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Borse 4 luglio: l’incognita dazi pesa su un’Europa priva di segnali da Wall Street. Soffre l’auto e a Milano Pop Sondrio in luce

Pixabay

Dazi e realizzi hanno pesato oggi sulle Borse europee, che archiviano la settimana con una seduta debole, tra l’altro priva di indicazioni da Wall Street, chiusa per la festa del 4 luglio. Tra i titoli più colpiti dalle vendite ci sono stati i minerari e le banche. Così le due piazze dove si stanno giocando le partite più interessanti nel settore creditizio oggi sono le peggiori: Madrid perde l’1,34%, mentre Milano arretra dello 0,8%.

Nel resto del continente sono in calo Parigi -0,75%, Amsterdam -0,75% e Francoforte -0,45%, ma fuori dal blocco è patta Londra, con la Gran Bretagna che ha già siglato da tempo la sua intesa commerciale con Washington. Per la Ue invece la trattativa con gli Usa prosegue a oltranza, ma da Pechino arriva la notizia che a partire da domani la Cina imporrà una tassa, fino al 34,9%, all’import di brandy originato nei paesi dell’Unione per un periodo di 5 anni. Si tratta della risposta a una procedura antidumping di Bruxelles nei confronti dei veicoli elettrici cinesi, che molti produttori dovrebbero comunque evitare poiché hanno già siglato accordi sui prezzi. 

Sul fronte geopolitico, la telefonata di ieri tra il leader Usa Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin non ha prodotto visibili risultati, mentre la conversazione di oggi tra il tycoon e il leader ucraino Volodymyr Zelensky secondo fonti stampa è stata “buona”, salvo capire cosa ciò significhi.

Dollaro in calo

Il dollaro torna in rosso oggi, dopo il via libera definitivo alla legge di bilancio Usa e la schiarita della vigilia, a seguito di un rapporto sul lavoro di giugno negli Stati Uniti migliore del previsto.

Il biglietto verde risente del fatto che il pacchetto di spesa e i tagli fiscali promossi da Trump, del valore stimato di 3.400 miliardi di dollari, sono destinati a far crescere il debito pubblico della prima economia del mondo a 36.200 miliardi e la firma del presidente è attesa in giornata.

In questo momento l’euro guadagna circa lo 0,2%, per un cambio di 1,177. Tra le materie prime arretra il petrolio, con il Brent in calo dello 0,71% a 68,31 dollari al barile, mentre l’oro spot è timidamente positivo a tratta a 3332,57 dollari l’oncia.

Piazza Affari, banche ancora in focus 

Le blue chip positive di oggi a Milano sono solo una manciata. La breve lista si apre con Recordati +1,03%, seguita da Amplifon +0,89%, che ha trovato spunti nei dati positivi sul settore che arrivano dalla Francia. Rialzi frazionali per Campari (+0,2%, per nulla scossa dalle tariffe cinesi), Leonardo +0,22%, Iveco +0,21%, Snam +0,16%.

Le banche mettono lo zampino tra i maggiori rialzi con due titoli. La prima è Popolare di Sondrio +0,81%, azione che tendenzialmente si è adeguata al nuovo prezzo dell’Ops lanciata da Bper(-2,04%). Modena infatti ha rilanciato la sua offerta con una componente in contanti di 1 euro per azione (aumentando la posta a 5,44 miliardi di euro).

Fa un piccolo passo avanti anche Mediobanca, +0,13%, mentre arretra Mps (-2,01%), che ha fissato al 35% la soglia minima di adesioni per la validità dell’Ops Piazzetta Cuccia. Oggi, in un’intervista al Sole 24 Ore il l’ad di Siena, Luigi Lovaglio, si dice certo che l’operazione arriverà a termine.

Sono in rosso anche i titoli delle banche più grandi, come Intesa -1,03% e Unicredit -1%. Le nuove pressioni sul governo tedesco di Andrea Orcel per trovare un accordo su Commerzbank non hanno per ora avuto un grande successo e anzi hanno irritato Sascha Uebel, vice presidente del consiglio di sorveglianza, che ha mandato un messaggio decisamente poco diplomatico all’ ad della banca italiana. “Il suo prossimo passo – ha detto – dovrebbe essere quello di vendere la sua quota, incassare i suoi utili e andare a casa”.

La chiusura è in rosso anche per il settore auto. Ferrari oggi è in maglia nera e perde il 2,18%. Anche Stellantis cede l’1,99% nel giorno della presentazione della nuova 500 ibrida che sarà prodotta a Mirafiori e che costerà circa 17mila euro. 

Fuori dal paniere principale è poco mossa Credem, -0,32%, dopo la notizia choc della morte improvvisa del direttore generale Angelo Campani. Per fronteggiare il vuoto lasciato da Campani la banca ha convocato un cda il 9 luglio.

Spread poco mosso 

La chiusura è stabile sul secondario, dove lo spread tra il decennale italiano e tedesco resta intorno ai 90 punti base, con tassi in leggerissimo calo rispettivamente a 3,47% e 2,57%.

Segnali di debolezza sono arrivati dalla pagina macro per l’area della moneta unica. In Germania gli ordini industriali tedeschi sono scesi più del previsto a maggio, con un calo dell’1,4% rispetto al mese precedente su base destagionalizzata e corretta per effetti di calendario. Sempre a maggio i prezzi alla produzione industriale nel blocco sono calati dello -0,6%, lo stesso per l’Unione europea, mentre l’Italia ha segnato un -0,7%.

La presidente della Bce Christine Lagarde in un’intervista alla tv tedesca Ard ha detto che l’attuale posizione della banca centrale europea sui tassi è appropriata e che Eurotower è impegnata a mantenere l’inflazione al 2%. “Ci siamo riusciti, l’inflazione è al 2% e continueremo a farlo”. “Faremo tutto quel che sarà necessario” ha chiosato, evocando la celeberrima frase di Mario Draghi.

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