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Borse chiusura 17 luglio in rialzo: i mercati dribblano le incognite sui dazi e sullo scontro Trump-Powell

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L’economia degli Stati Uniti galoppa e i mercati festeggiano, mentre Donald Trump apre a un possibile accordo con la Ue sui dazi. Piazza Affari si apprezza dello 0,92%, oltre i 40mila punti base, un crinale lungo il quale il Ftse Mib si è mosso per tutta la settimana. A guidare le blue chip sono Prysmian (+5,49%) e Stm (+2,98%), in un settore tech tonificato dalle prospettive di crescita di tutto ciò che ruota attorno all’intelligenza artificiale. A fare da volano oggi sono stati i risultati della taiwanese Tsmc (+3,69% al Nyse), principale produttrice mondiale di chip avanzati per l’IA, che nel secondo trimestre ha battuto le stime con un aumento degli utili del 60%, a livelli record.

Nel resto d’Europa il settore tech aiuta soprattutto Amsterdam, che sale dell’1,37%, ma chiudono in netto progresso anche Parigi +1,29%, Francoforte +1,20%, Madrid +0,66% e Londra +0,53%.

La propensione al rischio odierna ha trovato conforto poi nella partita sui dazi, cui il mercato guarda sempre con molta attenzione. A questo proposito mentre il FT scrive che la Ue prepara l’elenco dei possibili servizi statunitensi da mettere sotto imposte doganali, l’inquilino della Casa Bianca, in un’intervista a Real America’s Voice, dice che “gli Stati Uniti sono molto vicini a un’intesa commerciale con l’India ed è probabile anche raggiungere un accordo con l’Europa”, precisando però “sono molto indifferente al riguardo”.

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Più ambiguo resta l’atteggiamento di Trump verso Jerome Powell. Ieri il tycoon ha smentito il licenziamento imminente del presidente della banca centrale Usa, ma in queste ore randella nuovamente il rivale, l’appella come “troppo tardi” e chiede un taglio dei tassi.

Wall Street positiva con dati macro. Coca-Cola galleggia, mentre Trump vuole cambiare la ricetta

A favorire l’ottimismo dei mercati contribuisce  l’andamento dell’economia americana, che continua a prosperare. Il quadro macro a stelle e strisce mostra infatti vendite al dettaglio di giugno salite dello 0,6% contro +0,2% atteso, richieste settimanali per la disoccupazione ai minimi da aprile e l’indice manifatturiero di luglio dell’area di Filadelfia in gran miglioramento. 

Tra i titoli americani vola Pepsico (+7%) dopo la brillante trimestrale, mentre galleggia Coca-Cola, con Trump che suggerisce di cambiare la ricetta della leggendaria bevanda negli Usa, imitando Messico e Regno Unito e inserendo zucchero di canna al posto di sciroppo di mais.

Dollaro in crescita

I dati macroeconomici del giorno riducono le probabilità di una Fed più accomodante e mettono il turbo al dollaro, che si apprezza in questa seduta contro le principali valute. Secondo alcuni osservatori tra l’altro il continuo tira e molla di Trump su Powell sta spostando il dibattito dal presidente della Fed ai tassi d’interesse, con il dubbio su tassi troppo alti che serpeggia, anche se i dati macro del giorno sembrano confermare la linea dura della banca centrale.

In ogni caso l’euro ha toccato oggi i minimi da giugno 2023 contro dollaro a 1,1555, anche se al momento è in recupero a 1,159. Il biglietto verde prevale inoltre sullo yen, per un cambio a 148,48, sulla notizia del crollo dell’export giapponese verso gli Stati Uniti, calato dell’11,4% per l’effetto dazi. Tra le materie prime è poco mosso l’oro, mentre il petrolio si apprezza. Il Brent, settembre 2025, si avvicina a 69 dollari al barile (+0,64%), mentre il Wti, agosto 2025, tratta a 67,10 dollari al barile (+1,08%).

Piazza Affari, banche contrastate

In Piazza Affari restano osservate speciali le banche, che chiudono contrastate. In particolare è positiva Unicredit +1,08%, con indiscrezioni stampa che avanzano la possibilità di un’istanza di rinvio dell’offerta su Banco Bpm (+0,58%) da parte di Piazza Gae Aulenti. Interpellato su una possibile proroga il presidente della Consob Paolo Savona non ha escluso questa possibilità, qualora l’autorità di controllo abbia i poteri: “se dall’analisi giuridica emerge che questi poteri li abbiamo, allora eserciteremo questi poteri”.

Chiude una seduta in rialzo anche l’altra big del settore, Intesa (+0,83%), mentre sono in rosso altre protagoniste del risiko bancario come Bper -1,55% e Popolare di Sondrio, -1,49%, dopo il successo dell’offerta della prima sulla seconda. Sono poco messe Mps (+0,23%) e la sua preda Mediobanca (-0,08%), mentre l’azionista Francesco Gaetano Caltagirone va all’attacco del ceo di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel.

La vetta del listino oggi non annovera titoli bancari, ma vede invece Prysmian, Stm, Italgas +2,54% e Leonardo +2,48%. Rimbalza Stellantis +2,16% e guadagna ancora un ottimo piazzamento Ferrari +1,45%, su cui Rbc ha alzato il target price a 500 euro da 490 euro. La maglia nera del giorno va a Buzzi, -3,67%, penalizzata da Kepler Cheuvreux che ha tagliato il rating a ’hold’ da ’buy’, con un target price che scende a 49 euro da 52 euro. Debole il lusso con Cucinelli -2,06% e Moncler -1,11%.

Spread poco mosso 

Migliora leggermente il clima sul secondario, dove lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni è ancora attorno a 89 punti base, ma con rendimenti in lieve ribasso rispettivamente a 3,56% e 2,68%. 

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