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Borsa: rebus ripresa e chip in frenata in Asia, Europa in allerta

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Prendi i soldi e mettili da parte, perché il meglio, forse, è già alle spalle. È la morale che si può ricavare dal tonfo della taiwanese Tmsc (-4%) nel giorno in cui l’assemblea ha approvato i conti migliori di sempre del primo produttore di chip del mondo, peraltro impegnato in una robusta campagna di investimenti, specie in Usa, per superare l’attuale penuria di semiconduttori. Ma i chip sono ormai il vero termometro dello stato di salute dell’economia che, lungi dal prender velocità, rallenta la corsa.

TSMC -4% DOPO CONTI RECORD

E le vendite su Tsmc, che ha annunciato una nuova fabbrica in Texas, segnalano il disagio, così come la continua frenata dei T-bond decennali, di nuovo all’1,3%, a conferma che la ripresa è sempre meno convincente. Così come le rassicurazioni del presidente della Fed: serve a poco promettere denaro abbondante a basso costo, nonostante l’inflazione in ascesa, se il cavallo, cioè l’economia, non vuole bere. E così, nonostante gli utili trimestrali delle quattro banche Usa più importanti abbiano raggiunto la cifra di 33 miliardi di dollari, Wall Street non si scalda: il futuro potrebbe non essere altrettanto rosa.

La Borsa di Tokyo chiude la settimana in ribasso dopo che la Banca centrale ha annunciato il taglio delle previsioni di crescita del Pil nel 2021 a +3,8%, dal precedente +4%. Il Nikkei, arrivato a perdere oltre l’1%, segna un calo dello 0,7%.

Il tonfo di Tsmc, oltre a pesare sull’indice di Taiwan (-1,2%), si fa sentire sugli altri big asiatici del settore: la borsa della Corea del Sud cede lo 0,6%. Il Wall Street Journal ha intanto scritto che Intel è ad un passo dall’acquisto di Global Foundries, un produttore per conto terzi di chip posseduto dal fondo sovrano di Abu Dhabi. Pare che le parti stiano per chiudere a 30 miliardi di dollari.

ARRIVANO LE OLIMPIADI, LA BOJ TAGLIA LE STIME

A una settimana dalle Olimpiadi meno gradite dal Paese ospite, preoccupato dai contagi, la Banca del Giappone ha annunciato il taglio delle previsioni di crescita del Pil nel 2021 a +3,8%, dal precedente +4%.

Pessimista anche Goldman Sachs: un report della Banca d’affari anticipa che, complice la variante delta, vanno riviste al ribasso le stime sul Pil delle più importanti economie del Sud Est Asiatico: Indonesia, Tailandia e Malesia.

FUTURE USA IN PARITÀ, BEZOS PRESTO IN ORBITA

 Intorno alla parità stamane i future di Wall Street: ieri il Nasdaq ha chiuso in ribasso dello 0,7%, mentre il Dow Jones ha chiuso in lieve rialzo (+0,15%). S&P500 – 0,3%.

Blackstone ha annunciato l’acquisto del 9% del colosso assicurativo Aig per 2,2 miliardi di dollari.

Jeff Bezos ha presentato il suo compagno di viaggio per la prossima missione spaziale. Si tratta di uno studente di 18 anni, Oliver Daemen. Non è noto il costo del biglietto per salire su Blue Origin.

OGGI AL VIA LA BORSA CINESE DEL CARBONE, BRILLA L’ORO

Il petrolio WTI è sceso stanotte sui minimi dell’ultimo mese, a 71,6 dollari il barile.

Tra le materie prime, c’è il balzo del future di riferimento del carbone cinese, salito a causa del fortissimo aumento del consumo di energia elettrica nelle zone della Cina colpite da un’ondata di caldo eccezionale. Oggi comincia l’attività la borsa dei diritti sul CO2.

All’opposto, c’è il minimo da inizio anno del future del legname da costruzione, in calo del 30% dai primi di gennaio, dopo il +110% del 20202.

L’oro si mantiene sui massimi di periodo a 1.834 dollari.

EUROPA IN CALO, I GESTORI CORRONO SUL FRANCO SVIZZERO

Per la seconda volta di fila si può parlare di “giovedì nero”. Senza una vera ragione per vendere (ma nemmeno per comprare) gli operatori europei hanno sposato la strada della risk aversion per i motivi più vari: dalla svolta verde della Commissione al monito di James Bullard, il membro della Fed cui è stato affidato il compito di lanciare il segnale che “è arrivato il momento di terminare queste misure d’emergenza”, pur sottolineando che “si deve procedere in modo da non mettere in agitazione i mercati”. Questi ultimi, confusi, fanno un passo indietro e si rifugiano nel bunker di Zurigo. L’euro chiude ai minimi da cinque mesi contro il franco svizzero.

MILANO -1,25%, FRANCOFORTE TRAVOLTA DALLE PIOGGE

Piazza Affari scivola di nuovo sotto quota 25 mila: -1,26%, a 24.875 punti.

Nel resto d’Europa Francoforte cede lo 1,04%, mentre la Germania è travolta da un maltempo eccezionale che ha provocato decine di morti.

Parigi -1%; Amsterdam -0,74%; Londra -1,12%. La peggiore è Madrid (-1,49%), in una Spagna che si tinge di rosso sulla mappa settimanale del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) sull’incidenza del Covid, insieme a Paesi Bassi, Cipro e Malta.

