Ferragosto porta un po’ di brio ai mercati europei: le Borse aprono tutte in rialzo, con Milano e Madrid a guidare la carica. Nonostante la settimana corta e i volumi ridotti tipici del periodo estivo, gli investitori tengono d’occhio i dati macro europei e americani e il summit di domani tra Trump-Putin in Alaska. Sotto i riflettori la seconda lettura del Pil del secondo trimestre in Eurozona e Regno Unito, insieme ai dati sulla produzione industriale e alle statistiche sul mercato del lavoro negli Stati Uniti.
Piazza Affari si conferma protagonista (+0,75%), a ridosso dei 42.500 punti e ai massimi dal luglio 2007. Seguono Madrid (+0,59%), Parigi (+0,33%) e Francoforte (+0,28%), mentre Londra arranca leggermente (-0,23%). Da inizio anno Madrid e Milano si confermano le piazze europee migliori, con guadagni rispettivamente superiori al 29% e al 21%.
In Asia, i mercati prendono fiato dopo il rally multiplo del Nikkei, penalizzati anche da trimestrali societarie inferiori alle stime: Tokyo lascia sul terreno l’1,3% con il Nikkei 225, Hong Kong cala dello 0,4%, mentre le Borse cinesi restano piatte. Seul chiude invariata e Sydney registra un lieve rialzo dello 0,5%, in una naturale presa di profitto dopo le forti performance nipponiche e in attesa delle prossime mosse della Federal Reserve.
Wall Street e la Fed sotto i riflettori
Ieri Wall Street ha chiuso in rialzo, con Nasdaq Composite e S&P 500 ai massimi intraday e di chiusura. Le aspettative di tagli dei tassi della Fed continuano a sostenere i listini: lo 0,25% è ormai scontato, ma alcuni operatori ipotizzano uno 0,5% dopo dati sul lavoro più deboli delle attese. Il rally di inizio settimana era stato favorito da un’inflazione Usa di luglio ferma al 2,7%, leggermente sotto le stime, attenuando i timori legati ai dazi e rafforzando le aspettative di un ulteriore calo del costo del denaro. Oggi saranno pubblicate le trimestrali di Aviva, Carlsberg, Rwe, Swiss Re e Talanx.
Regno Unito, il Pil cresce più delle attese nel secondo trimestre
L’economia britannica sorprende le attese nel secondo trimestre, con un’espansione dello 0,3% su base trimestrale, leggermente inferiore al +0,7% dei primi tre mesi dell’anno ma ben oltre le previsioni degli analisti, ferme a +0,1%. La crescita è stata guidata principalmente dal settore dei servizi, con un ruolo chiave di IT e comunicazioni, e supportata dall’aumento della spesa pubblica e dall’accumulo di scorte. A bilanciare il quadro, il rallentamento dei consumi delle famiglie, la contrazione degli investimenti aziendali e il calo della produzione di utilities.
Piazza Affari: occhi su Mediobanca
In una seduta prefestiva e con volumi contenuti, i titoli in maggiore rialzo sono Buzzi (+1,63%), Banca Mediolanum (+1,44%), Campari (+1,38%), Telecom Italia (+1,25%). Bene anche Diasorin (+1,11%), sostenuta dall’upgrade di Rbc da “sector perform” a “outperform”. Seguono Unipol (+1,23%), Ferrari (+1,22%), Generali (+1,05%) e Bper Banca (+1,03%). Sul fronte opposto, i ribassi più evidenti interessano Nexi (-0,41%) e Amplifon (-0,3%).
Restano sotto i riflettori i titoli legati alla difesa, con Leonardo (+0,58%) in evidenza grazie all’espansione degli stabilimenti europei segnalata dal Financial Times, mentre Mediobanca (+1,13%) difende l’anticipazione del voto sull’Ops su Banca Generali dalle critiche di Caltagirone: “non solo doveroso, ma anche particolarmente opportuno che siano gli azionisti ad esprimersi sulle differenti opzioni strategiche”.
Fuori dal listino principale, i titoli della galassia Berlusconi restano poco mossi. Mfe detiene il 40,38% del capitale di Prosiebensat.1 nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto, mentre l’offerta concorrente di Ppf rimane sotto il 20%, senza raggiungere l’obiettivo del 29,9%. La finestra per aderire sarà riaperta dal 19 agosto al 1° settembre.
Lo spread tra Btp e Bund decennali si attesta in apertura a 80 punti base, stabile rispetto a ieri e ai minimi da aprile 2010. In lieve calo il rendimento del BTP benchmark, a 3,46% dal 3,48% della vigilia.
Gli altri mercati
Sul fronte energetico, il petrolio avanza leggermente: Brent ottobre +0,5% a 66 dollari, Wti settembre +0,5% a 62,9 dollari, mentre il gas naturale ad Amsterdam sale dello 0,6% a 32,8 euro al megawattora.
Il mercato valutario resta sensibile al taglio Fed: l’euro sale a 1,170 dollari (+0,4%), il dollaro/yen scende a 146,34 (-0,6%) e l’oro rimane stabile a 3.358 dollari l’oncia. Il Bitcoin sorprende ancora, superando i 124mila dollari prima di stabilizzarsi sopra i 121mila, con un +120% negli ultimi 12 mesi. Anche Ether si avvicina al massimo storico del 2021 a 4.786 dollari (+4%), Xrp sale del 2,6%, Solana +6,5% e Cardano +19,5%, favorita dai piani di quotazione di un Etf spot di Grayscale. Tra le memecoin, Dogecoin cresce del 6,8% e $Trump del 7,1%.