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Berlusconi vuole i servizi sociali: “Motiverò i disabili”

Servizi sociali o arresti domiciliari? Silvio Berlusconi preferisce la prima opzione, sa bene che la seconda limiterebbe non poco il suo margine d’azione in campagna elettorale. La scelta però non spetta a lui, ma al Tribunale di sorveglianza di Milano, che oggi si riunisce per stabilire in che modo l’ex Cavaliere dovrà scontare la pena legata alla condanna definitiva per frode fiscale ricevuta la scorsa estate al termine processo per i diritti tv Mediaset. L’udienza è fissata alle 17, ma difficilmente la decisione sarà presa entro oggi, dal momento che il Tribunale ha cinque giorni di tempo per pronunciarsi.

Con un documento di dieci pagine, gli avvocati Niccolò Ghedini e Franco Coppi hanno presentato lunedì pomeriggio una memoria per chiedere che Berlusconi sia affidato a un “centro terapeutico ospedalizzato” non per anziani, ma per disabili mentali e fisici, persone su cui sviluppare “nuovi stimoli in quanto soggetti rassegnati alla disabilità”. 

In precedenza, il quotidiano cattolico Avvenire aveva anticipato nei giorni scorsi che il leader di Forza Italia potrebbe scontare la pena in una struttura per anziani disabili nell’hinterland milanese (perfino più agevola da raggiungere rispetto a Milano per l’ex Premier, che ha a disposizione Villa San Martino ad Arcore). Un’attività che lo impegnerebbe soltanto per un solo giorno alla settimana, e nemmeno per molte ore (“di mattina o di pomeriggio, a scelta”, scrive Avvenire). 

Secondo il sito del quotidiano, la proposta per i nove mesi che Berlusconi dovrebbe scontare ai servizi socialmente utili sarebbe arrivata dall’Uepe (Ufficio esecuzione penale esterna) con “una relazione già inoltrata al Tribunale di sorveglianza” di Milano.

Ieri, intanto, l’ex Cavaliere è tornato ad attaccare la magistratura e i suoi avversari politici: “La sinistra – ha detto –, avvalendosi del suo braccio giudiziario, vuole impedirmi di condurre la campagna elettorale”.

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Categories: Politica