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Borsa, sprint finale: Milano leader in Europa

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Mercati in rialzo con la Brexit che sembra giunta a un punto di svolta e alcune grandi banche che corrono a Wall Street dopo i conti record.

I listini europei, già ben intonati in mattinata, accelerano nel pomeriggio al traino di New York e chiudono in rialzo, con l’eccezione di Londra (-0,02%), penalizzata dalla sterlina in progresso su euro e dollaro.

Piazza Affari guadagna l‘1,21% e sale a 22.365 punti, in sintonia con Francoforte +1,16%; Parigi +1,05%;  Madrid +1,15%; Zurigo +0,9%. Anche gli indici di Wall Street salgono circa di un punto percentuale e il Dow Jones si muove oltre la soglia dei 27mila punti. A mettere il turbo ai listini americani sono alcune trimestrali delle grandi banche, attese alla prova  in un contesto di tassi in calo. Brilla la stella più grande, Jp Morgan (+3,9%) che superato ampiamente le attese, mettendo a segno ricavi record nel trimestre. Bene Citigroup (+1,9%) mentre deludono Goldman Sachs (-0,45%) e Wells Fargo (+3,86%). BlackRock (+2%), il più grande gestore patrimoniale del mondo, ha registrato un calo dell’8% dell’utile del terzo trimestre, ma si temeva peggio.  I risultati positivi di JpMorgan Chase, ma anche di UnitedHealth e Johnson & Johnson allontanano i timori di una ricaduta negativa della prolungata disputa commerciale tra Cina e Stati Uniti.

I mercati europei accantonano quindi, per il momento, le preoccupazioni per le stime al ribasso del Fondo Monetario internazionale per Germania, Francia, Inghilterra e Italia e guardano piuttosto alla possibile schiarita sulla Brexit prima del vertice europeo di giovedì e venerdì. Il punto d’incontro fra le parti, potrebbe essere la scelta di lasciare l’Irlanda del Nord nel territorio doganale britannico, applicando le norme doganali comunitarie.

Questa possibilità spinge l’euro contro il dollaro, con il cambio che si muove lievemente positivo in area 1,104. La moneta unica arretra invece contro la sterlina e scambia a 0,8674. L’oro arretra a 1486,25 dollari l’oncia. Il petrolio rimane alla finestra, con il Brent a 69,38 dollari al barile (+0,05%), dopo il tonfo di ieri.

In Piazza Affari gli acquisti premiano in primo luogo industria a banche. le migliori dieci blue chip della seduta sono Pirelli +3,5%; Stm +2,45%: Prsymian +1,98%; Buzzi +1,96%; Unicredit +3,18%; Banco Bpm +2,8%; Finecobank +2,791%; Ubi +2%; Bper +2,15%; Mediobanca +2,08%.

Le vendite sono circoscritte alla Juventus -1,15%, dopo lo sprint di ieri e alle utility. Italgas -0,73%: Snam -0,53%; A2a -0,53%.

Fuori dal listino principale Bio On, +18,62%, si prende una rivincita per il secondo giorno consecutivo, mentre  Gedi perde l‘1,88% dopo l’impennata della vigilia, in attese di vedere cosa accadrà del gruppo editoriale e chi prevarrà nello scontro in atto nella famiglia De Benedetti. Senza riferimenti alla Succession italiana, il Financial Times scrive oggi che forse è meglio diseredare i figli. Secondo le statistiche infatti il 70% dei patrimoni famigliari si esaurisce entro la seconda generazione e il 90% entro la terza.

Poco mosso l’obbligazionario: lo spread fra decennale italiano e tedesco chiude a136 punti base (-0,37%)

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Categories: Finanza e Mercati