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Borse 6 agosto: Wall Street dà slancio all’Europa, listini in rialzo alla vigilia dei dazi. A Milano banche in spolvero, rimbalza il petrolio

Imagoeconomica

Respira Piazza Affari dopo l’ondata di semestrali di inizio settimana e alla vigilia dell’entrata in vigore dei dazi tra Stati Uniti e Unione europea, prevista per giovedì 7 agosto. Le nuove minacce di Donald Trump non hanno turbato la seduta, con il Ftse Mib che ha guadagnato lo 0,65% sopra quota 41 mila punti. Del resto un segnale è arrivato anche dai listini di Paesi in cui le tariffe scattavano oggi, come per esempio il Brasile che è stato colpito col 50% (salvo poi diverse eccezioni) e con il quale Washington ha avviato anche un braccio di ferro politico e diplomatico, dovuto alla vicenda giudiziaria di Jair Bolsonaro, alleato del tycoon. Oggi però la Borsa di San Paolo sta andando bene, avanzando di oltre l’1% con Petrobras sugli scudi, e il dollaro è sceso a 5,4 reais, uno dei valori più bassi degli ultimi mesi.

E comunque la stessa Wall Street ha aperto in territorio più che positivo, soprattutto con il Nasdaq che nel momento in cui l’Europa chiude i battenti guadagna lo 0,83%, e il Dow Jones lo 0,32%. In questo momento i riflettori degli investitori a livello internazionale sono puntati piuttosto sulla Federal Reserve, con il presidente Usa che entro la fine della settimana dovrebbe scegliere il sostituto di Adriana Kugler – che ha annunciato a sorpresa le dimissioni – nel board dei governatori. Trump ha riferito di avere ridotto a quattro la rosa di possibili successori del presidente Jerome Powell e che non c’è tra loro il segretario del Tesoro Scott Bessent perché ha chiesto di restare al suo posto. Questa prospettiva attenua le preoccupazioni per i deboli dati economici come i Pmi servizi negli Usa che hanno mostrato una stagnazione inattesa il mese scorso.

A Piazza Affari è la giornata delle banche. Male Ferrari

Tornando al di qua dell’Oceano, a Piazza Affari è stata la giornata delle banche, reduci tutte – chi più chi meno – dalla pubblicazione di conti positivi. Tra i titoli migliori del paniere principale svettano Mps +5%, Mediobanca +4% e Bper +3,2%. Bene anche Generali (+2,2%), che pure ha presentato la semestrale e che è coinvolta eccome nel risiko bancario, tanto che durante la conference call l’amministratore delegato Philippe Donnet ha chiarito che “su Banca Generali tratteremo con Mediobanca senza vincoli di tempo”, mentre “con Natixis puntiamo ad una intesa vincolante dopo l’estate”. In territorio positivo, ma più moderatamente, anche Unicredit e Intesa Sanpaolo. Tra le blue chip più brillanti da segnalare l’exploit di Interpump +3,4%, che oggi pubblicava i conti: l’utile è calato del 3% ma risultando comunque migliore delle attese, e soprattutto è stata confermata la guidance per il 2025.

Soffre invece il comparto sanitario, con Diasorin che è tra i titoli peggiori perdendo il 2,2%. Ancora peggio fa Ferrari, che continua nel suo momento no, soprattutto in pista ma anche in Borsa, la Ferrari: oggi le azioni segnano uno dei peggiori ribassi della seduta, perdendo oltre il 2%.

Petrolio, euro/dollaro e spread

Giornata significativa sul fronte petrolio. Sono scese a sorpresa le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana: l’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stock di petrolio, negli ultimi sette giorni al 1° agosto 2025, sono calati di circa 3 milioni di barili a 423,7 MBG, contro attese per un incremento di 0,2 milioni. Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 0,6 MBG, arrivando a 113 MBG, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 1,3 milioni a quota 227,1 MBG. Le riserve strategiche sono invece salite di 0,2 milioni a 403 MBG. Di conseguenza tornano a salure le quotazioni: al momento si apprezzano sia Brent che Wti, entrambi di circa l’1% rispettivamente a poco sopra i 68 e poco sotto i 66 dollari al barile,

L’euro si rafforza sul dollaro andando sopra quota 1,16: il cambio si attesta intorno a 1,16255, nel pomeriggio italiano. L’oro è pressoché stabile intorno ai 3.380 dollari l’oncia (meno di 94 euro al grammo). Aumenta in maniera impercettibile invece lo spread Btp Bund, ma rimaniamo sempre di poco al di sopra di quota 80 punti base.

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Categories: Finanza e Mercati