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Borse chiusura 14 luglio: i dazi di Trump non spaventano i mercati. A Milano volano le banche del risiko. Bitcoin al record

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I dazi Usa non affondano i mercati europei, che inaugurano la settimana con una seduta  debole, ma senza isterismi, mentre Wall Street appare piatta nella mattina americana. Dopo l’annuncio, nel weekend, del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, di tariffe al 30% per Ue e Messico a partire dal primo di agosto, la reazione degli investitori appare dunque compassata, tanto più che Bruxelles ha sposato la linea morbida, mettendo in stand-by i contro-dazi e sperando ancora in un’intesa su un valore sostenibile da qui alla fine del mese.

Piazza Affari agguanta un piccolo rialzo negli ultimi minuti, +0,27% e chiude a 40.186 punti base. A dare la maggior spinta sono le banche, animate dal risiko in corso. In vetta al listino ci sono infatti Bper (+6,54%) e Popolare di Sondrio (+6,18%), dopo la conclusione con successo (adesioni oltre il 58%) dell’opas lanciata da Modena sulla banca valtellinese. 

Il bilancio di giornata è in verde anche a Madrid +0,3%, mentre è leggermente negativo a Francoforte -0,31%, Parigi -0,27%, Amsterdam -0,11. Londra si apprezza dello 0,65% e non è sfiorata dall’attuale partita con la Casa Bianca sui dazi.

Rimbalza Mosca 

Rimbalza inoltre Mosca, con rialzi superiori al 2%, dopo la minaccia di Trump di tariffe doganali al 100% se la Russia non troverà un’intesa con l’Ucraina entro 50 giorni. Inoltre Washington ricomincerà a mandare armi a Kiev, attraverso la Nato, ma a pagare saranno gli europei. 

A New York intanto l’andamento di Wall Street è in moderato rialzo, alla vigilia dell’avvio della stagione delle trimestrali, che aprirà domani con le principali banche, tra cui JPMorgan Chase. Nel corso di questa ottava si conoscerà anche l’andamento dell’inflazione Usa e gli effetti che i primi dazi hanno sulla corsa dei prezzi. Dati che saranno valutati con attenzione dalla Federal Reserve, mentre la Casa Bianca continua a martellare il presidente della banca centrale Usa affinché se ne vada. Ieri il direttore del National Economic Council, Kevin Hassett, massimo consigliere economico di Trump, ha dichiarato a Abc News che il tycoon può licenziare Jerome Powell “per giusta causa”.

In queste ore l’attenzione dei mercati è anche sul conflitto tra Russia e Ucraina, mentre Trump alza il velo sul suo nuovo piano. 

Euro-dollaro stabile, bitcoin a nuovi massimi

Quasi tutte le bocce sono praticamente ferme oggi in attesa di sviluppi su molti fronti. Il mercato dei cambi è poco mosso e l’euro tratta in area 1,1682. Si registra solo un indebolimento leggermente più robusto delle sterlina (cross con il dollaro di 1,3447, in calo 

Dello 0,4%. Oro e petrolio, dopo un andamento intonato nelle ore precedenti, sono al momento in modesto ribasso. Lo spot gold tratta a 3344,87 dollari l’oncia. Il Brent, settembre 2025, a 70,12 dollari al barile.

Resta ben intonato invece il bitcoin, che ha toccato un nuovo record oltre i 122 mila dollari (e attualmente si muove a 121.120), assaporando la nuova legge sulle valute digitali che, in settimana, verrà presa in esame negli Stati Uniti.

Piazza Affari, focus su Unicredit-Banco Bpm e Mps-Mediobanca   

In Piazza Affari è ancora il settore bancario a catalizzare l’attenzione. Tra le blue chip migliori del giorno c’è Banco Bpm, +5,19%, oggetto di offerta da parte di Unicredit (+0,52%), che registra due vittorie almeno parziali, nella sua sfida legale per limitare il Golden power del governo. Da un lato il Tar del Lazio, sabato scorso, ha annullato alcune condizioni poste da Palazzo Chigi, dall’altro la Commissione Ue stamani ha inviato una lettera a Roma per dire che il Golden power potrebbe violare alcune regole europee. A tenere vivo l’appeal speculativo su Piazza Meda inoltre è la notizia che Crédit Agricole  ha chiesto alla Bce di salire oltre il 20% del capitale di Banco Bpm. Secondo il broker Equita la richiesta dei francesi, che può essere spiegata anche con ragioni tecniche, “apre a diversi scenari”.

Tra le banche in spolvero c’è poi Montepaschi +1,42%, nel giorno dell’avvio dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria su Mediobanca (invariata). Contro il successo di questa iniziativa sta remando strenuamente l’ad di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel, secondo il quale le “anomalie” di queste operazioni sono troppe. L’eventuale matrimonio “manca di logica strategica e finanziaria” e i due azionisti Delfin e Caltagirone hanno “una presenza significativa in tre istituzioni finanziarie sistemiche”, ossia, Mediobanca, Mps e Banca Generali (+0,17%).

Banche a parte, rimbalza oggi sul Ftse Mib Iveco +1,87%. Brillano inoltre Leonardo +2,75% e Unipol +1,79%.

I maggiori ribassi del giorno sono per Stellantis -1,77%, Stm -1,48%, Moncler -1,37%, Nexi -1,36%, Tenaris -1,33%.

Spread sotto 90 punti base

La carta italiana chiude una seduta in verde e vede lo spread con il Bund decennale scendere a 89 punti base, con tassi però in allargamento rispettivamente al 3,62% e 2,73%.

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