X

Borsa, la tassa sugli extraprofitti picchia su Eni e sulle utilities mentre Unicredit e Poste corrono

Imagoeconomica

Perdono slancio le Borse europee dopo l’avvio positivo. A questi livelli, l’indice Eurostoxx rischia di chiudere agosto con una perdita del 4% circa. Meglio Piazza Affari che alle 11:30 registra un lieve ribasso. Nel corso del mese è però continuata l’accelerazione dei prezzi al consumo: +9,8% contro il previsto +0,6%, il tendenziale sale del 9% (contro 8,15), mentre il “carrello della spesa” sale a +0,7%, un punto percentuale più di luglio.

Inflazione record nell’area euro: i mercati temono un rialzo jumbo stile Fed

La pressione sui prezzi si riflette nel mercato obbligazionario. Salgono i rendimenti del decennale a 3,85% (+ 5 punti base) e del Bund a 1,51% (da 1,46%). Cresce anche la pressione dei falchi in vista della riunione del direttivo della Bce della prossima settimana: Joachim Nagel, presidente della Bundesbank, sottolinea che non bisogna ritardare ulteriori passi sui tassi per paura della recessione.

A Milano corrono Unicredit e Poste, in forte calo le utilities

L’aumento del costo del denaro si riflette stamane su buona parte delle banche, favorite dall’aumento dei margini industriali. Al top dell’indice figura Unicredit + 2,84% L’istituto ha ricevuto l’Ok della Bce al lancio della seconda tranche di buy back, fino ad un miliardo di euro pari all’incirca al 5% del valore di mercato. La banca ha precisato in una nota che l’avvio è subordinato all’approvazione da parte dell’assemblea degli azionisti ordinaria e straordinaria del prossimo 14 settembre. In forte rialzo anche Bper +1,46%. Bene Poste Italiane +1,15. Fa progressi la piattaforma Pago Pa per la notifica digitale degli atti della Pubblica Amministrazione tra Poste e PagoPa che potrebbe compensare l’impatto negativo della riduzione delle raccomandate cartacee.

Continua la frana di Monte Paschi scesa ai nuovi minimi storici a 0,312 euro. Da inizio anno la perdita è del-63%. La capitalizzazione di borsa della banca più vecchia del mondo è scesa a poco più di 300 milioni di euro. 

Al fondo del listino principale ci sono le utilities, su cui pende la spada di Damocle di un intervento sugli extraprofitti: tra i titoli più colpiti c’è Terna -3% circa, seguita da Italgas e Hera con cali superiori al 2%.

La tassa sugli extraprofitti si abbatte sull’Eni, occhi su Saipem

Peggio fa Eni che verso la fine della mattinata perde circa il 5%. La società ha rideterminato in circa 1,40 miliardi di euro l’ammontare del contributo straordinario a carico delle imprese energetiche per il caro bollette. A fine giugno Eni aveva determinato un contributo straordinario di circa 550 milioni, versando il 40% dell’acconto. La rideterminazione fa seguito al parere del 12 agosto dell’Agenzia dell’Entrate in risposta a un’istanza di interpello di Eni.

Saipem ha annunciato questa stamattina che Francesco Caio ha rassegnato le dimissioni. Al suo posto Alessandro Puliti, attualmente direttore generale, mandato dall’Eni.

Tra le peggiori Cucinelli e Aquafil, male anche Exor

A sorpresa tra i titoli peggiori spicca Brunello Cucinelli -6.21% dopo una trimestrale strepitosa: utili più che raddoppiati, ricavi visti in ascesa del 17% entro l’anno: un classico calo di sell on news.

Identica reazione del mercato ai conti in ascesa di Aquafil, oggi -6%.

Da segnalare Exor. In attesa di completare il trasloco ad Amsterdam la cassaforte di casa Agnelli ha investito un chip di 10 milioni di euro per il 3,5% di Ultraviolette Automotive, una startup attiva nello sviluppo di moto elettriche in India.

Related Post
Categories: Finanza e Mercati