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BORSA ULTIME NOTIZIE: Hi Tech in ritirata. Meta, Google e Microsoft nel ciclone, salgono Saipem e utilities

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A poche ore dall’avvio del nuovo ciclo di rialzo dei tassi il plotone dei titoli azionari si sgrana come il gruppone dei ciclisti di fonte alle scalate di una tappa alpina del Tour de France: resistono i campioni della old economy, sostenuti dalla verve dei finanziari e dalla forza degli energetici. Shell ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di competenza di 6,7 miliardi che si confronta con un “rosso” di 447 milioni nel trimestre dello scorso anno. I ricavi hanno raggiunto i 98,8 miliardi (+60%). Il colosso ha annunciato anche un nuovo buyback del valore di 4 miliardi di dollari da realizzare entro fine anno.

Borsa ultime notizie: Meta brucia 600 miliardi, Shell ne guadagna quasi 7 in nove mesi

Perdono colpi i titoli tecnologici, in crisi d’ossigeno dopo la fine dei tassi a quasi zero. E così, a fronte di un calo dei listini attorno al 20% (o anche meno da inizio anno) i titoli hi tech che hanno guidato il rally degli ultimi anni, accusano ritardi nell’ordine del 30%.

A Piazza Affari scatta Saipem, bene le utilities, cade Stm con l’Hi Tech

Piazza Affari -0,5%, ma poco sotto i massimi da un mese, non fa eccezione. Unicredit +0,5% sopra i 12 euro, consolida i guadagni della vigilia. Corrono i titoli dell’energia a partire da Saipem +8,16%, galvanizzata dal forte aumento dei ricavi dell’area costruzioni offshore. La società ha migliorato le indicazioni sul 2022: al netto dell’area perforazione onshore, l’anno si chiuderà con nove miliardi di euro di ricavi. In forte ripresa le utilities, che hanno già digerito il prossimo aumento dei tassi: Hera, A2A ed Italgas avanzano del 2% abbondante.

Al contrario, nonostante risultati trimestrali migliori della guidance, Stm – 8,7% indossa la maglia nera del listino sull’eco delle perdite accusate dai titoli tech in Usa ed in Asia ed in attesa dei numeri di Apple in uscita stasera. Pesa in particolare il tracollo di Meta (ex Facebook) che dopo l’annuncio dei conti è precipitata del 20% nell’attesa di una seduta che si annuncia particolarmente calda. Da inizio anno la società di Mark Zuckerberg ha lasciato sul terreno 600 miliardi di dollari di capitalizzazione. 

Wall Street cambia rotta su Microsoft, Alphabet e Meta. Riflettori su Amazon e Apple

Non è l’unico segnale di frenata emerso dalle trimestrali: Microsoft e Alphabet (ieri -9,60%) ritoccano al ribasso gli utili del terzo trimestre sotto la pressione dell’aumento dei salari, dei cost dell’energia, del calo delle tariffe pubblicitarie, oltre al rallentamento delle vendite di PC e le troppe assunzioni. Meta, in scia, ha per giunta segnalato una flessione del fatturato e previsioni di un nuovo calo delle vendite per il quarto trimestre dell’anno.

Riflettori accesi ora sui conti di Amazon e, soprattutto, sull’ammiraglia Apple, che in questi giorni ha aumentato i suoi prezzi su varie sue offerte di servizi, dalla musica alla TV. Anche Spotify sta valutando la possibilità di aumentare i suoi prezzi, colpevole l’aumento della pressione salariale e dei costi energetici che stanno colpendo le app “energivore”. Microsoft ha fornito il miglior indizio di questo andamento, annunciando che si aspetta 800 milioni di dollari in più di costi energetici (+39% per l’anno fiscale in corso). Ma già corre ai ripari annunciando prossimi tagli all’occupazione

Il rallentamento del hi tech non preoccupa però le banche centrali impegnate a vincere la battaglia dell’inflazione. Anzi, la frenata dell’occupazione (e soprattutto dei salari) nell’economia digitale non dispiace alla Fed impegnata a battere ogni accenno di euforia.

Borsa ultime notizie: attesa Bce per l’obbligazionario, spread a 222 punti

Anche l’Europa è impegnata a spegnere l’incendio dell’inflazione, benedetta dal Fondo Monetario. La direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, ha detto mercoledì che le banche centrali dovrebbero continuare ad aumentare i tassi di interesse per combattere l’inflazione fino a raggiungere un livello neutro”.

Nell’attesa della conferenza di Christine Lagarde il mercato obbligazionario vive un clima di attesa: il Bund decennale tedesco tratta intorno a 2,16%. Btp decennale è al 4,37%. Spread a 222 punti.

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