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Borsa, il Ftse Mib riacciuffa quota 19mila

FIRSTonline - Giuseppe Baselice

I passi avanti fra Stati Uniti e Cina sui dazi incoraggiano le Borse mondiali: i listini europei chiudono positivi e Wall Street procede cauta, ma positiva, sostenuta dall’ottimismo di Donald Trump, che twitta: “Le trattative stanno andando molto bene”. I negoziati avviati ieri a Pechino dovevano concludersi oggi, invece proseguiranno per un altro giorno e questo fa ben sperare. Parigi recupera l‘1,15%; Francoforte +0,49%; Madrid +0,87%; Londra +0,75%; Zurigo +0,96%.

Piazza Affari, +0,25%, agguanta la soglia dei 19mila punti, ma resta frenata dalle banche. La patata bollente si chiama Carige e scotta al punto che l’esecutivo, a sorpresa, ieri in tarda serata si è impegnato a sostenerla con due strumenti, quando e se sarà necessario: la garanzia pubblica sulle prossime emissioni dell’istituto e la ricapitalizzazione precauzionale, extrema ratio qualora la banca fallisse tutti i i tentativi di aggregazione con soggetti più grandi. I commissari si sono detti già pronti ad attivare il primo paracadute sui bond. E L’Europa tiene sotto controllo la situazione, perché si resti nei limiti degli strumenti previsti. 

Risale anche lo spread, un peso che grava particolarmente sul sistema creditizio. Il differenziale fra decennale italiano e tedesco si porta a 273.10 punti base (+0,81%) mentre il rendimento del Btp 10 anni si avvicina al 3% (2,96%). Secondo Reuters l’obbligazionario risulterebbe penalizzato dal fatto che il ministero dell’Economia nei prossimi giorni potrebbe lanciare un nuovo Btp 15 anni.

Morale, sul Ftse Mib, 4 dei 5 titoli peggiori sono banche: Bper -2,2%; Ubi -1,98%; Banco Bpm -1,85%; Unicredit -1,64%. Completa la cinquina più rossa della giornata Italgas, -1,58%, che è “hold” e non più “buy” per Kepler Cheuvreux. 

Una pioggia di acquisti continua invece a riversarsi su Amplifon, +5,46%. Bene Finecobank +4,2%, premiata per i conti record. Salgono Brembo +3,73%; Atlantia +3,44%; Ferrari +3,09%. 

Tonfo di Brunello Cucinelli, -11,08%, fuori dal paniere principale. Male Fincantieri, -1,74%, nel giorno in cui La Commissione europea rende noto di aver “accolto la domanda presentata dalla Francia e dalla Germania a esaminare alla luce del regolamento sulle concentrazioni la proposta di acquisizione di Chantiers de l’Atlantique da parte di Fincantieri”. A quanto pare “l’operazione rischia di nuocere alla concorrenza a livello europeo e mondiale”.

L’euro perde smalto nei confronti del dollaro e il cambio scende a 1,144. A indebolire la moneta unica sono soprattutto i dati macro usciti in mattinata, in particolare la performance negativa della produzione industriale tedesca di novembre (-1,9% su ottobre contro +0,3% atteso) e il fatto che cali la fiducia dell’Eurozona nelle prospettive dell’economia.

Ancora ben intonato il petrolio: Brent +1,57% a 58,23 dollari al barile. In parziale regresso l’oro: 1284,28 dollari l’oncia (-0,39%).  

A Wall Street i tecnologici salgono, nonostante l’avvertimento sui conti del quarto trimestre della sudcoreana Samsung, che stima il primo calo degli utili da due anni. Amazon cresce ancora dell’1,2% dopo essere diventata ieri la più grande azienda americana per capitalizzazione davanti a Microsoft.

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