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Basket, Torneo Preolimpico con vista Rio

Terminata l’avventura europea della nazionale di calcio, ora è tempo di tifare per gli azzurri del basket, impegnati da stasera, alle 21 contro la Tunisia, nel Torneo Preolimpico di Torino, con l’obiettivo (quasi obbligo) di ottenere il pass per Rio de Janeiro. Possibilità che Gallinari e compagni si sono guadagnati raggiungendo i quarti di finale agli ultimi Europei, allora quasi una consolazione, oggi un risultato fondamentale, che però deve essere completato nei prossimi otto giorni. A gennaio la scelta poi di nominare l’Italia come una delle tre nazioni ospitanti di questo Preolimpico ha reso il tutto superfluo, ma gli azzurri sul campo avevano comunque fatto il loro (minimo) dovere.   

Sebbene l’Italia sia una delle favorite, strappare il biglietto aereo per il Brasile non sarà una formalità, perché la formula un po’ particolare di queste qualificazioni permetterà solo a 3 nazionali su 18 partecipanti di raggiungere le altre 9 già presenti alle ormai imminenti Olimpiadi. Le nove già sicure di sfidarsi nel torneo che andrà in scena dal 6 al 21 agosto sono il Brasile (paese ospitante), la Spagna e la Lituania (vincitrice e finalista di Euro 2015), gli Stati Uniti (campioni in carica), la Nigeria (vincitrice AfroBasket 2015), la Cina (vincitrice Asia Championship 2015), l’Argentina e il Venezuela (vincitrice e finalista Americas Championship 2015) e l’Australia (vincitrice Oceania Championship 2015). Le tre che mancano per completare il gruppo delle 12 nazionali (francamente poche trattandosi di un’Olimpiade, comunque vada saranno escluse alcune squadre importanti) verranno fuori da queste 18 : Francia, Grecia, Repubblica Ceca, Serbia e Italia (qualificate dagli ultimi Europei), Angola , Senegal e Tunisia (dal continente africano), Canada, Messico e Porto Rico (dal continente americano), Filippine , Giappone e Iran (dal continente asiatico), Nuova Zelanda (Oceania), più Lettonia, Croazia e Turchia, che hanno approfittato dei tre posti lasciati liberi dalle tre nazioni paesi ospitanti (già qualificati in precedenza sul campo).  
I tre paesi organizzatori di questo Torneo Preolimpico sono infatti l’Italia (Torino), la Serbia (Belgrado) e le Filippine (Manila), in ognuna di queste sedi si svolge un mini torneo indipendente con 6 squadre divise in due gironi da tre, passano le prime due di ogni mini gruppo che poi si sfideranno nelle semifinali incrociate e infine ci sarà la finale con in palio il pass per Rio. Nel torneo che ci riguarda, con tutte le partite in programma al Palaisozaki di Torino, impianto da più di 16 mila posti (biglietti tutti esauriti già da mesi per gli incontri degli azzurri), l’Italia è nel girone B con Croazia e Tunisia, mentre il girone A è composto da Grecia, Messico e Iran. La nostra nazionale, per talento e con il vantaggio del fattore campo, è la favorita, la qualificazione è alla nostra portata, ma non sarà facile e i due ostacoli principali (Tunisia, Messico e Iran non dovrebbero essere presi nemmeno in considerazione, sebbene ormai tutte le squadre vadano rispettate) sono la Croazia, che incontreremo domani nella seconda gara, e la Grecia, che al 99% dovremmo incrociare o in semifinale, o, se tutto andrà come deve andare, più probabilmente in finale.  

