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BORSE CHIUSURA 28 DICEMBRE – Pressione sullo spread Btp-Bund e addio al rally di fine anno

Imagoeconomica

Le Borse europee chiudono deboli e Wall Street si muove in ribasso in una giornata priva di grandi spunti, a due giorni dall’ultimo dell’anno. Nel mondo si riaffaccia tra l’altro l’incubo Covid e in molti paesi, compresa l’Italia, diventano obbligatori i tamponi per i passeggeri provenienti dalla Cina. Da un lato, dunque, l’umore degli investitori è spinto dalle riaperture di Pechino dall’8 gennaio, dall’altro è zavorrato sia dall’aggressività della pandemia nel Celeste Impero sia dall’opacità sul numero dei contagi, con il conseguente rischio di nuove varianti. 

In questo contesto Piazza Affari perde lo 0,36%, tra prese di profitto su titoli come Saipem (-3,34%) e utility appesantite dal rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato. Continua a soffrire infatti l’obbligazionario, mentre il voto sulla fiducia alla manovra è scivolato a domani.

Lo spread tra decennale italiano e tedesco sale a 213 punti base (+1,89%), con il tasso del Btp indicato a +4,64% (da 4,6% di ieri) e quello del Bund inchiodato a +2,5%.

Nel resto d’Europa Parigi perde lo 0,61%, Francoforte lo 0,52%, Amsterdam -0,789%, Madrid -0,18%. Fuori dal blocco oggi è tornata agli scambi Londra, che si apprezza dello 0,35% dopo la pausa Natalizia.

Wall Street in ribasso; Ferrari è il titolo meno peggio nell’auto 

Oltreoceano Wall Street, dopo un avvio in lieve progresso, si sta muovendo in calo, con le vendite che si concentrano soprattutto sul Nasdaq -0,95%. Si avvicina così, svogliatamente, la fine di un anno orribile per la borsa a stelle strisce, in cui lo S&P 500 ha perso circa un quinto del suo valore e il Nasdaq oltre il 30%. A soffrire sono state soprattutto le megatech come Amazon (-50% circa nel corso dell’anno; -0,99% oggi). Tesla ha subito una perdita ciclopica del 70% e, dopo aver testato nuovi minimi ieri, tenta oggi un rimbalzo (+1,3%).

Nelle quattro ruote Ferrari (-0,27%) è il titolo che, nel 2022, ha fatto meno peggio a New York, con una perdita annuale del 18% circa in un settore che ha lasciato sul campo quasi il 40%.

Petrolio in rosso

Sul mercato valutario l’euro-dollaro è leggero ribasso, in zona 1,063.

Il cambio dollaro-yen è a 133,66. La divisa nipponica sta recuperando dopo lo scivolone dovuto all’annuncio di nuovi acquisti straordinari di bond da parte della Bank of Japan per limitare la corsa dei rendimenti. 

Tra le materie prime il petrolio viaggia in retromarcia, spaventato dai contagi cinesi da Covid e poco scosso dalle minacce di Putin. Il Brent perde il 2,4% e tratta intorno a 82,3 dollari al barile; il Wti cede il 2,6%, 77,45 dollari.

Secondo il ministero dell’economia tedesco il divieto di Mosca di vendere petrolio russo ai paesi stranieri che adotteranno il price cap dal primo di febbraio non avrà “effetti pratici”.

Rimane debole il prezzo del gas ad Amsterdam, sceso sotto gli 80 euro.

Piazza Affari, tra scambi sottili e prese di profitto

Il clima semi festivo del periodo contribuisce a ridurre la vivacità del listino milanese, che procede in questi giorni con scambi sottili. Si fanno quindi sentite oggi le prese di profitto su Saipem, ben comprata a partire dall’aumento di capitale da due miliardi di euro di alcuni mesi fa, che ha portato la promozione di molti broker. Il settore è inoltre appesantito dalle vendite sul greggio e così Tenaris perde lo 0,75% ed Eni lo 0,28%. 

Lettera sulle utility anche nella seduta odierna: Hera -2,31%; A2a  -1,23%; Italgas -1,13%; Terna -1,1%.

È in rosso l’automotive con Cnh -1,92% e Iveco -1,86%.

Il listino si difende oggi con Amplifon +1,31% e Recordati +1,09%, mentre Diasorin, -0,31% prende con molta calma il ritorno dei tamponi negli aeroporti per i viaggiatori dalla Cina. 

Rialza la testa Inwit +0,84% e si apprezza Buzzi +0,64%.

Le banche sono poco mosse, guidate da Unicredit +0,47%. Male invece Mps -1,85%.

Dopo i guadagni di ieri chiude oggi in forte ribasso la Juventus -3,8%.

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