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Borse 21 maggio: prese di beneficio su tutte le piazze ma ancora acquisti su banche e difesa e Milano regge bene. Spread sotto quota 100

Leonardo

I listini europei chiudono oggi una seduta interlocutoria, pur mantenendosi in zona massimi, mentre Wall Street, dopo un avvio in calo, è ora contrastata e guarda all’accordo raggiunto tra i repubblicani sul “bilancio Trump”, come riferito dallo speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Mike Johnson. 

Piazza Affari è quasi piatta, +0,07% (40.551 punti base), così come Londra (+0,04%). Francoforte supera sé stessa e sale a nuovi massimi, +0,36%; Madrid si apprezza dello 0,3%, Amsterdam dello 0,24%. Parigi arretra dello 0,36%, allarmata dai conti deludenti di Chanel. 

Obbligazionario in focus

In generale a consigliare cautela agli investitori è oggi l’impennata dei rendimenti obbligazionari sulle due sponde dell’Atlantico, dopo la delusione per le aste Giapponesi e in una giornata in cui l’inflazione della Gran Bretagna si è rivelata più alta delle stime (+3,5% ad aprile contro 2,6% di marzo). Una situazione che frena la propensione al rischio, tanto più che arriva a pochi giorni dal declassamento del rating Usa (Aa1 da AAA) da parte di Moody’s e mentre il taglio delle tasse voluto da Donald Trump potrebbe far peggiorare i conti pubblici americani. A ciò si aggiunga che restano irrisolti i problemi bellici e quelli sui dazi, che si profilano nuove sanzioni europee alla Russia e si valutano indiscrezioni CNN secondo cui Israele potrebbe colpire impianti nucleari iraniani.

In questo contesto la calma di questa giornata rivela in fondo che resta solido l’appeal dell’azionario europeo, grazie quantomeno al fascino dei titoli della difesa e alle prospettive di nuovi fondi per incrementare gli armamenti.

Spread sotto quota 100, ma i tassi salgono anche in Europa

La buona notizia del giorno è che la fiducia nella carta italiana rimane solida e lo spread chiude a 99 punti base, sotto soglia psicologica di 100. Ciò non basta però a sgomberare i cieli finanziari da ogni nube, perché i rendimenti salgono.

“Un marcato aumento dell’incertezza nelle politiche commerciali, di difesa, di cooperazione internazionale e di regolamentazione globali potrebbe mettere alla prova la stabilità finanziaria dell’area euro”, si legge nella Financial Stability Review di maggio, pubblicata oggi dalla Banca centrale europea. 

Così il Btp decennale in chiusura è indicato al 3,63% (dal 3,6% di ieri) e l’omologo tedesco al 2,64%. 

La tendenza al rialzo è poi più marcata negli Stati Uniti, dove il Treasury decennale vede il tasso trattare oltre il 4,5% (4,531) e il trentennale è sopra il 5%. Il tutto in una giornata in cui il Tesoro americano dovrebbe emettere circa 16 miliardi di dollari di titoli con scadenza ventennale. 

Il Giappone non ha dato un buon esempio, perché i rendimenti dei titoli nipponici a lunghissimo termine hanno subito un’impennata nel corso di un’asta deludente.

Dollaro in ribasso 

La tregua di 3 mesi sui dazi perde forza un giorno dopo l’altro in assenza di nuovi accordi, tanto più che il dollaro continua ad indebolirsi contro le principali valute sottraendo forza competitiva alle merci estere.

L’euro sale dello 0,5% circa per un cambio di 1,134.

La divisa statunitense cede quasi lo 0,6% contro lo yen, per un cross di 143,66.

Tra le materie prime l’oro si sta muovendo nuovamente oltre 3300 dollari l’oncia (3303,18 lo spot gold, +0,4%), mentre si appiattisce la performance dei future del petrolio, dopo l’impennata seguita alle indiscrezioni della Cnn.

Il Brent tratta in questi minuti a 65,38 dollari al barile e il greggio texano a 62,06 dollari.

Piazza Affari, bene Leonardo e finanziari contrastati  

Nella complessa situazione generale in Piazza Affari si mettono in luce oggi titoli del risparmio gestito come Finecobank +2,27% e Banca Mediolanum, +1,47%, mentre le banche sono contrastate. Si apprezzano soprattutto Mediobanca +0,84% e Popolare di Sondrio +1,07%, mentre Mps va giù dello 0,66%. Sono poco messe le big Intesa, +0,57% e Unicredit +0,03%, mentre non sembra aver eccitato troppo la fantasia degli investitori (almeno per ora) l’ipotesi messa in campo dal Sole24ore che Unicredit possa aver rilevato quote della banca modenese Bper (+0,55%).

Tra i maggiori rialzi del giorno trova spazio Recordati +1,84% e restano in focus i titoli della difesa.

Leonardo, +1,41%, arrotonda il suo guadagno da inizio al 100% e Fincantieri al 109%, con un progresso odierno del 3,28% a 14,47 euro per azione, dopo aver aggiornato i suoi massimi storici a 14,6 euro. Entrambe le aziende potrebbero beneficiare della disponibilità delle risorse in ambito militare messe in campo dalla Ue.  

Spunti su Nexi +1,71% e Tim +1,49%.

I maggiori ribassi sull’indice principale sono per Campari -2,02%, Prysmian -1,46%, Interpump -1,61%, Cucinelli -1,26%.

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