L’esordio di oggi non poteva essere più agevole, visto che la Tunisia, che non può farci paura, non può contare nemmeno sul suo giocatore più famoso, Sam Mejri (centro dei Dallas Mavericks) e ai nordafricani rimane come elemento di maggiore livello il naturalizzato Michael Brandon Roll, guardia californiana che ha chiuso la stagione disputando i playoff spagnoli con la maglia di Vitoria. Di tutt’altro valore la Croazia, le cui stelle sono Bojan Bogdanovic, guardia dei Brooklyn Nets, Dario Saric, pronto all’esordio in Nba a Philadelphia dopo essersi in mostra negli ultimi due anni con l’Efes, e Mario Hezonja, il ventunenne cresciuto nel Barcellona già protagonista di un ottimo primo anno oltreoceano con gli Orlando Magic. A questi vanno aggiunti gli “italiani” e più esperti Simon, uno dei leader dello scudetto milanese, Ukic (Cantù) e Stipcevic (Sassari), ma non solo, una formazione quindi con tanto talento, pericolosa e che dobbiamo temere, ma che dobbiamo battere non tanto per il passaggio (scontato) del mini girone, ma se non vogliamo incontrare già in semifinale la Grecia ed eventualmente di nuovo i croati nell’atto conclusivo.  

Nell’altro gironcino comanderà infatti la nazionale ellenica, una formazione che sulla carta fa forse meno paura che in passato, ma interessante e in parte da scoprire, visto che ha perso i suoi simboli Spanoulis e Diamantidis e della gloriosa vecchia guardia sono rimasti solo l’ex centro milanese Bourousis, protagonista di una grande stagione a Vitoria (con le Final Four di Eurolega) e il 31enne del Barcellona Perperoglu, entrambi a fare da chioccia ai molti giovani talenti. Tra tutti spicca quello del Greak Freak, il 21enne Giannis Antetokounmpo, doti atletiche inimmaginabili e con margini di miglioramento enormi, già una stellina in Nba con Milwaukee. Con lui il fratello maggiore Thanasis (23 anni), reduce da una stagione in D-League con l’affiliata dei New York Knicks. Tra gli altri nomi più noti Calathes, tornato al Panathinaikos dopo due anni coi Memphis Grizzlies, Koufos, ora a Sacramento dopo aver girato già diverse squadre dall’altra parte dell’oceano e Mantzaris, guardia dell’Olympiacos. Squadra tutta da valutare dove possa arrivare realmente, di sicuro non saranno test validi né Iran né Messico, i primi habituè delle manifestazioni internazionali avendo vinto 3 degli ultimi quattro campionati asiatici, con un’età media di 26 anni ma con tutti gli elementi del roster che militano nel campionato nazionale, i secondi forse ancora più modesti, con quasi tutti i giocatori che arrivano dal campionato locale (di livello molto basso) e con l’assenza del loro giocatore più forte, il centro del Real Madrid Gustavo Anyon.  

Tornando all’Italia, la nazionale azzurra questa volta non può fallire l’obiettivo, come troppo spesso successo negli ultimi anni, perché, come già detto per gli scorsi campionati europei, questa è una squadra che può contare su alcuni giocatori tra i più forti di tutta la nostra storia ed è sicuramente il gruppo con più talento degli ultimi 20 anni. Dopo gli Europei che ci avevano lasciato un po’ l’amaro in bocca, con tutte le speranze dell’attesa che poi in campo non erano state confermate fino in fondo, questo gruppo ha alle spalle un altro anno di rodaggio (anche se il tempo di giocare assieme è sempre poco) e anche per questa occasione abbiamo a disposizione tutti i nostri Nba, sperando che nessun infortunio ci privi di uno di loro, come capitato con Datome dieci mesi fa.  

