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Basket, finali: Siena batte Roma, va sul 3-1 nella serie e vede il tricolore

Siena, dopo aver vinto anche gara 4 ed essersi portata sul 3-1 nella serie, è ormai a un passo dal suo settimo scudetto consecutivo e potrebbe già festeggiarlo domani sera, quando le squadre scenderanno di nuovo in campo per la quinta sfida, ma Roma difficilmente vorrà arrendersi proprio davanti al suo pubblico. Il risultato finale, ieri, è stato 81-71 per i padroni di casa, un punteggio fin troppo pesante per i giallorossi, che anche questa volta hanno dimostrato di lottare ad armi pari anche in trasferta, senza mai mollare, come dall’inizio della serie. La stanchezza e il caldo hanno iniziato a pesare sulle due formazioni, complice il gran numero di partite una dietro l’altra di questi playoff, un ritmo forse eccessivo, e alla fine la sta spuntando la squadra che ha qualcosa in più, quella più cinica e incisiva, ovvero Siena. Anche ieri sera c’è stato grande equilibrio, soprattutto nei primi 3 quarti, con i toscani che sono andati all’intervallo avanti solo di due punti (39-37), al termine di un primo tempo caratterizzato dai soliti canestri fuori dagli schemi di Brown per i padroni di casa e da alcune giocate di classe di Datome e Taylor dall’altra parte.

Il terzo parziale ha visto dopo pochi minuti Roma mettere la testa avanti (44-45) grazie a Lawal e al solito Datome (alla fine rispettivamente 16 e 17 punti), mentre nella Mens Sana è salito in cattedra Hackett, semplicemente inarrestabile quando va in penetrazione o in contropiede e che ha permesso ai suoi di essere ancora sopra (60-59) alla penultima sirena. Dopo 30 minuti di grande basket, l’ultimo quarto è stato più confuso, con palle perse e errori banali da ambo le parti, la lotta è  diventata in alcuni frangenti una zuffa, con numerosi contatti sempre più duri e cattivi, e determinate situazioni non sono state gestite al meglio dagli arbitri, che hanno sorvolato su alcuni falli, apparsi evidenti a molti. Alla fine ha avuto ancora la meglio Siena (decisivo l’ultimo parziale di 8-1), trascinata da un super Brown e dalle giocate decisive di Hackett, 13 punti nel secondo tempo, mentre per gli ospiti non sono stati sufficienti gli ultimi tentativi portati da Taylor e Datome. Al termine dell’incontro da segnalare le dure proteste contro gli arbitri da parte di Roma, per bocca dell’allenatore Marco Calvani ma soprattutto del presidente Claudio Toti, il quale infuriato ha dichiarato di voler tirare in ballo la Federazione e di aver già chiamato Petrucci. Il malumore di Toti e della piazza romana nasce da lontano, con la sensazione di non essere rispettati e di subire i favori di cui Siena, secondo loro, godrebbe. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati sicuramente gli episodi discussi dell’ultimo quarto (dove però gli arbitri hanno lasciato a desiderare in generale), mentre dove Roma è stata penalizzata è stato negli ultimi secondi del primo tempo quando hanno fischiato un fallo antisportivo a Lorant per un episodio che probabilmente non era nemmeno fallo normale, decisione che ha permesso a Siena di chiudere in vantaggio. L’ambiente romano si era lamentato in precedenza, sempre riguardo alla diversa distribuzione di falli (e falli tecnici), anche nella precedente gara 3 e nella prima sfida della serie. Riguardo a gara 1 a Roma, però, va detto che se ci fosse stata una squadra che avrebbe potuto lamentarsi quella sarebbe stata Siena, ma non per le decisioni della terna arbitrale, bensì perche tutto il secondo tempo di quell’incontro si è giocato senza i cronometri dei 24”, rotti, ricorrendo agli indicatori manuali (stile anni Sessanta), con la parte di campo dove attaccavano gli ospiti nella quale i giocatori non erano nemmeno in grado di vedere il punteggio, coperto dal pubblico.

Il tutto nel caldo tropicale di un palazzetto inadeguato per una finale scudetto, ma che ha dato ancora una volta, purtroppo, l’immagine, tutt’altro che lusinghiera, della situazione del nostro movimento e della Lega, incapace di creare e valorizzare un evento del genere. Percui, per questi fatti, e ribadendo che gli errori degli arbitri, se ci sono stati, sono andati contro entrambe le parti, le proteste del presidente Toti sono sembrate eccessive e in parte ingiustificate. Tornando al basket giocato, Siena partiva favorita e infatti ora si prepara a questa gara 5 con tre match ball a disposizione per conquistare il suo ennesimo titolo, ma Roma, come detto, si è dimostrata una degnissima rivale, una grande squadra creata quasi dal nulla, che ha tenuto il campo in ogni confronto e che meriterebbe di portare la serie almeno alla sesta sfida. Tornare a Siena vorrebbe dire già una mezza impresa per i capitolini, ma a quel punto per ribaltare incredibilmente tutto dovrebbero vincere anche al PalaEstra, cosa che non è mai riuscita a nessuna squadra nella storia delle sette precedenti serie finali della Mens Sana.    

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