titoli hanno una durata di 5 e 10 anni.

Nel corso degli scambi si è ridimensionato il guadagno di Nexi, +0,55% che era partita forte dopo l’annuncio dell’accordo per l’acquisizione dell’80% del business merchant acquiring di Banco Sabadell, per 280 milioni di euro, e una partnership a lungo termine nel mercato spagnolo.

A soffrire sono soprattutto le utility, i cui dividendi patiscono la concorrenza dei rendimenti dei titoli di Stato: Snam -2,33%, Italgas -1,64%, Terna -1,49%, Hera -1,33%.

Negli altri settori i ribassi sono sostenuti per Tenaris -2,4% e Buzzi -1,67%.

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