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Bollette luce e gas: dal 2026 cambio fornitore in 24 ore per clienti domestici e pmi. Ecco cosa cambia

Imagoeconomica

Passare da un operatore all’altro sarà più facile: dal 2026 il cambio fornitore luce e gas potrà avvenire in 24 ore. Questa novità avvicina il settore energetico a quello della telefonia, dove un cambio operatore rapido ha fatto crescere la mobilità dei clienti dal 14% al 35% in soli due anni. Sorgono però alcuni dubbi: la rapidità del cambio potrebbe favorire comportamenti opportunistici e mettere sotto forte pressione i sistemi di verifica e gestione degli operatori, complicando la fidelizzazione in un mercato che diventerà più volatile.

Bollette luce e gas: quando il cambio fornitore in 24 ore sarà attivo?

La novità nasce dalla direttiva europea 2019/944, recepita dall’Italia con il decreto legislativo 210/2021, che impone tempi più rapidi per il cambio di fornitore. L’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) sta lavorando a una delibera che traduca queste disposizioni in regole operative per il mercato italiano. Tuttavia, la delibera non è ancora stata pubblicata, quindi è probabile che lo switch in 24 ore non sarà pienamente operativo dal 1° gennaio 2026, ma slitterà di qualche mese.

Bollette luce e gas: come funziona il cambio fornitore in 24 ore

Dal punto di vista tecnico, il passaggio tra fornitori avverrà in massimo 24 ore attraverso il Sistema Informativo Integrato (Ssi), una piattaforma digitale gestita da Acquirente Unico, che coordina e rende possibile il trasferimento veloce dei dati e dell’utenza tra i diversi operatori.

Dal punto di vista commerciale, invece, il passaggio completo – ovvero la ricezione della prima bolletta dal nuovo fornitore – richiederà circa tre settimane. Anche se non immediato, si tratta di un netto miglioramento rispetto ai circa due mesi attuali che intercorrono tra la firma del contratto e la prima bolletta.

Attualmente, i cambi vengono eseguiti solitamente il primo giorno di ogni mese: se la richiesta arriva entro il giorno 10, il cambio è effettivo dal primo giorno del mese successivo, altrimenti slitta di un mese. La nuova normativa ridurrà sensibilmente questa finestra temporale, rendendo più rapidi i passaggi.

Resta confermato il diritto di ripensamento di 14 giorni per i contratti stipulati fuori dai locali commerciali, senza modifiche previste nella delibera Arera.

L’obiettivo: incentivare la concorrenza, ma restano i dubbi

L’Autorità sottolinea come l’obiettivo principale della riforma sia “di incoraggiare i clienti finali a cercare offerte energetiche migliori e cambiare fornitore, stimolando la concorrenza fra gli operatori”. Una spinta a rendere il mercato più dinamico e trasparente, con benefici attesi per i consumatori.

Non mancano però i timori. Gli operatori temono che il cambio rapido possa favorire comportamenti opportunistici, come il cosiddetto “turismo energetico“. In questo scenario, clienti morosi o con difficoltà a pagare potrebbero saltare da un fornitore all’altro, evitando di saldare i debiti precedenti. Per questo, alcune aziende hanno suggerito ad Arera di introdurre misure di tutela, come un limite al numero di cambi annuali consentiti o la richiesta di un deposito cauzionale per accedere alla procedura rapida di cambio.

Inoltre, con la portabilità ultraveloce, gli operatori si preparano a una vera rivoluzione organizzativa. La necessità di verificare in tempi strettissimi l’identità, la solvibilità e il merito creditizio dei clienti aumenta la pressione sui sistemi di back-office, rendendo il lavoro più intenso e complesso.

Un altro punto critico riguarda le offerte promozionali, spesso a tempo e pensate per attrarre nuovi clienti. Queste promozioni sono strategiche per garantire guadagni sul lungo periodo, ma con uno switch quasi immediato il rischio è che si trasformino in perdite, complicando la fidelizzazione in un mercato destinato a diventare sempre più volatile.

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