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Bagaglio a mano gratis, svolta della Ue: il Parlamento impone il trolley incluso anche sui voli low cost

Pixabay

Il Parlamento europeo riporta il trolley in cabina. Il bagaglio a mano torna gratuito, per legge. Dopo anni di polemiche, proteste dei consumatori e rincari mascherati, l’Ue prova a mettere fine alla giungla dei supplementi. La Commissione Trasporti dell’Europarlamento ha approvato una proposta che punta a cambiare il modo di volare in Europa, imponendo alle compagnie (soprattutto le low cost) di includere nel prezzo del biglietto anche il bagaglio a mano.

Secondo il testo, ogni passeggero avrà diritto a portare con sé in cabina gratuitamente un bagaglio di massimo 100 centimetri complessivi (sommando lunghezza, larghezza e altezza) e fino a 7 chilogrammi di peso, ponendo fine ai costi extra che negli ultimi anni hanno fatto lievitare il prezzo reale dei biglietti low cost.

La proposta nasce per ristabilire un principio che sembrava acquisito, ma che è stato eroso dalle strategie tariffarie di molte compagnieche hanno trasformato il bagaglio in un servizio a pagamento. Con la nuova regola il biglietto tornerà a includere ciò che un tempo era naturale, evitando ai viaggiatori di scegliere tra uno zaino striminzito e un costoso supplemento spesso superiore al costo stesso del volo.

“Un passo avanti concreto per i diritti dei passeggeri” ha dichiarato il relatore della proposta, Matteo Ricci (S&D), che ha sottolineato come “i compromessi concordati tutelino tutti i passeggeri, con particolare attenzione a disabili e persone a mobilità ridotta”.

Il testo interviene anche sul fronte della trasparenza informativa, chiedendo alle compagnie aeree di fornire ai passeggeri indicazioni chiare e complete già al momento della prenotazione, per evitare spiacevoli sorprese e rafforzare il potere contrattuale dei consumatori.

Low cost sul piede di guerra: “Così aumentano i prezzi per tutti”

La reazione delle compagnie low cost non si è fatta attendere. L’Associazione Italiana Compagnie Aeree Low Fares (AICALF) e l’alleanza europea Airlines for Europe (A4E) criticano duramente la proposta Ue, parlando di un attacco alla libertà di scelta dei consumatori.

Secondo Alessandro Fonti, presidente di Aicalf, l’inclusione obbligatoria del bagaglio a mano nella tariffa base del biglietto aereo “toglierebbe ai passeggeri la libertà di scelta e farebbe aumentare i prezzi dei biglietti, anche per chi non desidera usufruire di questo servizio”. A suo avviso, questa norma costringerebbe anche chi viaggia con un semplice zaino a sovvenzionare chi porta due bagagli a bordo. “Perché chi preferisce viaggiare leggero e spendere meno dovrebbe pagare per servizi che non utilizza?”, si chiede Fonti.

Il presidente dell’associazione italiana delle low cost solleva anche una questione pratica legata alla capienza delle cabine: “in media, c’è spazio per un solo bagaglio a mano ogni due passeggeri. Se la posizione del Parlamento diventasse legge, tutti pagherebbero per un servizio che molti non intendono usare. E, paradossalmente, la mancanza di spazio in cabina costringerebbe numerosi passeggeri a imbarcare all’ultimo momento il bagaglio più grande in stiva, creando confusione, frustrazione e rallentando le operazioni di imbarco”. Il rischio, secondo Fonti, sarebbe quello di “ritardi in partenza e ulteriori attese all’arrivo, al nastro bagagli”.

Il timore delle compagnie è che l’imposizione di una regola uniforme finisca per penalizzare milioni di viaggiatori. Secondo i dati citati dall’industria, circa il 50% dei passeggeri oggi sceglie di portare con sé solo un oggetto personale, come uno zainetto o una borsa. Per loro, l’obbligo di pagare anche per un trolley rappresenterebbe un costo aggiuntivo privo di utilità.

Molto critico anche il giudizio di Ourania Georgoutsakou, direttrice generale di Airlines for Europe, che rappresenta compagnie come Ryanair, EasyJet e Wizz Air. A suo avviso, l’approccio scelto dal Parlamento europeo compromette l’essenza stessa del trasporto low cost. “Il mercato aereo europeo si basa sulla libera scelta. Imporre un servizio obbligatorio priva i passeggeri di questa possibilità e li obbliga a pagare per qualcosa che potrebbero non desiderare o non usare”. “Cosa succederà ora? Popcorn e bibita obbligatori nel biglietto del cinema?” ha ironizzato la Georgoutsakou.

Più tutele per i passeggeri: trasparenza, rimborsi e viaggi multimodali

La proposta approvata non riguarda solo i bagagli, ma interviene più in generale sui diritti dei passeggeri. Si cerca di colmare le lacune normative emerse negli anni, soprattutto nei casi di ritardi, cancellazioni o interruzioni di viaggio. Le nuove regole prevedono, tra le altre cose, l’obbligo per le compagnie di inviare entro 48 ore un modulo di rimborso precompilato in caso di disservizi, per semplificare e velocizzare le richieste di compensazione.

Particolare attenzione è rivolta anche ai soggetti vulnerabili. I bambini sotto i 12 anni dovranno essere fatti sedere accanto agli accompagnatori senza alcun sovrapprezzo, così come sarà gratuito il viaggio per l’accompagnatore di una persona con mobilità ridotta. In caso di danni alle attrezzature per la mobilità o agli animali di assistenza, i passeggeri avranno diritto a un risarcimento.

Un altro fronte aperto riguarda i viaggi multimodali, ovvero quelli che prevedono l’uso combinato di diversi mezzi di trasporto (aereo, treno, autobus, traghetti). La proposta prevede che se l’intero itinerario è acquistato in un’unica soluzione, il passeggero non dovrà perdere la protezione nel caso in cui una coincidenza venga mancata. Sono previste forme di assistenza come pasti, alloggio e rimborsi, oltre all’obbligo per venditori e intermediari di informare chiaramente i clienti sulla tipologia di biglietto che stanno acquistando. In caso di omissioni, gli operatori saranno ritenuti responsabili anche economicamente.

I prossimi passi: il voto in plenaria e l’avvio dei negoziati

Dopo il voto favorevole della Commissione Trasporti, la proposta passerà al vaglio del Parlamento in seduta plenaria, previsto per luglio 2025. Se l’assemblea darà il via libera, si apriranno i negoziati con il Consiglio Ue e la Commissione per giungere a un testo definitivo. È una fase delicata, ma il fatto che i ministri dei Trasporti abbiano già raggiunto un accordo politico a inizio giugno fa ben sperare in un esito positivo.

Si chiude così un lungo periodo di immobilismo. La riforma dei diritti dei passeggeri era infatti ferma dal 2014, quando il Parlamento europeo aveva già proposto di rafforzare le tutele in caso di ritardi e cancellazioni. Dopo undici anni di stallo, sembra finalmente essere giunto il momento di aggiornare le regole europee a un mercato aereo che, nel frattempo, è profondamente cambiato.

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