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Borsa e Btp a caccia del bis dopo l’esordio 2013 da record ma non è facile

Dopo il grande balzo è già arrivata l’ora delle prese di beneficio? Non ancora, a giudicare dai rialzi dei listini asiatici, comunque meno esuberanti di ieri. L’andamento dei futures sull’indice S&P, del resto, segnala un lieve ribasso -0,3%, necessario per digerire il balzo in avanti di inizio anno . Ma sui listini cresce comunque la sensazione che per buona parte dell’economia globale il peggio possa essere passato.

Non la pensa così, però, Byron Wien, 79 anni, uno dei miti di Wall Street che un anno fa ha centrato in pieno il rallye dei listini Usa per il 2012. Stavolta Wien, oggi strategist di Blackstone, vede un 2013 in ribasso sia per lo S&P (sotto quota 1.300, ovvero -9%)) che per le Borse europee (-10%). Al contrario, sarà un anno buono per l’oro (1.900 l’oncia) e, soprattutto, per la Borsa di Shangai (+20%)

A Tokyo, chiusa mercoledì, l’indice Nikkei sale dello 0,70%, Hong Kong solo dello 0,27%. Ma continuano a fioccare le buone notizie. Stamane è la volta della crescita dell’indice dell’attività non manifatturiera cinese. Gli indici regionali sono ai massimi da 17 mesi.

A conferma dell’euforia che si respira nella Cina post Congresso arriva una notizia da Macau: la Las Vegas d’Oriente a dicembre ha battuto i record di incassi dei casinò: 3,5 miliardi di dollari in un mese (+20%).

Il 2013, insomma, è cominciato sotto i migliori auspici grazie all’accordo definitivo tra Repubblicani e Democratici per evitare il “precipizio fiscale”, un primo passo che , ammonisce il Fondo Monetario, “da solo non basta”. La giornata trionfale, non a caso, ha avuto la sua apoteosi a Wall Street, palcoscenico di rialzi record: S&P500 + 2,54%, Dow Jones +2,35, il Nasdaq addirittura +3,07%.

Il rialzo è stato corale un po’ ovunque. In Europa, a Francoforte il Dax guadagna il 2,2% e fa segnare i nuovi massimi dal gennaio 2008 a quota 7.778 punti. Parigi ha guadagnato +2,6% registrando i nuovi massimi dal luglio 2011, Madrid è salita del +3,4% sui top da marzo, Londra +2,3%.

Milano è stata la migliore del Vecchio Continente con l’indice FtseMib in rialzo 3,8% a 16.893 punti, valore che non vedeva dal 27 marzo 2012. 

Lo spread Btp/Bund decennale si è ridotto di 34 punti base a quota 282 (minimo da marzo) per un rendimento del Btp 10 anni che cade al 4,26%, livello che non si vedeva dal novembre 2010. 

Lo spread è sceso così sotto la quota fatidica indicata come obiettivo dal premier uscente Mario Monti di 287 punti base, corrispondente al dimezzamento rispetto a quanto trovato nel giorno dell’insediamento del suo esecutivo (574). Trova conferma la “profezia” del governatore di Banca d’Italia, Ignazio Visco, che nei giorni più bui della crisi disse che lo spread era per due quinti legato a problemi italiani, per il resto al rischio della fine dell’euro. Svanita la paura per l‘euro collasso, ora inizia il compito più difficile: restituire competitività al sistema rispetto ai partner.

AMERICA

Tutte in rialzo le 30 blue chip del Dow Jones e ben 9 azioni su 10 dei titoli che compongono l’S&P500.  Spiccano Hewlett Packard +5% e Caterpillar +4,4%. Bank of America [ +3%, guida il rialzo del settore finanziario. L’indice delle principali banche USA sale del 2,3% sui massimi dal luglio 2011. In evidenza nuove e vecchie glorie della new economy.

Jp Morgan ha rivisto al rialzo il target price di Facebook +5,2% a 35 da 29 dollari con rating ‘overweight’. Il famoso social network è stato inoltre inserito tra i titoli sotto copertura di Cowen e Co con un rating ‘neutral’, secondo Theflyonthewall.com. Il titolo Facebook guadagna il 4%. Google +1,8%.

Il broker Raymond James ha ridotto il target price di Apple a 690 dollari da 700 dollari, con rating ‘outperform’. Ma il titolo in Borsa guadagna il 3,2% grazie all’annuncio di una nuova serie di iPhone 5, disponibili in otto colori.

EUROPA

Brilla la periferia, rallentano i cosiddetti porti sicuri. L’unico mercato azionario al ribasso è Zurigo -0,83%. Francoforte ha piazzato bond a 2 anni (i cosiddetti Schatz) ad un rendimento positivo dello 0,01% dal -0,01% dell’asta precedente di inizio dicembre. La notizia ha fatto rimbalzare il rendimento sul mercato secondario allo 0,031%, massimo dall’11 dicembre scorso.

Le vendite hanno colpito anche il bund decennale tedesco che ha chiuso a quota 144 da 145,6 di lunedì scorso. L’oro, altro bene rifugio per eccellenza, sale dell’1% a 1.690 dollari l’oncia. Ormai, a resistere in territorio negativo restano solo i bond biennali di Svizzera (-0,32%) e Danimarca (-0,15%). Il tono favorevole è esteso anche agli altri bond periferici: lo spread spagnolo scende di 22 punti base, quello greco di 12 punti base.

Sul fronte azionario in Europa hanno brillato Nokia +6,8%, Inditex +3,9% e Volkswagen +4,07%. 

ITALIA

Tutte le 40 blue chip di Piazza Affari hanno terminato la seduta in deciso rialzo, in particolare le banche: Unicredit ha guadagnato il 3,9%, Intesa +5,7%, Pop. Milano +2,9%, B. Pop. Emilia Romagna +6,3%, Monte Paschi +3,5%, Mediobanca +4,4%.

Hanno brillato anche i titoli del risparmio gestito: Mediolanum +3,2%,Azimut +3,2%, Banca Generali +1,6%. Tra gli assicurativi, Generali +4,8%, Fondiaria Sai +3,4%,Cattolica +9%.

Positiva Impregilo +2,2%, mentre si riparla di Opa. Fra i titoli industriali, Fiat è salita del 2,6%. I dati delle vendite auto confermano che il 2012 è stato un anno nero in tutta Europa: l’Italia (1,4 milioni di veicoli venduti) torna al 1979, non fa meglio la Spagna (700 mila pezzi) e la Francia (1,8 milioni, la metà di quano venduto nel 2003).

Finmeccanica +3,4%, StM +4,6%. Guadagni anche nel settore energia: Saipem +4,5%, Eni +3,5%. Il Brent sale dell’1,2% a 112,39 dollari il barile.

Enel +3,8%, A2A +5,7%. Telecom Italia ha guadagnato il 2,7%, Mediaset +5,7%. Fanalini di coda, si fa per dire, tra le blue chip sono Parmalat +1,2% e Terna +1,4%. Positiva Impregilo +2,2%, mentre si riparla di Opa.In controtendenza Sias -4,8%, capofila del gruppo Gavio, dopo le indicazioni negative emerse dagli adeguamenti tariffari. 

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