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Borse a cavallo del toro sulle speranze di un disgelo commerciale e del cessate il fuoco. L’oro crolla. A Milano occhi a Unicredit

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Ai mercati finanziari è bastata l’indicazione di “sostanziali progressi” ottenuti da Cina e Stati Uniti nel negoziato sui dazi avvenuto nel fine settimana a Ginevra, pur senza dettagli, per spingersi al rialzo e aumentare la propensione al rischio. A contribuire al clima è anche il seppur fragile cessate il fuoco tra India e Pakistan, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha dichiarato di essere pronto a incontrare Vladimir Putin in Turchia giovedì per dei colloqui. I future sull’S&P 500 in rialzo dell’1,4% e quelli sul Nasdaq di quasi il 2%. I future sulle azioni europee suggeriscono un’aperura in rialzo di quasi l’1%. Anche il dollaro riprende fiato contro la maggior parte delle controparti, mentre crolla l’oro e anche i titoli del Tesoro hanno subito forti vendite a causa dell’allentamento delle speranze di un taglio dei tassi. Sale invece il petrolio nella speranza di un miglioramento delle economie grazie alle ipotesi di disgelo.

Cina-Usa: oggi attesa una dichiarzione congiunta

“Come diciamo in Cina, se i piatti sono deliziosi, il momento giusto non conta”, ha detto ai giornalisti a Ginevra il viceministro del Commercio cinese Li Chenggang. E’ così che il tanto atteso meeting del weekend tra Usa e Cina sui dazi è stato commentato al suo termine ieri, senza fornire dettagli, mentre il vice premier cinese He Lifeng lo ha definito “un importante primo passo” verso la risoluzione delle divergenze. Gli investitori cercheranno i dettagli dei colloqui tra Stati Uniti e Cina quando il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent terrà un briefing con la stampa oggi alle 9:00, ora di Ginevra. Intervenendo dopo i negoziati, il rappresentante commerciale Jamieson Greer ha dichiarato ai giornalisti che “le differenze non erano così grandi come si potrebbe pensare”. I funzionari cinesi hanno ribadito il messaggio durante un briefing separato domenica, affermando che i colloqui hanno prodotto un “solido sviluppo sostenibile” per le relazioni sino-americane.

Le ritorsioni hanno portato i dazi statunitensi sulle importazioni dalla Cina al 145%, mentre la Cina ha introdotto un dazio del 125% sui prodotti statunitensi.Più tardi oggi è attesa una dichiarazione congiunta e i mercati, anche se non pensano che si arrivi a un accordo, valutano positivamente quanto meno che l’esito dei colloqui non sia stato bellicoso.

Asia di buon umore. Usa-Giappone incerti sui dazi

Con l’avvio della settimana di contrattazioni in Asia, le azioni cinesi si sono mosse al rialzo e lo yuan si è rafforzato. L’indice di riferimento CSI 300 per le azioni onshore è salito fino all’1,2%, vicino a recuperare le perdite subite dopo l’annuncio dei dazi da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump , in occasione del “Giorno della Liberazione”, il 2 aprile.

In Asia Pacifico, l’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,9% e arriva all’ottava seduta consecutiva di rialzo. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,6%. Taiex di Taipei +0,7%. Da segnalare a Hong Kong Catl, il gigante cinese delle batterie per auto elettriche, che prevede di raccogliere circa 4 miliardi di dollari quotandosi alla borsa del paese il prossimo 20 maggio. Catl, fornitore della maggior parte dei principali marchi automobilistici (Tesla, Mercedes, produttori cinesi), offrirà circa 117,9 milioni di azioni, al prezzo massimo di 263 dollari di Hong Kong ciascuna (33,8 dollari USA), per un importo totale previsto di 31,01 miliardi di dollari di Hong Kong.

La, seppur fragile, tregua tra India e Pakistan spinge al rialzo la borsa di Mumbai con l’indice BSE Sensex a +2,9% e le azioni pakistane sono balzate di oltre l’8,5%. I mercati obbligazionari e valutari indiani sono chiusi lunedì per festività: la rupia offshore si apprezza.
La borsa di Tokyo è sulla parità e lo yen si indebolisce su dollaro a 145,8. Non sembra esserci piena concordia tra Stati Uniti e Giappone sulla revisione delle tariffe doganali. Il primo ministro Shigeru Ishiba ha detto nel corso di un’audizione parlamentare che il governo non accetterà di firmare accordi commerciali parziali e provvisori: l’intesa, se sarà raggiunta, dovrà riguardare anche l’industria automobilistica. Nella stessa sessione parlamentare, il principale negoziatore commerciale Ryosei Akazawa ha dichiarato che il Giappone continuerà a chiedere una tregua da tutte le misure tariffarie imposte dagli Stati Uniti, nella speranza che qualche tipo di accordo possa essere raggiunto il mese prossimo. La televisione pubblica NHK ha riferito che finora il Giappone ha proposto di aumentare gli investimenti negli Stati Uniti nel settore automobilistico, oltre che di rafforzare la cooperazione nella cantieristica navale.

