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Banche in trincea in tutta Europa e Mussari (ex Mps) oggi in Procura. Milano stamani è negativa

FIRSTonline

L’Asia risponde ai record di Wall Street. L’indice Dow Jones ha infranto venerdì sera la barriera dei 14 mila punti chiudendo a quota 14.009. L’indice Standard & Poor’s, a quota 15013, ha raddoppiato il livello dai minimi del marzo 2009. Il Nasdaq +1,18% ha guidato la corsa nell’ultima seduta della settimana.

Stamane i listini asiatici hanno ripetuto il copione: l’indice Nikkei sale dello 0,72%, Hong Kong segna +0,40%. A trainare le Borse sono i dati in arrivo dalle trimestrali giapponesi (il 69% ha superato le stime) e, soprattutto, i dati in arrivo dalle imprese non manifatturieri cinesi, che confermano la ripresa. 

Grande attesa per i dati sugli ordini all’industria americana, in arrivo nel primo pomeriggio da Wall Street galvanizzata venerdì dall’impennata in America dell’indice Ism del settore manifatturiero, balzato a quota 53,1 da 50,7, quando le attese lo davano stabile. L’indice segnala le previsioni dei direttori degli acquisti delle aziende industriali sullo sviluppo del business nei prossimi mesi.

Il dato è talmente buono da avere cancellato la delusione per un mercato del lavoro ancora sofferente: solo 157mila nuovi occupati a gennaio, contro attese di 165mila, e disoccupazione in crescita al 7,9% dal 7,8%. Ma anche questo è garanzia che la politica espansiva è destinata a durare un bel po’. 

ITALIA

Piazza Affari riapre i battenti dopo la prima battuta d’arresto (-2,3%) che ha interrotto un ciclo di quattro settimane consecutive di rialzo. Ad invertire il trend hanno contribuito, in maniera determinante, gli shock giudiziari e finanziari: a meno di un mese dalle elezioni, con magistrati, Consob e Banca d’Italia alle prese con uno scandalo bancario di cui non sono chiari i confini, l’Italia rischia di tornare torna nel libro nero degli investitori internazionali. 

L’inchiesta su Mps entra intano stamane in una nuova fase con la convocazione di Giuseppe Mussari presso i locali della procura di Siena. Ma la notizia che ha fatto aprire il rubinetto delle vendite sulle banche italiane è che laProcura di Trani ha aperto un’inchiesta sull’uso dei derivati da parte di MontePaschi, Bnl (gruppo Bnp Paribas), Credem, Intesa e Unicredit. Le ipotesi di reato sono usura e truffa. Le vendite hanno riguardato solo il mercato azionario. Sul mercato dei titoli di Stato la situazione è tranquilla con il Btp a 10 anni che chiude la settimana a un rendimento stabile del 4,31% e lo spread invariato a quota 264. 

EUROPA 

Gli scandali bancari non sono un’esclusiva italiana. Stamane, secondo il Financial Times, darà le dimissioni il direttore finanziario di Barclays, Chris Lucas, folgorato dall’inchiesta per cui nel 2009 il Qatar è entrato nell’azionariato di Barclays attraverso fondi prestati dalla stessa banca inglese. 

Lo Stato olandese ha nazionalizzato Sns Reaal, gruppo bancario e assicurativo in forte difficoltà, con un’operazione che ha comportato un esborso di 3,7 miliardi di euro. Lo ha annunciato il ministro delle Finanze, Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Europgruppo. L’Olanda ha deciso di non rimborsare né gli azionisti né i possessori di obbligazioni subordinate (presenti in vari prodotti finanziari in circolazione anche sul mercato italiano). La decisione, minaccia Fitch, potrebbe comportare la perdita della tripla A per l’Olanda e la retrocessione per l’intero settore del credito dell’Unione Europea. Si profila un aspro confronto con le società di rating e le grandi centrali finanziarie.

L’indice complessivo delle Borse europee Stoxx600 chiude la settimana in calo dello 0,4%. Venerdì sono saliti quasi tutti i settori (Tech +2%, Auto +1,6%), con l’eccezione delle Banche (-0,4%). 

DENTRO PIAZZA AFFARI 

Dopo Clint Eastwood, la voce di Oprah Winfrey. Fiat/Chrysler ha affidato quest’anno lo spot sulla Jeep del Super Bowl, la trasmissione più seguita in Usa, alla protagonista più famosa della tv Usa che, nel filmato spiega la donazione di un milione di dollari alle associazioni dei veterani di guerra da parte dell’azienda. La voce di Paul Harvey, giornalista radiofonico morto negli anni ’70, canta invece le virtù dell’America contadina, che oggi cavalca Jeep e Ram, cavalli di battaglia del gruppo. In Italia, Sergio Marchionne ribadisce: grazie al polo del lusso entro tre anni piena occupazione per tutti i dipendenti Fiat e fusione con Chrysler entro il 2014.

Settimana (forse) decisiva per la cessione di Telecom Italia Media. 

La decisione finale dovrebbe essere presa dal board nella riunione di giovedì. Due le offerte in lizza: Cairo Communications (per le sole reti, mentre i multiplex resterebbero nel gruppo Telecom); il private Clessidra pronto a rilevare l’intera azienda. La settimana si è chiusa con una seduta difficile per i titoli bancari: Unicredit – 2,5%, Intesa -2,9%. Ubi -0,9%. MontePaschi è precipitata in ribasso del 5,9%. Fra questa serie di ribassi ha fatto storia a sé Banca Pop. Milano volata in rialzo del 9,5% grazie alle indiscrezioni secondo cui il presidente Andrea Bonomi avrebbe presentato ai sindacati un piano per la trasformazione della banca in società per azioni. 

Ecco una breve rassegna dei principali movimenti di venerdì in Piazza Affari: Autogrill è salita del 4,5%: la società ha confermato con un comunicato che sta studiando la separazione delle attività di ristorazione da quelle commerciali negli aeroporti (Duty Free).  StM ha guadagnato il 3,9%: diversi broker oggi hanno alzato il target price dopo che ieri il management ha dato indicazioni più dettagliate sulla prossima uscita dalla joint venture St-Ericsson. Ferragamo è salita del 5,5% dopo avere annunciato una forte crescita dei ricavi (+17%) nel 2012. Insieme a Ferragamo sono saliti gli altri titoli del lusso:Tod’s +2,2%, Luxottica +1,4%.

Mediaset +1,3%: secondo indiscrezioni di stampa, la famiglia Berlusconi potrebbe cedere un pacchetto importante (10%) a un operatore internazionale del settore. Impregilo ha guadagnato l’1,8% dopo che l’Antitrust ha dato i via libera all’integrazione con Salini. Dopo il recupero di ieri, è tornata a scendere Saipem, -3,8%. Oggi i vertici della ocietà sono convocati in Consob nell’ambito dell’inchiesta sulle vendite che hanno precedutoil profit warning. 

Londra, lo sceriffo della Borsa, la Fsa, è pronta a avviare un’indagine su richiesta dei colleghi italiani. Il motivo è semplice: la cessione del pacchetto del 2,3 per cento è avvenuto a Londra, con un collocamento organizzato da Bofa-Merrill Lynch per conto di uno o più soggetti, di cui la banca d’affari non ha voluto rivelare l’identità. 

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