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Borse 21 agosto: tonfo di Banca Generali dopo il No all’Ops di Piazzetta Cuccia ma vendite anche su Mediobanca e Mps. Regge Generali

Imagoeconomica

Bocce quasi ferme oggi sui mercati finanziari europei e a Wall Street, in una seduta ancora condizionata dall’intricata matassa geopolitica e in attesa che domani, al simposio di Jackson Hole, Jerome Powell fornisca indicazioni sulla politica monetaria americana dei prossimi mesi.

Intanto Usa e Ue hanno presentato finalmente la dichiarazione congiunta sui dazi, dopo l’accordo politico di luglio in Scozia: le merci europee saranno caricate di imposte doganali del 15%, compresi settori strategici come automobili, prodotti farmaceutici, semiconduttori e legname, ma il vino resta fuori.

Piazza Affari guarda a Mediobanca e Banca Generali 

Piazza Affari si distingue positivamente e chiude con un progresso dello 0,35% sufficiente per tornare a 43mila punti base. La benzina per la risalita è stata fornita in gran parte da Leonardo, +4,84%, dopo la decisione di Jp Morgan di alzare il target price sul titolo a 55,5 euro da 47,5 euro precedente. 

Il focus del mercato però era oggi su Mediobanca (-1,41%) e Banca Generali (-2,86%), titoli avvolti dal gelo dopo che l’assemblea di Piazzetta Cuccia ha bocciato la proposta di offerta sulla società di risparmio gestito, da pagare con azioni Generali (+0,32%). L’operazione era volta a rendere più difficile la scalata in corso da parte di Mps a Mediobanca (-1,11%) e di sottrarre al “nemico” il Leone triestino. La strada di Siena verso Milano sembra ora spianata, ma l’offerta è a sconto e sul cammino dei conquistadores (in particolare i gruppi Caltagione e Del Vecchio) c’è chi vorrebbe porre ulteriori ostacoli. Sicuramente è molto deluso dell’esito di oggi Alberto Nagel, ad di Mediobanca, che vede ”un’opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell’attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca”.

Wall Street, quarta seduta in rosso 

Nel resto del continente sono quasi piatte Francoforte (+0,06%) e Madrid (+0,02%), Amsterdam cede lo 0,14%, Parigi lo 0,44%, Londra guadagna lo 0,22%. Oltreoceano Wall Street potrebbe chiudere la quarta seduta consecutiva in rosso (DJ, S&P 500 e Nasdaq perdono tutti lo 0,2% circa), dopo aver sofferto nei giorni scorsi per le forti vendite sul settore tecnologico. 

L’attenzione in queste ore è rivolta soprattutto ai tassi e a quanto dirà Jerome Powell domani. Le notizie macro del giorno offrono una visione strabica dell’economia a stelle e strisce: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (oltre le attese) stanno alimentando i timori di un rallentamento del mercato del lavoro, ma il Pmi composito in accelerazione racconta qualcosa di diverso e la gatta da pelare sarà per la Fed il mese prossimo.

Ieri, tra l’altro, dopo la lettura delle minute dell’ultima riunione della Banca centrale Usa, le probabilità di un taglio di 25 punti base a settembre sono leggermente scese all’80% sul mercato, a causa del legame dazi-inflazione. E a proposito di consumi e inflazione, oggi ha presentato i conti trimestrali il colosso della grande distribuzione Walmart (-4,39%), che ha rivisto al rialzo le previsioni di vendite e utili per l’intero anno, ma ha deluso con i profitti trimestrali, segnalando un aumento dei costi a causa proprio a causa dei dazi.

Dollaro in rialzo

Sul mercato dei cambi oggi il dollaro appare in ripresa e l’euro perde quasi lo 0,3% contro il biglietto verde per un cross di 1,1616. Nel settore energetico il petrolio ridimensiona parzialmente i guadagni precedenti. Il Brent sale dello 0,52% a 67,19 dollari al barile e il Wti dello 0,48%, a 63,01 dollari al barile. Vola invece il gas ad Amsterdam, che si apprezza del 3,5% oltre 33 euro al Mwh. Secondo quanto riportato dal ministero dell’Energia ucraino su Telegram, tra gli obiettivi degli attacchi russi nella notte ci sono state alcune infrastrutture per il trasporto del gas, come già avvenuto lo scorso 6 agosto.

Piazza Affari, soffre Campari. Lottomatica scalda i muscoli per il Ftse Mib

Gli accordi tra Ue e Usa sui dazi pesano oggi su Campari, che cede l’1,55%, con gli alcolici che sono rimasti fuori dalla tariffa standard del 15%. Non brinda però neppure l’automotive e  Stellantis cede l’1,58. Si confermano in calo Buzzi -1,23%, Telecom -0,82%, Moncler -0,81%. Le banche sono contrastate. Le peggiori sono le promesse spose Mediobanca e Mps, mentre sono positive Pop di Sondrio +1,4%, Banco Bpm +1,09%, Unicredit +0,57%, Intesa +0,65%.

Tre le blue chip migliori del giorno, oltre a Leonardo, ci sono Saipem +2,5% e Italgas +1,45%. Fuori dal paniere principale scalda i muscoli Lottomatica, +2,15%, che nella revisione di settembre pare destinata a prendere il posto di Diasorin (-0,51%) o Pirelli (+0,07%) sul Ftse Mib.

Spread in rialzo 

Si tinge di rosso oggi il secondario, dove lo spread tra Btp 10 anni e Bund 10 anni sale a 85 punti base (+2,1%), con tassi rispettivamente al 3,61% e 2,75%. Una spiegazione si può trovare nei dati macro del giorno. La manifattura della zona euro si è risvegliata infatti nel mese di agosto e l’indice PMI, secondo la stima flash, ha superato la soglia di 50 portandosi in zona espansiva a 50,5 (da 49,8 di luglio). L’indice Pmi servizi è arretrato leggermente a 50,7 da 51 e l’indice Pmi composito è salito a 51,1 da 50,9 di luglio, arrivando al livello massimo degli ultimi 15 mesi. Una dinamica che, per il Ft, potrebbe giustificare una Bce ferma sui tassi al prossimo appuntamento.

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Categories: Finanza e Mercati