A guidarci saranno ovviamente loro, Gallinari, carico a mille dopo la sua miglior stagione Nba (e finalmente senza infortuni), capitan Datome, uno dei protagonisti della grande  stagione del Fenerbahce, Bargnani, ancora alla ricerca della squadra più giusta dove accasarsi (quasi certamente una big europea) e Belinelli, da un anno a Sacramento, che si è fratturato un osso della mascella in una delle ultime amichevoli, ma che potrebbe essere sul parquet già stasera. Subito dietro Alessandro Gentile, che dopo il secondo scudetto vinto ha salutato Milano e vorrebbe tentare da subito l’avventura in Nba con gli Houston Rockets, che ne detengono i diritti. Tutti e cinque sanno delle loro potenzialità, ma sono anche consapevoli che gli anni passano anche per loro e adesso che, soprattutto il Gallo, il Mago e il Beli, sono nella loro piena maturità, è il momento di tradurre tutto questo in risultati e vittorie, perché un’altra delusione sarebbe difficile da superare.  
A completare il roster ci sono Hackett, ritornato a livelli importanti all’Olympiacos, Melli, cresciuto tantissimo nel suo ottimo primo anno in Germania col Bamberg e Aradori, uno dei protagonisti della cavalcata di Reggio fino alla finale contro Milano. Sotto canestro, per dare fiato eventualmente anche a Bargnani, oltre al solito Cusin è stato chiamato anche Cervi, molto bene quest’anno ad Avellino, mentre gli ultimi ad ottenere un posto sono stati Poeta, nel suo ruolo reduce da una stagione migliore rispetto a quella di Cinciarini a Milano, e, un po’ a sorpresa, Tonut, la guardia ventitreenne che ha fatto passi da gigante nell’ultima stagione con Venezia. Oltre a Polonara, non convocato nemmeno per il pre-ritiro, sono quindi rimasti fuori elementi importanti come Della Valle, che probabilmente a livello internazionale paga il suo fisico ma che per quello che ha fatto in campionato con Reggio meritava un posto nei 12, Abass e Pascolo, entrambi neo acquisti di Milano e tra i migliori dello scorsa stagione con Cantù e Trento (con Pascolo super spesso anche in Europa). Dispiace per loro, ma il futuro li rivedrà certamente protagonisti con la canotta azzurra, mentre il futuro immediato, come detto, dipenderà dai nostri magnifici cinque.  
 
Si incomincia fra poche ore, poi domani, sempre alle 21, la seconda gara con la Croazia, mercoledì sarà il turno di Croazia-Tunisia, giovedì ci sarà un giorno di riposo, prima delle due semifinali di venerdì e la finalissima di sabato 9 luglio. 
 
Praticamente stesso programma anche per gli altri due tornei, quello di Belgrado e quello di Manila. In quello della capitale serba, con gli incontri che si disputeranno nella Kombank Arena, impianto da 25 mila posti, i due mini gironi sono composti da Serbia, Angola, Porto Rico e Giappone, Repubblica Ceca e Lettonia. La super favorita è proprio la squadra di casa, con la sola Repubblica Ceca (una delle sorprese agli ultimi Europei) che potrebbe essere in grado di opporre un minimo di resistenza. Nella capitale delle Filippine la nazionale ospitante è nel mini gruppo con Francia e Nuova Zelanda, nell’altro ci sono Turchia, Senegal e Canada. Qui la qualificazione, a meno di sorprese, dovrebbe andare alla Francia (reduce dalla delusione di dieci mesi fa con la finale in casa mancata), nettamente la più forte, ma che in semifinale e nell’eventuale finale dovrà vedersela (escludendo il Senegal) con un avversario sempre scorbutico come la formazione turca e il team nordamericano, un movimento cestistico cresciuto tantissimo negli ultimi anni e che in futuro sarà sempre più competitivo, ma che per questa occasione dovrà fare a meno del più bravo di tutti, Andew Wiggins, il 21enne dei Minnesota Timberwolves e prima scelta assoluta di Cleveland al draft del 2014, che ha deciso di riposarsi dopo le fatiche della stagione Nba e in vista di quella prossima. I due giocatori principali saranno allora Cory Joseph (Toronto Raptors) e Tyler Ennis (Milwaukee Bucks), tra i convocati anche i due “italiani” Heslip ed Ejim, negli ultimi mesi visti rispettivamente a Cantù e Venezia.

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