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Borsa, Coronavirus: i 5 giorni che hanno sconvolto Piazza Affari

Pixabay

Sono bastati 5 giorni per portare la Borsa di Milano dalle stelle agli inferi. In quella che è ormai stata ribattezzata come “la settimana del coronavirus” Piazza Affari ha registrato un tonfo dell’11,25%, entrando ufficialmente in fase di correzione e azzerando del tutto i guadagni di quest’anno. Un andamento impensabile fino a qualche settimana fa, quando il Ftse Mib viaggiava con il vento in poppa arrivando – il 19 febbraio – a toccare quota 25.477 punti base, livello che a Milano non si vedeva dal 2008, prima che il famoso crac di Lehman Brothers desse il via alla grande crisi economica internazionale.

CORONAVIRUS: LA SETTIMANA IN BORSA

Le vendite sono scattate lunedì 24 febbraio. Due giorni prima un 38enne di Codogno era stato trovato positivo al covid-19, facendo scattare in Italia, e di conseguenza in tutta Europa, l’emergenza coronavirus.

Dalle strade il panico si è spostato sui mercati, con le Borse che dopo la pausa weekend sono colate a picco. Il bilancio settimanale del Ftse Mib somiglia a un bollettino di guerra: lunedì -5,4%, martedì -1,44%. Mercoledì un piccolo tentativo di rimbalzo (+1,44%) aveva illuso società e investitori, ma la speranza è stata subito delusa dalla seduta successiva, chiusa con un ribasso del 2,66%. Ancora peggio venerdì, seconda peggior giornata della settimana, conclusasi con un ribasso del 3,58%. Il saldo settimanale è negativo per oltre 11 punti percentuali. Non solo, il tracollo degli ultimi giorni ha trasformato i rialzi realizzati da gennaio in perdite, con il Ftse Mib che da inizio anno cede il 6,4%.

LA CLASSIFICA DEI TITOLI PEGGIORI

Pesantissimo anche il bilancio dei singoli titoli quotati sul Ftse Mib. Tutte in rosso le blue chip a prescindere dal comparto di appartenenza: Hi-tech, industria, banche, risparmio gestito. Non c’è una società che sia riuscita a salvarsi dal panic selling. Basti pensare che il titolo migliore della settimana è Cnh Industrial che ha registrato una perdita del 4,88%.

La classifica dei titoli peggiori del Ftse Mib è guidata da Banco Bpm, coinvolta di striscio nel risiko bancario, che in 5 sedute ha visto andare in fumo il 17,78% del suo valore. In caduta libera anche la Juventus, che segna -15,28%. A influire sulla performance delle azioni bianconere non è solo l’emergenza coronavirus, ma anche la sconfitta rimediata con Lione in Champions League e i dubbi sui conti del primo semestre 2019/2020, archiviato con una perdita di oltre 50 milioni.

Peggio dei bianconeri fanno Leonardo (-16,48%), Azimut (-15,74%), Unipol (-15,66) e A2a (-15,4%), quest’ultima protagonista di un improvviso ribaltone al vertice. Segue a ruota Poste italiane (-15,21%). La top ten dei titoli peggiori si chiude con Stm (-15%), Mediobanca (-13,7) e Tenaris (-13,47%).

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Categories: Finanza e Mercati