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Borse a caccia del rimbalzo dopo il lunedì nero

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Il virus è immune ai tassi zero e agli stimoli della Fed. Ma, dopo l’Apocalisse, i mercati provano a reagire con la terapia di massicce dosi di stimoli fiscali. Il giorno dopo la peggior seduta della Borsa Usa dal crack del 1987 arrivano oggi al Senato americano i provvedimenti di sostegno a famiglie e imprese. I futures di Wall Street salgono stamane del 4%, apprezzando il ritorno sulla terra di Donald Trump che, per la prima volta, ha ammesso che la recessione è possibile a causa di quello che lui chiama il “virus cinese”.

Il mondo intero ha così preso atto, con la parziale eccezione dell’Inghilterra sovranista, della gravità della sfida del coronavirus che continua a colpire a ogni latitudine. I ministri degli esteri di Cina, Giappone e Corea del Sud hanno tenuto stanotte una conferenza telefonica, al termine della quale i tre paesi hanno concordato di avviare forme di collaborazione nel contrasto all’epidemia.

PIOVONO A TOKYO GLI ACQUISTI DELLA BOJ

In questo clima da “day after” i listini cercano di raccogliere i cocci, ma per la riscossa ci vorrà tempo. Trump si è spinto a parlare di ripresa “a luglio o forse agosto”. Ma è più un desiderio in vista delle elezioni di novembre che una previsione credibile.

Le Borse dell’Asia sono molto volatili, quella del Giappone ha aperto in ribasso del 3%, poi è arrivata a guadagnare il 3% e al termine della seduta segna +0,5% grazie agli sforzi della Bank of Japan, che ha annunciato acquisti di Etf per 12 mila miliardi di yen. Il premier Abe intanto insiste: le Olimpiadi si faranno. Lo yen si indebolisce sul dollaro a 106,6.

La Borsa di Shanghai è piatta, mentre lo yuan, per effetto dell’apprezzamento di ieri, è tornato sotto quota 7.

SALGONO HONG KONG E SIDNEY

L’indice Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dell’1%. Le autorità cittadine hanno avvertito che probabilmente non tutte le scuole riapriranno il 20 aprile, al termine della quarantena. L’amministratrice Carrie Lam ha presentato stanotte nuove misure restrittive alla circolazione delle persone: tutti quelli che arrivano dall’estero devono stare in auto isolamento per 15 giorni.

L’indice Kospi di Seul perde il 2%, mentre la valuta locale, lo won, scende rispetto al dollaro su livelli visti l’ultima volta nel 2010. Il mondo intanto cerca di capire i segreti del modello di Seul che, grazie ad un massiccio ricorso alla tecnologia, è riuscita ad effettuare con tempestività un numero straordinario di test, limitando la diffusione del coronavirus.

Rimbalza Sidney (+5%). Nel corso della notte la Nuova Zelanda ha annunciato un maxipiano di stimolo all’economia.

È chiuso il mercato finanziario delle Filippine, sia quello azionario che quello obbligazionario.

I casi di coronavirus nel mondo hanno superato per la prima volta quelli all’interno della Cina: 87mila contro 81mila. In Italia i malati sono 23.073: 2.470 i nuovi casi registrati ieri, un aumento inferiore a quello del giorno precedente; 349 le nuove vittime dell’epidemia, contro i 368 di domenica.

IL DOW JOINES BRUCIA 3 MILA PUNTI

Wall Street, ormai dominata dall’Orso, proverà a rialzare la testa dopo l’incubo di ieri che ha oscurato il ricordo del lunedì nero dell’ottobre 1987. Per niente stimolata dai tassi scesi a zero e dagli stimoli monetari della Fed per 700 miliardi di dollari, i listini sono scivolati nell’abisso: Dow Jones -12,93%, lasciando sul terreno 3 mila punti; S&P 500 -11,98%, Nasdaq -12,32%.

Secondo uno studio del Center for Aviation, la maggior parte delle compagnie aeree rischia la bancarotta entro la fine di maggio a causa del crollo dei voli. Le società Usa hanno chiesto un aiuto da 50 miliardi di dollari alla Casa Bianca. Approfittando di tanto trambusto, Alitalia tornerà pubblica.

IL PETROLIO “DIFENDE” QUOTA 30 DOLLARI, DEBOLE L’ORO

Il petrolio Brent guadagna stamattina il 2%, a 30,5 dollari il barile, dal -11% di ieri.

Oro in ribasso dello 0,7%, a 1.502 dollari. Euro a 1,17 su dollaro, poco mosso.

NELLA UE CRESCE LA SPINTA AGLI STIMOLI FISCALI

La Borsa di Milano ha chiuso in netto ribasso, ma sopra i minimi. A consentire il parziale recupero dei prezzi è stata un’indiscrezione di Reuters sul possibile impiego dei capitali del Meccanismo Europeo di Stabilità per fornire uno stimolo fiscale all’Eurozona. Più concreti, per ora, gli acquisti di titoli di Stati italiani da parte della Bce, un modo (insufficiente) per rimediare alla gaffe di madame Lagarde.

PIAZZA AFFARI DIMEZZA LE PERDITE INIZIALI

Piazza Affari, scesa nel primo pomeriggio fino a -11,3%, ha recuperato parte del ribasso nelle ultime battute. In chiusura l’indice ha segnato un ribasso del 6,1%, a quota 14.980 punti. Per la seduta di oggi, la Consob ha rinnovato il divieto giornaliero di vendita allo scoperto su 20 titoli azionari.

