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Borsa: ecco le 9 aziende di famiglia made in Italy che rendono di più

Pixabay

Le imprese di famiglia non sono solo quelle “della porta accanto”. Sono considerate aziende di famiglia anche i grandi conglomerati internazionali, con un giro d’affari miliardario e migliaia di dipendenti sparsi per il mondo ma la cui proprietà sia principalmente riferibile a una famiglia.

Alphabet (Google), Facebook, Alibaba, Lvmh (il gigante del lusso che controlla Louis Vuitton e Chanel), Alibaba, Kering, addirittura Ikea. Sono tutte aziende che hanno il 20% del capitale controllato da una famiglia o da coloro che li hanno creati. Nomi del calibro di Mark Zuckerberg, Larry Page, Bernard Arnauld, Francois Henri Pinault.

In Italia l’esempio più facile a cui pensare è senza dubbio Fiat Chrysler Automobiles, l’azienda simbolo dell’industrializzazione del Paese, che ha come primo socio Exor, cioè la famiglia Agnelli. Ma Fca non è l’unica “azienda di famiglia” del nostro Paese in grado di attirare l’attenzione dei mercati e, soprattutto degli investitori.

LO STUDIO DI CREDIT SUISSE

Credit Suisse ha realizzato uno studio – “The Credit Suisse Family 1000 in 2018″ – che rivela come le cosiddette aziende di famiglia in Borsa vanno molto meglio delle altre, sovraperformando i mercati azionari in ogni area geografica e in ogni settore di competenza.

“Sembra che le aziende di famiglia – si legge nel report – sottoperformino le imprese non a conduzione familiare nei periodi di miglioramento delle condizioni economiche o del sentiment. Ciononostante, in una prospettiva a lungo termine, le aziende di famiglia generano una maggiore crescita dei ricavi in tutte le aree geografiche e livelli di redditività più elevati, che a loro volta sostengono il forte apprezzamento relativo dei corsi azionari che si registra dal 2006”.

Quali sono i motivi alla base di questa tendenza? A giocare un ruolo fondamentale, scrive CS è “l’approccio conservativo e a più lungo termine evidenziato dalle imprese di famiglia” che tendono ad affidarsi meno a finanziamenti esterni e a reggere meglio la pressione dei dati trimestrali.

La ricerca analizza 1000 aziende familiari quotate in Borsa comparando le loro prestazioni borsistiche con quelle di 7000 società non a conduzione familiare su tre diversi orizzonti temporali: 3, 5 e 10 anni. Ebbene lo studio dimostra che le prime registrano una crescita più robusta di ricavi ed ebitda, con margini più elevati e rendimenti del cash flow più alti.

Risultati evidenti non solo tra le grandi aziende Usa, ma anche in Europa, dove dal 2006 le aziende familiari hanno battuto “le rivali” di 476 punti base.

LE MIGLIORI AZIENDE DI FAMIGLIA ITALIANE

In Italia, negli ultimi 10 anni sono in tutto 9 le aziende di famiglia che hanno battuto le società non a conduzione familiare quanto a redditività e crescita dei ricavi.

Guardando la classifica europea stilata da Credit Suisse in base al total shareholder return, vale a dire prestazione in Borsa più dividendi erogati, al quinto posto – prima tra le italiane – troviamo Amplifon che negli ultimi 3-5 e 10 anni è l’azienda italiana che ha dato maggiori soddisfazioni agli azionisti con percentuali rispettivamente del +40%, +28% e +16%.

Al secondo posto tra le italiane (ottava in Europa) si piazza invece Recordati (+27%, +27%, +15%). Chiude il podio Ima (14esima in Europa) con percentuali pari al +16% nei 3 anni, +26% nei 5, +16% nei 10.

Seguono al quarto e quinto posto Brembo (18esima) e Datalogic (20esima), mentre al sesto troviamo “la più grossa”: Fca (24esima). Settimo posto per Erg (25esima), ottavo per Interpump (27esima). Chiude la piccola classifica delle migliori società familiari italiane per total shareholder return Campari, 28esima in Europa e nona in Italia.

Mettendo da parte Fca, difficile non notare come le società italiane sopra citate rappresentino il fior fiore del Quarto capitalismo, imprese indipendenti di medie dimensioni, che a partire da metà anni Novanta hanno consolidato il loro ruolo nel Paese, rafforzando parallelamente la loro capacità competitiva sui mercati internazionali. Aziende che ben esemplificano la realtà produttiva italiana. Basti pensare che rappresentano circa un quarto della manifattura nazionale.

A livello generale, negli ultimi 10 anni, le aziende italiane controllate da famiglie hanno registrato prestazioni borsistiche migliori rispetto alle “rivali”, facendo segnare un +26% a fronte del -19% della Borsa.

In Europa le percentuali si fanno ancora + alte: +90% in 5 anni, +149% in 10 a fronte di un Eurostoxx che segna negli stessi orizzonti temporali +28 e +22 per cento.

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