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Bioeconomia: nuovo bando Ue per start-up e PMI. Bene prodotti a basso impatto ambientale

IMETEC

La bioeconomia, spinta per nuovi posti di lavoro entro i prossimi dieci, dodici anni. L’Unione europea continua a selezionare progetti e idee di piccole e medie industrie, start-up ed altre organizzazioni produttive. La previsione di nuova occupazione è tra le più alte ipotizzate sinora dalla Commissione europea : circa 400 mila nuovi posti. In questo ambito è aperto il nuovo bando di BioeconomyVentures. Entro il 17 gennaio 2023 le piccole aziende possono presentare soluzioni innovative nel campo dell’economia circolare, dell‘alimentazione, della chimica. Il bando riguarda sia finanziamenti per avviare le attività che lo sviluppo successivo. Saranno selezionati al massimo 65 progetti che entreranno a far parte di un programma di 6 mesi.

La bioeconomia frenata dalla burocrazia.

E’ un’operazione che guarda lontano e si qualifica come pilastro della transizione ecologica . Il bando interessa in particolare studi ed applicazioni su prodotti chimici biologici, plastiche e materiali biobased, vernici e rivestimenti industriali, prodotti per la cura della casa e della persona a base biologica. L’idea di partenza è la creazione di un ecosistema imprenditoriale diffuso e sostenibile tra le aziende meno celebrate. BioeconomyVentures per l’Ue va al cuore di uno dei principali ostacoli allo sviluppo dell’economia del futuro: la burocrazia. Molte procedure statali frenano le ambizioni e gli obiettivi dei promotori delle piccole aziende. In Italia qualche prospettiva si è aperta in agricoltura .Ma in generale il 90% delle start-up e delle imprese spin-off- dice l’Ue- fallisce entro tre anni dalla creazione. Il 10% addirittura entro il primo anno. Secondo Forbes programmi come questi del bando hanno avuto una crescita tre volte più rapida e le aziende sono riuscite a raccogliere finanziamenti sette volte superiori rispetto alle loro controparti, non supportate da nessun programma. Il sostegno di BioeconomyVenture nei prossimi anni avrà anche un ampliamento geografico oltre l’Europa. C’è infatti un altro programma – Ambassador Programme- che selezionerà a sua volta altre proposte e coinvolgerà 20 cluster e organizzazioni intermediarie. L’occasione è utile anche per gli enti locali e le istituzioni scientifiche che possono accompagnare lo sviluppo di industrie e brevetti a impatto zero.

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Categories: Economia e Imprese