Parigi -5,75%. Il governo, riunito all’Eliseo dal Presidente Emmanuel Macron, ha deliberato un coprifuoco dalle 18 di oggi con permessi solo per polizia, medici e lavori autorizzati. In un decreto anche le disposizioni per la popolazione per cui si attendono misure restrittive come in Italia di quarantena.

Francoforte -5,26%. La Germania ha annunciato venerdì che l’emergenza sanitaria giustifica un allentamento delle norme sul pareggio di bilancio. La banca pubblica Kfw scende in campo mettendo a disposizione almeno 550 miliardi di euro di risorse per aziende e famiglie.

Madrid -7,94%; Londra -4,13%.

I mercati, nonostante le perdite devastanti, devono andare avanti. A dirlo è stato l’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, che ha dichiarato come “i mercati debbano restare il più possibile aperti, funzionare regolarmente ed essere il più liquidi possibile”. Nonostante lo tsunami che ha colpito e che continua a colpire, indistintamente, i vari listini.

LA BCE COMPRA BTP, LO SPREAD SALE A 262

La vera battaglia si è svolta sul fronte dello spread: con una volatilità raddoppiata nelle ultime due settimane, il differenziale di rendimento Italia-Germania sul segmento decennale alle 17,30 italiane valeva 262 punti, dai 240 della chiusura di venerdì, dopo una punta a 271, livello toccato giovedì scorso (dopo le parole della Lagarde) e massimo da inizio giugno.

Alla stessa ora, il tasso del decennale di riferimento scambiava a 2,16%, dall’1,81% del finale di seduta di venerdì, dopo un picco a 2,18%, massimo da fine giugno.

IL GOVERNO INVESTE 25 MILIARDI, POSSIBILI FLUSSI PER 350

È entrato in vigore il decreto del Governo italiano che include le misure straordinarie per fronteggiare l’epidemia, fino ad un massimo di 25 miliardi di euro. Il provvedimento, che attiverà flussi per 350 miliardi, include un forte incremento della spesa sanitaria, cassa integrazione fino a nove settimane, sospensione della rata del mutuo (per alcune categorie di persone), assegni alle famiglie a copertura dei costi per l’accudimento dei minori, fondi straordinari per le compagnie aeree, garanzie statali sui finanziamenti alle piccole e medie imprese. Intanto, la Regione Lombardia ha nominato Guido Bertolaso commissario straordinario.

PIÙ DI METÀ DEI TITOLI SOSPESI. UNICREDIT -12%

Oltre metà dei titoli di Piazza Affari sono stati sospesi per eccesso di ribasso nel corso della giornata. Non ci sono blue chip con il segno più.

Sotto tiro i bancari. Unicredit cede il 12%, Mediobanca l’11,59%. Seguono Mps (-10,46%), Ubi (-10,65%) e Intesa (-9,75%). Finecobank contiene il calo a -1%.

FCA LA PEGGIORE, TIENE FERRARI GRAZIE AL BUY BACK

Fca (-14,46%) è stata la blue chip peggiore dopo la notizia che la produzione nella maggior parte degli stabilimenti produttivi in Europa verrà fermata fino al 27 marzo.

Segue Leonardo (-12,13% a 5,34 euro), su cui Mediobanca Securities e Banca Akors hanno ridotto il target price rispettivamente a 11 euro (-24%) e a 11,7 euro (da 15,5 euro). Per la prima il rating è confermato a outperform, mentre per la seconda è buy.

In flessione anche Stm (-9,37%), che ieri ha staccato la cedola trimestrale. Pirelli -8,9%. Si difende Ferrari (-1%): nell’ambi del piano di riacquisto di azioni proprie la società ha comprato 132.424 titoli, arrivando a detenere il 3,66% del capitale.

ANCORA GIÙ ATLANTIA, CROLLA AUTOGRILL

Atlantia chiude in linea con il mercato dopo diverse sedute in cui ha fatto peggio sulle incertezze sul futuro della controllata Autostrade per l’Italia, dopo il crollo del ponte Morandi, oltre che sui timori per l’impatto del virus sui conti della società. Nuovo crollo di Autogrill -14,3%. Mediobanca Securities ha ridotto il rating a neutral da outperform, con target a 7 euro da 11 euro.

SEGNO POSITIVO PER SNAM E JUVENTUS. RIMBALZA FERRAGAMO

Nel pomeriggio, quando l’indice della borsa di Milano rialza la testa emergono acquisti sui difensivi. Snam chiude a +0,4% ben sotto i minimi della seduta. Segnano ribassi inferiori al 3% Enel, Italgas, A2A e Terna.

Non mancano altri segni più. Juventus +1,97%, Buzzi +0,68%, Prysmian +0,26%. Salvatore Ferragamo +3,6%. Moncler cede il 7,8%.

FONDI USA PER DIASORIN (-1,6%)

Diasorin -1,6% dopo il via libera al finanziamento dal governo Usa per lo sviluppo del test rapido per il coronavirus.

In ascesa anche diverse medium cap: De Longhi +9,28%, Credem +2,45%, Interpump +2,76%, Ascopiave+3,65%. Kepler Cheuvreux ha alzato il rating su quest’ultima a buy da hold, con target che scende a 4,2 da 4,6 euro.

Seduta positiva anche per Salini (+0,9% a 0,72 euro): Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione sul titolo da hold a buy, con prezzo obiettivo che viene rivisto a 1,05 da 1,65 euro.

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