L’ottimismo fa allontanare dall’oro e fa salire il petrolio

L’aumento generale della propensione al rischio ha danneggiato l’oro, che nelle ultime settimane ha registrato un andamento positivo, con gli investitori che cercavano sicurezza nel metallo fisico. L’oro ha perso l’1,5% a 3.273 dollari l’oncia, al di sotto del picco storico di aprile di 3.500 dollari.

I prezzi del petrolio hanno preso una direzione opposta, nella speranza che i progressi nei colloqui commerciali possano ridurre il rischio di una grave crisi economica, anche se i piani dell’OPEC+ per un aumento dell’offerta continuano a rappresentare un ostacolo. Il Brent è aumentato di 39 centesimi, arrivando a 64,30 dollari al barile, mentre il greggio statunitense è aumentato di 41 centesimi, arrivando a 61,43 dollari al barile.

Borse europee viste aprire in rialzo. Occhi a Unicredit e Iveco

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo, come suggerisce il future EuroStoxx 50 a +0,8%

Leonardo. L’offerta non vincolante che Leonardo ha presentato insieme alla tedesca Rheinmetall per la divisione militare di Iveco vale poco meno di 1,5 miliardi di euro. Lo ha riferito Il Fatto Quotidiano di domenica, citando fonti autorevoli vicino al dossier. Secondo il quotidiano, anche il gruppo franco-tedesco KNDS avrebbe presentato un’offerta, superiore a 1,5 miliardi di euro, a ci sarebbe interesse anche da parte di alcuni fondi.

Recordati. Donald Trump firmerà un ordine esecutivo che porterà a una riduzione dei prezzi dei farmaci da prescrizione e dei prodotti farmaceutici negli Stati Uniti del 30-80%.

Stellantis sta per concludere la ricerca del nuovo AD e l’italiano Antonio Filosa è il principale candidato, scrive Bloomberg news

Unicredit chiude il trimestre con risultati superiori alle attese grazie all’aumento delle commissioni, ai solidi risultati dell’attività di trading ed al Costo del Rischio ancora molto basso. A livello patrimoniale, l’indicatore CET1 ratio è sopra la aspettative. “Siamo posizionati per una serie di possibilità inorganiche nei nostri mercati ma perseguiremo soltanto quelle in grado di migliorare il nostro forte e resiliente caso d’investimento standalone” ha detto l’ad di Unicredit, Andrea Orcel, commentando i risultati.
Unicredit ha anche alzato la guidance per il 2025 (con possibile upside): l’utile netto è stimato superiore a 9,3 miliardi con un RoTE maggiore del 17%. E’ inoltre prevista una distribuzione di dividendi superiore a quelle a valere sul 2024 grazie alla più elevata crescita dell’utile netto, spiega una nota. I ricavi netti per il 2025 sono attesi a circa 23,5 miliardi, migliori rispetto a quanto anticipato inizialmente grazie a un primo trimestre più solido e a un costo del rischio più contenuto. Unicredit conferma le ambizioni per un utile netto pari a circa 10 miliardi nel 2027. Alcuni membri del Cda della banca stanno cercando di ottenere maggiore chiarezza sulla strategia M&A dell’AD Andrea Orcel, a cui hanno chiesto di spiegare quale strada intenda seguire, hanno detto due fonti a Reuters. Il nuovo ministro delle Finanze tedesco Lars Klingbeil ha espresso contrarietà alla possibile acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit.
“Bruxelles ha delle competenze in materia bancaria di concorrenza. Sulla sicurezza nazionale decide lo Stato italiano e non l’Europa fino a questo momento”. Così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, interrogato sabato sulla possibilità che la Commissione europea contesti le condizioni ‘golden power’ imposte sull’operazione Unicredit-Banco BPM, secondo quanto riferito dall’Ansa.

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