Dopo una mattinata in rialzo, le Borse europee chiudono negative, mentre aumentano i dubbi sull’intesa commerciale siglata tra Stati Uniti e Unione europea che ha evitato l’imposizione di dazi al 30% su una vasta gamma di beni europei, inclusi i veicoli, fissando una tariffa di base al 15%. L’accordo è stato inizialmente accolto con favore dagli investitori, ma col passare delle ore sono sorti dubbi, soprattutto in Germania e Francia, relativi in particolare all’impatto sul settore automobilistico e agli effetti sulle economie di entrambe le parti dell’Oceano.
In base a quanto previsto dall’intesa, l’Ue si è impegnata ad acquistare 750 miliardi di dollari in energia dagli Stati Uniti nei prossimi tre anni, con l’obiettivo strategico di ridurre la dipendenza dal gas russo entro il 2027. Non sono ancora definiti tutti i dettagli, soprattutto su acciaio, alluminio e farmaci, ma il clima generale è improntato alla distensione.
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L’intesa Usa-Ue arriva all’inizio di una settimana densa di appuntamenti macro e societari. Mercoledì sarà la volta della riunione della Federal Reserve, che dovrebbe confermare i tassi ma con possibile apertura di Powell a un taglio a settembre. In calendario anche la Banca del Giappone, il dato sul Pil di Germania, Italia e Eurozona, il deflatore Pce negli Stati Uniti e il report mensile sul lavoro americano. Sul fronte societario, attese le trimestrali di Apple, Amazon, Microsoft e Meta.
In questo contesto gli indici europei chiudono negativi. Amsterdam, Parigi e Francoforte sono in ribasso, mentre Milano tiene ma perde la sogli dei 41.000 punti conquistata oggi. Procede in leggero rialzo Wall Street, con il Nasdaq che segna la performance migliore.
Tornando a Piazza Affari, è in evidenza StMicroelectronics sull’onda lunga delle buone prospettive del comparto semiconduttori. Bene anche le Banche con Bper, che ha completato l’opa sulla Popolare di Sondrio, e Banco Bpm, sostenuta dall’aumento della quota in mano a Davide Leone. Salgono anche Unicredit, Mps e Intesa Sanpaolo. Stellantis, dopo un’avvio positivo, viaggia in rosso nonostante la riduzione dei dazi Usa dal 27,5% al 15%. Male anche Iveco, Campari e Leonardo, penalizzata quest’ultima dalla prospettiva di un maxi-acquisto di armamenti Usa nell’ambito dell’accordo commerciale. Sotto pressione anche Mfe-Mediaforeurope dopo il rilancio dell’opa su Prosiebensat.1.