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Borsa contrastata, chiude il miglior agosto da anni

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Finale da brivido per le Borse europee, che perdono progressivamente quota nel pomeriggio dopo una mattinata scoppiettante. La chiusura è in rosso, condizionata dall’andamento incerto di Wall Street, mentre l’euro continua a rafforzarsi sul dollaro a seguito delle scelte innovative della Fed (cambio 1,195).

Piazza Affari cede l’1,04% e scende 19.633 punti, dopo essere arrivata a guadagnare fino all’1%. Non basta il rimbalzo di Diasorin, +3,91%, a compensare le vendite su Atlantia, -3,75%, e titoli finanziari. Si affievolisce l’appetito su Telecom, -0,5%, nel giorno campale per la rete unica, con il cda per la nascita di FiberCop, l’ingresso del fondo KKR e l’intesa con Cdp per tracciare la strada verso la creazione della società in cui confluiranno anche gli asset di Open Fiber (controllata al 50% dalla Cassa e da Enel -0,67%).

Le perdite colpiscono anche l’obbligazionario. Lo spread fra Btp decennale e Bund di pari durata sale del 2,84%, a 148 puti base e il tasso del titolo italiano chiude a 1,09%. Non aiuta il crollo storico del pil del Belpaese nel secondo trimestre, rivisto al ribasso dall’Istat: -12,8% congiunturale e -17,7% tendenziale. Si tratta della flessione più marcata dall’inizio della serie che ha preso il via nel 1995, dovuta principalmente al crollo della domanda interna.

Nel resto d’Europa, orfana di Londra (chiusa per festività): Francoforte -0,71%; Parigi -1,11%; Madrid, -2,24%.

A New York, dopo i fuochi d’artificio della scorsa settimana, con il Dow Jones che ha recuperato le perdite 2020, Nasdaq e S&P 500 che hanno toccato nuovi massimi, si prende fiato. Il clima non è dei più incoraggianti, visto che il paese è a ferro e fuoco e i positivi al coronavirus hanno toccato quota sei milioni, eppure sarà probabilmente l’agosto borsistico migliore dal 1984. A pesare oggi sui listini è il fatto che Microsoft, Oracle e Walmart, pretendenti statunitensi di TikTok, perdono terreno dopo la mossa della Cina per limitare alcune esportazioni nel settore tech, con il timore che Pechino possa interrompere qualsiasi accordo per l’acquisizione della piattaforma social. La  giornata è caratterizzata anche dai cambiamenti al Dow Jones Industrial Average, necessari dopo lo split 4 a 1 del titolo Apple operativo da oggi; data la minor influenza di Apple sull’indice, è stato deciso di sostituire Exxon Mobil, Pfizer e Raytheon Technologies con Salesforce, Amgen e Honeywell in modo da avere un indice che “rifletta meglio l’economia americana”. Lo split di Apple, infatti, ha fatto diminuire il peso sull’indice del settore tecnologico dal 27% a circa il 20%; con l’aggiunta di Salesforce, il settore varrà il 23%. Apple, che era il titolo di maggior valore, è ora al diciottesimo posto su 30 nel nuovo Dow, con gli ingressi tutti nei primi dieci.

Altra società con uno split azionario operativo oggi è Tesla, che dall’inizio dell’anno guadagna circa il 430%.

Materie prime in leggero progresso. Il petrolio, tipo Brent, sale dello 0,28% a 45,94 dollari al barile. Il prezzo spot dell’oro è stabile, intorno a 1967,14 dollari l’oncia (+0,19%).

Tornando in Piazza Affari, i maggiori rialzi per le blue chip sono di Diasorin, Amplifon +1,53%, Campari +1,43%; Nexi +0,67%.

I maggiori ribassi di Atlantia; Bper -3,32%; Banca Mediolanum -2,89%; Leonardo -2,85%.

Fuori dal paniere principale Tiscali, +38,64%, fa ancora il pieno di acquisti dopo l’accordo con Telecom. Fincantieri è piatta, +0,08%; Il ministro del Tesoro ha firmato il decreto per la garanzia Sace del 70% su un prestito di 1,15 miliardi di euro.

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