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Banca Etruria commissariata da Bankitalia

Banca Etruria è stata commissariata dalla Banca d’Italia per effetto delle “gravi perdite del patrimonio” emerse nel corso delle ispezioni, peraltro ancora in corso. La notizia è arrivata dopo che via Nazionale aveva chiesto all’istituto popolare di trovare un partner di elevato standing per un’aggregazione. Sabato i vertici della Banca aretina erano al congresso del Forex ad ascoltare il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.

Il commissariamento è stato di fatto eseguito mentre il Cda della banca, presieduto da Lorenzo Rosi, era riunito per l’approvazione dei risultati preliminari del gruppo per l’esercizio 2014 (atteso un rosso da oltre 140 milioni). Nel corso della riunione sono giunti presso la sede della Banca i nuovi organi nominati da Palazzo Koch, che hanno notificato lo scioglimento del Cda imposto dal Tesoro su richiesta di Bankitalia.

Prendono la guida di Banca Etruria i due commissari Riccardo Sora e Antonio Pironti, che in serata hanno convocato dirigenti e organizzazioni sindacali per fare un primo punto della situazione. Al loro fianco Paola Leone, Silvio Martuccelli e Gaetano Maria Giovanni Presti in qualità di componenti del Comitato di sorveglianza.  

Le perdite, ha spiegato la banca in una nota diffusa in serata, sono dovute a “consistenti rettifiche sul portafoglio crediti“, visto che l’ammontare dei crediti dubbi e deteriorati rispetto al totale dei crediti verso la clientela si è impennato negli ultimi mesi. Con l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria, sotto la supervisione di Bankitalia, i nuovi vertici dovranno “condurre l’attività aziendale secondo criteri di sana e prudente gestione e individuare le iniziative necessarie per il superamento della crisi aziendale”.

Fino a 24 ore fa il vicepresidente di Banca Etruria era il padre del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, la quale ha pubblicato il seguente tweet: “Il Governo su proposta di Banca d’Italia ha commissariato Banca Etruria. Smetteranno di dire che ci sono privilegi? Dura lex, sed lex”.

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