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Borsa, giornata di vendite con banche a due velocità

Wikimedia Commons Jonathunder

Le borse europee chiudono in calo una seduta incerta, condizionata dalle notizie sulla pandemia a livello globale. Il nuovo focolaio è sotto controllo in Cina, ma Pechino è praticamente blindata, mentre si registrano aumenti di contagi in molti stati degli Usa e in America Latina.  Il mondo è ancora malato e i mercati, a caccia di una ripresa forse lontana, non sembrano guariti, Wall Street parte debole, in scia a un nuovo aumento dei sussidi settimanali di disoccupazione (richieste per 1,5 milioni contro 1,3 previste) e al momento si muove divisa, con il Nasdaq in controtendenza grazie ai titoli tecnologici. In questo clima e in vista del fine settimana prevale perciò la voglia di andare all’incasso, dopo i guadagni dei giorni scorsi, a Francoforte -0,83%; Parigi -0,75%; Londra -0,5%. Male Madrid -1,23%.

Piazza Affari, lievemente negativa anche ieri, aggiunge oggi una perdita dello 0,51%, fermandosi a 19.485 punti, con le banche contrastate, che aprono e chiudono il listino: Mediobanca +1,79%; Bper -2,75%. Benino invece  l’obbligazionario: lo spread fra Btp 10 anni e Bund di pari durata scende a 182 punti base (-0,81%), con un tasso del titolo italiano dell’1,37%. Il secondario accoglie positivamente l’esito della maxi asta di liquidità della Bce alle banche europee, il Tltro III. La Banca centrale europea ha assegnato rifinanziamenti complessivi per 1.308,43 miliardi di euro, con scadenza a tre anni. Le richieste sono arrivate da 742 istituti di credito. Il tasso d’interesse sulla liquidità varierà fino a un minimo del -1% in base al quantitativo dei fondi che sarà utilizzato per prestiti all’economia reale. Anche Intesa Sanpaolo (-1,06%) ha partecipato alla quarta operazione di finanziamento Tltro III per 35,8 miliardi di euro, portando il totale delle operazioni di finanziamento cui il gruppo ha partecipato a circa 70,9 miliardi di euro, nell’ambito di un importo massimo cui ogni banca può accedere di 90,2 miliardi di euro.

Le banche centrali restano quindi protagoniste in questa fase in ogni angolo della terra. Oggi la Bank of England ha lasciato invariato allo 0,1% il tasso d’interesse, annunciando un aumento di 100 miliardi di sterline del programma di acquisto di titoli di Stato che sale a 745 miliardi di sterline. Siamo “pronti ad ulteriori azioni necessarie per sostenere l’economia”, hanno promesso a Londra. La decisione pesa sulla sterlina che perde quota contro euro e dollaro. Il biglietto verde, favorito in questa fase di avversione al rischio, sale dell’1% circa contro la valuta di sua maestà.

L’euro scambia in calo contro il biglietto verde a 1,121, ma si apprezza contro la sterlina, con il cross attorno a 0,9028.

Fra le materie prime riprende quota il petrolio e il Brent viaggia oltre i 41,4 dollari al barile.

Freddo l’oro, che si muove sotto i 1730 dollari l’oncia.

In Piazza Affari i maggiori rialzi del giorno sono di Mediobanca, Prysmian +1,63%, Stm +1,33%; Italgas +1,24%; Terna +1,21%. I ribassi più consistenti sono di Finecobank -3,38%, Bper, Amplifon -2,66%, Recordati -2,25%; Unicredit -1,88%. 

Atlantia è piatta, in attesa di capire come finirà la partita sulla concessioni per Autostrade, dopo la richiesta di aiuto inviata dalla holding a Bruxelles perché intervenga nella disputa. 

Fuori dal paniere principale la Juventus, -5,41%, perde anche la partita in Borsa, dopo la sconfitta subita ieri nella finale di Coppa Italia con il Napoli.

Hera segna un calo dello 0,69%, dopo la notizia dell’acquisto del 2% da A2A di Ascopiave, una mossa che la porta al 4,9% del capitale e la fa diventare il secondo socio pubblico della società trevigiana attiva nel settore della distribuzione e vendita di gas naturale.

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