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Borsa oggi 2 giugno: mercati nervosi tra le nuove tensioni Usa-Cina e l’attesa per i negoziati in Turchia. Salgono oro e petrolio – DIRETTA

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Le Borse europee proseguono in calo la prima seduta di giugno, frenate da nuove tensioni geopolitiche e commerciali. L’attenzione è rivolta al nuovo round di colloqui tra Ucraina e Russia, mentre sul fronte commerciale si guarda a un possibile incontro tra Trump e Xi Jinping, dopo che Washington ha accusato Pechino di aver disatteso gli accordi raggiunti in Svizzera. Intanto, da martedì 4 giugno scatterà il raddoppio dei dazi Usa su acciaio e alluminio, al 50%.

Il quadro macroeconomico europeo non è del tutto negativo: l’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona è salito a 49,4 punti (da 49), massimo da agosto 2022, segnalando un rallentamento della contrazione, anche se l’attività resta sotto quota 50. Migliora la Francia (49,8), cala leggermente la Germania (48,3) e delude l’Italia (49,2).

L’attenzione è rivolta anche alla riunione della Bce di giovedì, che dovrebbe annunciare un nuovo taglio dei tassi, mentre la Fed monitora i dati sul lavoro in arrivo questa settimana. Intanto i future Usa indicano una apertura in calo anche per Wall Street.

A Milano brillano Tenaris, sostenuta dal balzo del petrolio e poco impattata dai dazi, e Leonardo, che sale insieme ai titoli europei del comparto difesa, stimolati dall’annuncio del premier britannico Keir Starmer del nuovo piano da 15 miliardi di sterline per potenziare la flotta di sottomarini nucleari e rafforzare la capacità militare. Bene anche Fincantieri. Sotto i riflettori le banche: su Mps si parla di una possibile revisione dell’Ops su Mediobanca, mentre Caltagirone boccia l’idea di acquisire Banca Generali. Deboli invece Stellantis, Iveco, Stm, Cucinelli e Campari.

Fuori dal paniere principale rimbalza la Juventus grazie alle voci sul nuovo allenatore e sulla riorganizzazione societaria.

Lo spread Btp-Bund si allarga a 100 punti, con il rendimento decennale italiano al 3,53%.

Sul valutario, il dollaro si indebolisce: l’euro sale a 1,1414. L’oro torna sotto i riflettori come bene rifugio, in rialzo dell’1,4% a 3.361 dollari l’oncia. Corre anche il petrolio, con il Wti a +3,6% (62,97 dollari al barile) e il Brent a +2% (64,84 dollari), nonostante l’accordo Opec+ per aumentare la produzione da luglio. Sale anche il gas naturale, a 35,2 euro/MWh (+2,9%).

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