La giornata di contrattazioni mostra un tono generalmente positivo per i listini azionari: Piazza Affari perde forza nel finale ma chiude comunque in territorio positivo, mentre Wall Street è contrastata: da un lato il Nasdaq sale, seppur di poco (+0,3%), grazie al clima favorevole sugli utili e alle attese di politica monetaria, con Oracle che arriva a guadagnare oltre il 40% e trascina i titoli tech, dall’altra il Dow Jones si attesta sullo 0,7% nel momento in cui chiudono i battenti le Borse europee. S&P 500 sul +0,4%. Il colosso informatico ha fatto balzare la capitalizzazione da 678 a 943 miliardi di dollari grazie ad una ottima trimestrale ma soprattutto grazie all’ondata di nuovi contratti legati al cloud sull’Intelligenza artificiale. Il valore del titolo è più che quadruplicato in tre mesi e ne ha beneficiato lo stesso presidente Larry Ellison, che diventa così il secondo uomo più ricco del mondo superando nientemeno che Elon Musk.
Milano invece difende i 42.000 punti grazie a un tris di titoli che guadagnano oltre il 2%: tra di loro, oltre a Saipem e Moncler, c’è Leonardo che risente in positivo dell’attacco russo in Polonia e del conseguente rafforzamento della prospettiva di un’escalation militare o comunque di una strategia di riarmo italiano ed europeo. Sprofonda invece Nexi, che perde oltre il 9% dopo che gli analisti di Barclays hanno abbassato il target price a 4,1 euro da 4,5: le quotazioni potrebbero quindi scendere di un altro 19% rispetto agli attuali corsi di Borsa. Gli esperti hanno notato che Nexi deve affrontare “crescenti sfide in termini di concorrenza nel suo mercato chiave, quello italiano”, prevedendo un calo dei ricavi entro il 2030 e stima un utile per azione 2027 di oltre il 10% inferiore al consensus. Nel resto d’Europa chiude poco sopra la parità la Borsa di Parigi, nel giorno in cui il nuovo premier incaricato Sebastien Lecornu inizia le delicate consultazioni per formare il governo e il Paese è messo a ferro e fuoco dalle proteste di piazza. In territorio leggermente negativo Londra, più consistenti le perdite sul Dax 40 di Francoforte che cede circa lo 0,4%.
Tengono sempre banco le materie prime, in questi giorni soprattutto l’oro che registra l’ennesimo record salendo di quasi mezzo punto percentuale a 3.642 dollari l’oncia. Giornata trionfale pure per il petrolio che prosegue a gonfie vele nella sua tendenza rialzista: il Brent sale addirittura dell’1,5% oltre i 67 dollari al barile, e lo stesso fa il Wti crude che si attesta sui 63,6 dollari al barile. Lo spread Btp Bund continua a dare segnali incoraggianti, scendendo a quota 84 punti base con il rendimento del Btp decennale italiano al 3,50%, praticamente allo stesso livello di rischio dell’OAT francese. Sul mercato dei cambi si consolida il buon momento dell’euro nei confronti del dollaro statunitense: confermato il cambio a 1,17.