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Borsa: Fca sugli scudi, ma cede sulle tasse in Lussemburgo

Imagoeconomica

Sugli scudi questa mattina il titolo Fca, che intorno alle 10.30 è tra i migliori del Ftse Mib con un avanzamento del 5%. L’exploit è condiviso con gli altri big del settore europei, che evidentemente beneficiano non solo dell’entusiasmo generale generato dal potenziamento del bazooka della Bce, ma anche nello specifico del piano di rilancio industriale della Germania, arricchito di ulteriori 130 miliardi che convergeranno in buona parte proprio nel settore auto, travolto dalla crisi. L’indice Dax di Francoforte guadagna oltre il 2%, così come Volkswagen, ma ancora meglio fanno in Francia Renault e Peugeot, con avanzamenti rispettivamente del 6% e del 5% a metà mattinata.

Nel caso di Fiat Chrysler inoltre, incide parecchio sull’umore degli investitori anche il vicinissimo via libera al finanziamento da 6,3 miliardi di euro, erogato da Intesa Sanpaolo con la garanzia (pubblica) di Sace. La stessa Sace (gruppo Cdp) tuttavia ha precisato in audizione alla Commissione bicamerale che “il prestito sarà usato per stipendi e fornitori di fabbriche italiane”. Anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, in audizione davanti alla Commissione bicamerale, ha rimarcato che l’autorizzazione sarà sottoposta a “particolari condizioni”, come “il pagamento dei fornitori, il mantenimento dei livelli occupazionali e gli investimenti in Italia anche per i modelli di auto elettrica”. “I meccanismi sanzionatori possono arrivare al rimborso dell’intero finanziamento”, ha detto Gualtieri in Parlamento, aggiungendo che la decisione arriverà in pochi giorni.

Eppure per Fca giovedì era arrivata la notizia, emersa dal bilancio di Fiat Chrysler Finance Europe, che il gruppo automobilistico ritiene ormai improbabile vincere la controversia giudiziaria che lo contrappone alla Commissione europea sugli aiuti di Stato ricevuti dal Lussemburgo a partire dal 2012. Ad affermarlo è la stessa Fca nel bilancio 2019 di Fiat Chrysler Finance Europe (Fcfe), la società lussemburghese controllata al 100% da Fiat Chrysler Automobiles NV che era stata accusata da Bruxelles di aver ricevuto indebitamente gli aiuti grazie a un accordo fiscale (tax ruling) firmato ad hoc con il Granducato.

Per far fronte a questa situazione, Fca ha accantonato 58,7 milioni di tasse. Già a settembre la Corte di giustizia europea aveva dato ragione alla Ue in questa controversia, ingiungendo al gruppo italoamericano delle automobili di pagare 30 milioni di euro in “tasse arretrate” al Lussemburgo. L’accordo era stato ritenuto illecito dai vertici comunitari e in particolare dalla commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager. La sentenza fece seguito a una stretta della Commissione Ue sugli accordi fiscali garantiti da alcuni stati europei a multinazionali per accaparrarsi la loro presenza sul territorio.

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