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Borsa, Atlantia non ferma Piazza Affari (+1,2%). Tim corre

Imagoeconomica

Piazza Affari si accoda al clima di generale ottimismo sui mercati finanziari e chiude in rialzo dell’1,19% agganciando nuovamente quota 20mila punti, nonostante il tonfo di Atlantia -15,19%. La holding controllata dai Benetton va al tappeto a causa del rischio sempre più concreto di revoca delle concessioni ad Autostrade. Domani la giornata sarà campale, con un consiglio dei ministri in mattinata (fonte Reuters) e un cda di Atlantia sulla questione. In grande spolvero invece Leonardo +7,01%. Bene Telecom +5,89%, sulle ipotesi di accelerazione politica per la rete unica. La società di Tlc ha inoltre annunciato oggi il completamento di un cavo sottomarino in fibra ottica ad alta capacità trasmissiva per supportare lo sviluppo della banda ultralarga in Sardegna.

Nel resto d’Europa Francoforte sale dell’1,25%; Parigi +1,29%; Madrid +1,43%; Londra +1,29%. Il sentiment, positivo fin dalla mattinata anche in scia al rialzo dei listini asiatici, si è ringalluzzito nel pomeriggio dopo l’apertura tonica di Wall Street. Il Covid resta una piaga tremenda per tutti i paesi del mondo e gli Usa registrano un nuovo record giornaliero di casi (66mila), ma si rafforza anche la speranza per un vaccino, mentre si guarda con fiducia all’avvio della nuova stagione delle trimestrali, alla luce delle prudenti stime di molte società. Già Pepsi Co (+2,4%) ha presentato utili e ricavi che hanno superato le attese, mentre viaggia come un razzo Tesla (+12,4%) e prosegue un rally che non si sa dove la porterà, con i risultati ottenuti in Cina, dove in giugno sono state vendute 15mila Tesla 3, dopo le 11 mila di maggio. Durante il fine settimana, la società ha inoltre ridotto il prezzo del Suv modello Y. Sono in grande progresso anche la società biotecnologica tedesca Biontech e il colosso farmaceutico statunitense Pfizer dopo che due dei loro vaccini sperimentali contro il coronavirus hanno ottenuto lo status ‘fast track’ da parte della Fda statunitense.

Sul mercato valutario l’euro è in vantaggio sul dollaro, con il cambio intorno a 1,36, in avvio di una settimana particolarmente importante, con le riunioni strategiche della Bce e dell’Unione europea, per discutere il ‘recovery fund’ da 750 miliardi di euro.

Fra le materie prime il petrolio recupera le perdite delle mattina e si muove sui livelli della viglia, con il Brent intorno a 43,20 dollari al barile, in attesa della videoconferenza di mercoledì dei paesi Opec più la Russia. Pesa l’incognita sul mantenimento dell’attuale alto livello dei tagli alla produzione. Ad aprile, l’Arabia Saudita, il maggiore esportatore di greggio al mondo, aveva invitato i 23 produttori del gruppo a tagliare la produzione collettiva di 9,7 milioni di barili al giorno, visto il crollo della domanda a seguito del blocco delle attività per il lockdown. Ora Riad potrebbe spingere per tagli meno drastici. 

L’oro si conferma grande protagonista con le quotazioni in salita, a 1810,35 dollari l’oncia.

Chiusura in verde anche per il secondario italiano: lo spread con il decennale tedesco scende a 167 punti base (-1,77%) e il rendimento del Btp è 1,24%. Nessuno scossone da Fitch, che ha confermato il rating sul debito sovrano italiano, ”BBB-” con outlook stabile.

Tornando in Piazza Affari gli acquisti premiano oggi la galassia Agnelli: Cnh +4,19%; Fca +2,52%; Exor +3,12%.

Fra le banche si distinguono Unicredit +2,14% e Mediobanca +2,46%.

Breve la lista dei titoli peggiori. A parte Atlantia, registrano cali frazionali Campari -0,63% e Saipem -0,29%. 

Fuori dal paniere principale Unieuro compie un balzo del 14,65%, dopo i risultati trimestrali che, secondo Mediobanca Securities, sono migliori delle attese nonostante gli effetti del Covid-19 e grazie al boom delle vendite sul canale online.

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