Nel pomeriggio il Ftse Mib amplia i cali chiudendo in deciso rosso, a -1,12%, l’ultima seduta del 2015. Piazza Affari archivia però un anno di guadagni a doppia cifra con un rialzo quasi del 14% da fine 2014. Una performance che rende Milano la migliore tra le principali Borse mondiali. Ancora meglio però ha fatto il segmento Star che è balzato del 39,52%. Un altro record è stato raggiunto sul fronte delle quotazioni, con 27 Ipo, il maggior numero di collocamenti dal 2007.
Chiudono la seduta di oggi in rosso, seppure con cali meno accentuati, anche le altre principali piazze europee: Parigi -0,32%, Londra -0,56% e Francoforte -1,08%. Lo spread Btp-Bund si attesta attorno sotto quota 100 punti, in miglioramento a 96 punti base e rendimento all’1,60%.
BTP A DIECI ANNI, RENDIMENTI IN RIALZO
Giornata di aste di titoli del debito pubblico. Questa mattina il Tesoro ha assegnato Btp a 5 e 10 anni con rendimenti in crescita e CcTeu a 7 anni con rendimenti in calo. Nel dettaglio, i decennali scadenza 01-12-2025 sono stati interamente assegnati per 2,25 miliardi di euro, a fronte di una domanda per poco più di 3 miliardi con un rendimento lordo in rialzo all’1,59%. I titoli quinquennali scadenza 01-11-2020 sono stati interamente assegnati per 2,25 miliardi, contro una domanda di poco superiore ai tre miliardi con un rendimento lordo in salita allo 0,57%. Infine, i CcTeu scadenza 15-12-2022 sono stati interamente assegnati per 1,5 miliardi, a fronte di una domanda oltre i 2,3 miliardi con un rendimento lordo in discesa allo 0,42%.
In Italia l’Istat ha poi comunicato che nel mese di novembre l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali è diminuito dello 0,5% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei confronti di novembre 2014.
PETROLIO ANCORA GIU’. DA APPLE 318 MILIONI AL FISCO ITALIANO
Continua a calare il petrolio. Il Wti cede il 3,01% a 36,73 dollari al barile. Il Brent cede il 2,91% a 36,69. Sulle vendite del greggio ha inciso anche il dato sulle scorte di petrolio Usa che ha deluso le attese: nella settimana conclusa il 25 dicembre scorso sono aumentate di 2,629 di barili a 487,409 milioni di unità contro attese degli analisti per una contrazione di 1 milione di barili. In calo a sorpresa anche gli accordi di compromesso per l’acquisto di una casa negli Stati Uniti che a novembre sono scesi dello 0,9% a quota 106,9 punti mentre gli analisti si attendevano un rialzo dello 0,5%.
Appesantiti dagli ulteriori cali del petrolio, a Wall Street gli indici si muovono in calo. Il Dow Jones cede lo 0,24%, l’S&P500 lo 0,3% e il Nadaq lo 0,42%. Occhi su Apple -0,9% che ha raggiunto un’intesa col fisco italiano per pagare 318 milioni di euro. Sarebbe dunque stata accolta la tesi avanzata dal fisco italiano per cui la società, avrebbe fatturato in Irlanda, dove vige un sistema fiscale più conveniente, anche le vendite avvenute in Italia, con un’evasione complessiva di 880 milioni tra il 2008 e il 2013.
A Piazza Affari le vendite colpiscono i petroliferi Saipem che cede il 2,08%, peggiore tra le blue chip, ed Eni -1,57%. Si allenta leggeremente la pressione su Buzzi Unicem che chiude comunque la seduta in marcato territorio negativo a -1,78% dopo che Sacci ha preferito l’offerta di Cementir per gli impianti di cemento e calcestruzzo della Sacci. Tra i titoli peggiori del Ftse Mib anche l’istituto bancario Ubi Banca -2,05%. Nel complesso le vendite colpiscono tutto il comparto con Banco Popolare -0,62%, Bpm -0,43%, Bmps -0,96%, Unicredit -0,87%, Intesa -0,77%. Controcorrente e in cima al Ftse Mib Yoox +0,45%, A2A +0,40%, Italcementi +0,15%, Stm +0,16% e Finmeccanica +0,08%.
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