I contagi, con la variante Delta, continuano a crescere in Europa e da alcuni dati ufficiali emerge che il Regno Unito ha toccato il maggior aumento giornaliero dal 15 gennaio.

EOLICO FUORI CONTROLLO, TRAVOLTE SIEMENS ENERGY E VESTAS

Siemens Energy scivola del 9,4% dopo aver cancellato l’obiettivo di bilancio, poiché Siemens Gamesa. La divisione di energia eolica del gruppo è stata colpita da un aumento superiore alle attese dei costi di prodotti e materie prime.

Siemens Gamesa crolla del 14,2%, avviandosi ad archiviare la peggior sessione dal luglio 2019, mentre il titolo del produttore di turbine eoliche Vestas cede il 5,1%.

Continua a Parigi la frana di Asos (-13,6%): i maggiori costi non si sono tradotti in un aumento dei prezzi per i consumatori.

NOZZE D’ORO NELLA CYBERSECURITY, AVAST +14,3%

Maxi deal in arrivo nel segmento della cybersecurity. Il gruppo NortonLifeLock (-4%) e il concorrente ceco Avast (+14,3%) hanno annunciato che sono in “trattative avanzate” per una fusione, che potrebbe concretizzarsi in un’Opa lanciata su Avast, da presentare eventualmente entro l’11 agosto. Con sede a Praga e fondata nel 1988, Avast è uno dei grandi gruppi di software di sicurezza al mondo e offre una gamma di prodotti per la protezione da virus e altri attacchi informatici. NortonLifeLock (ex Symantec) si è concentrata su questo settore dopo la vendita nel 2018 della divisione di sicurezza aziendale. È probabile che le Autorità antitrust mettano sotto indagine l’operazione.

Giù in Europa il settore auto: un report di Ubs retrocede il settore nonostante il buon andamento del secondo trimestre. La crisi dei chip peserà sia sui profitti che sul fatturato. Renault lascia sul terreno il 2,16%.

RISALE LO SPREAD. VISCO: BCE ANCORA SOFT

Archiviano una seduta negativa anche i titoli di Stato italiani, con gli acquisti che prediligono Bund e T-Bond. Lo spread fra decennale tricolore e titolo tedesco sale così a 110 punti base (+3,64%) e il rendimento del Btp cresce a +0,74, da +0,71% di ieri.

Sul peggioramento del Btp e sul conseguente allargamento dello spread ha influito secondo un operatore proprio il riferimento di Powell all’inflazione più alta del previsto, che ha innescato un’avversione al rischio che penalizza l’obbligazionario italiano.

L’attenzione si concentra ormai sul direttorio Bce della prossima settimana, che dovrebbe confermare un approccio “dovish” visti anche i recenti toni. Oggi Ignazio Visco, governatore di Banca d’Italia, ha detto di aspettarsi un atteggiamento accomodante da parte di Francoforte ancora a lungo.

A PIAZZA AFFAI SI SALVANO AMPLIFON E DIASORIN

In un giovedì di perdite diffuse per tutto il Ftse Mib, sono solo tre i titoli in controtendenza che riescono a chiudere le contrattazioni in terreno positivo. Tra questi spicca Amplifon (+1,13%), che continua a beneficiare della recente acquisizione in Australia, seguito da Diasorin (+0,43%), premiata da diversi buy dopo il completamento dell’acquisizione di Luminex Corporation per 1,8 miliardi di dollari. Chiude la pattuglia Hera (+0,15%).

GIOVEDÌ NERO PER BUZZI E FERRARI

Al contrario, registrano perdite superiori al 2% Buzzi (-2,7%), Nexi (-2,54%), Ferrari (-2,36%), Exor (-2,3%) e Stm (-2,14%).

Male anche i petroliferi: Saipem -1,76%, Tenaris -1,61% ed Eni -1,25%.

CUCINELLI VENDE L’1% DEL CAPITALE

Forti perdite poi per Brunello Cucinelli (-4,25%): l’azionista di maggioranza assoluta Fedone ha completato la cessione dello 0,95% del capitale sociale a un prezzo per azione pari a 47,20 euro attraverso una procedura di accelerated bookbuilding.

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BANCHE DEBOLI, NASCE UNICREDIT ITALIA

Non va molto meglio alle banche. Unicredit lascia sul terreno l’1,02%. Andrea Orcel prosegue il suo lavoro per ridisegnare la banca varando la nuova Unicredit Italia, con il nostro Paese che “diventa una geografia autonoma”, al pari di Germania, Est Europa ed Europa Centrale, “a conferma dell’importanza cruciale del Paese in cui risiedono le radici, l’essenza e lo spirito da cui è nato il Gruppo Unicredit”.

Intesa Sanpaolo perde l’1,42%, Mediobanca lo 0,81%, Bper lo 0,73%.

AIM, VOLA COMER, MULTINAZIONALE PER L’AGRICOLTURA

Da segnalare nell’Aim il volo di Comer Industries (+21%). La società che opera nei settori delle macchine per l’agricoltura, l’industria e l’energia ha sottoscritto un accordo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di WPG Holdco, società capogruppo di Walterscheid Powertrain Group, leader nel settore dell’Off-Highway (componenti e sistemi di azionamento per il settore agricolo, industriale, delle costruzioni e delle attrezzature minerarie), presente in 75 Paesi con un fatturato pari a 396 milioni di euro. Al completamento dell’operazione nascerà uno dei principali gruppi mondiali della meccanica per il settore agriculture, quotato presso Borsa Italiana.

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