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Banche e moda: in Borsa giornata di vendite

I nuovi record di Wall Street non contagiano le Borse europee, che chiudono fiacche. Milano limita le perdite, -0,23%, 22.229 punti base, penalizzata da alcuni titoli del lusso come Ferragamo -3,95% e Ynap -2,58%, ma sostenuta da un colosso come Eni, +1,25%. 

Frazionali ribassi per Madrid -0,42%; Parigi -0,22%; Francoforte -0,17%. La Piazza peggiore è Londra -1,1%, vittima, in mattinata, di un attentato terroristico in metropolitana. Sul listino pesa anche, da ieri, il rally della sterlina. La divisa britannica riagguanta i massimi da un anno rispetto al dollaro, oltre 1,35. Anche l’euro perde quota nei confronti della moneta inglese, -1% circa, cross attorno a 0,88. La moneta unica risale però nei confronti del dollaro, portandosi a 1,195 (+0,38%). La debolezza del biglietto verde, in giornata, risulta collegata alla diffusione di alcuni dati: l’inatteso calo delle vendite al dettaglio in agosto (-0,2%) e la contrazione della produzione industriale (-0,09%) per la prima volta in sette mesi. 

Indifferente ai dati macro, il Dow Jones, a New York, centra un nuovo record in avvio, dopo aver chiuso ieri a livelli mai visti. A poche ore dall’apertura prendono la strada rialzista anche Nasdaq e S&P 500. Gli investitori non sembrano preoccupati dall’ultimo lancio missilistico della Corea del Nord e nemmeno dal fatto che oggi è una giornata delle “quattro streghe”, perché scadono contemporaneamente i future sugli indici, le opzioni sugli indici, i future sulle azioni e le opzioni sulle azioni. 

Il petrolio si prende una pausa di riflessione: il Brent resta positivo +0,2%, 55,2 dollari al barile; mentre il Wti scende appena sotto i 50 dollari a 49,8, -0,18%.

L’oro perde lo 0,5%, 1322.19 dollari l’oncia.

Mentre Merkel e Padoan si dicono favorevoli a un superministro dell’economia per l’eurozona, il secondario risulta poco mosso. Il rendimento del Btp 10 anni sale al 2,14%, ma il differenziale con il Bund resta fermo a 170.50 punti. La cancelliera tedesca ribadisce di essere contraria a qualsiasi ipotesi di condivisione del debito, mentre a luglio quello pubblico italiano tocca il nuovo record di 2.300 miliardi, in aumento di 18,6 miliardi rispetto a giugno. 

In Piazza Affari, Eni è la blue chip migliore. Gli investitori apprezzano che il cane a sei zampe ieri abbia approvato la distribuzione di un acconto sul dividendo 2017 di 0,4 euro per ciascuna azione in circolazione alla data di stacco cedola del 18 settembre, con messa in pagamento il prossimo 20 settembre. Gli acquisti premiano Leonardo, +1,15%. Secondo quanto scrive Reuters, citando fonti vicine alla vicenda: “nei negoziati in corso per risolvere la disputa Fincantieri-Stx, Italia e Francia stanno discutendo di un’alleanza nel settore navale che potrebbe portare a una partnership con il secondo e terzo gruppo europeo della difesa Thales e Leonardo”. Fincantieri intanto va giù: -1,15%.

Nel risparmio gestito si distingue Azimut, +0,94%. In ripresa Telecom +0,65%. 

Nel lusso Moncler, +1,09%, chiude fra le big migliori, in controtendenza rispetto a titoli come Ferragamo e Ynap. Nel settore bancario le vendite maggiori colpiscono ancora Bper -2,55%. Prese di profitto su Unipol -1,66%. Pioggia di vendite per A2a -2,07%. 

Fuori dal paniere principale Maire Tecnimont va a picco, -8,23%,  dopo che Arab Development Establishment ha venduto il 5% del capitale a 4,9 euro.

Ancora debole Banca Carige, -0,63%, all’indomani della presentazione del piano 2017-2020.

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