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Atlantia crolla in Borsa: è l’effetto Cinque Stelle

Imagoeconomica

Wall Street centra un piccolo rimbalzo nella mattinata americana dopo le perdite della viglia, spostando lo sguardo dalle deludenti parole di Jerome Powell di ieri, alla ripresa delle trattative sui dazi con l’incontro fra i presidenti di Usa e Cina, venerdì, a margine del G20. S’impenna anche il petrolio, con il crollo delle scorte settimanali americane. I venti dell’ovest non riescono però a gonfiare le vele dei listini europei, che chiudono fiacchi: Francoforte +0,1%, Parigi -0,25%, Madrid -0,01%, Londra -0,06%. 

Piazza Affari registra una perdita dello 0,34% e scende a 21.057 punti, nonostante il titoli bancari in ripresa. Pesa sul listino principale il tonfo di Atlantia, -4,28%, con i 5 Stelle che vogliono la revoca della concessione autostradale, mentre la Lega desidera coinvolgere la società nel salvataggio di Alitalia. Scendono Campari -3,36%, Telecom -2,2%, Amplifon -1,83% e le utility a partire da Enel -2,03%. Gli acquisti premiano invece i titoli petroliferi, con la risalita dell’oro nero: Tenaris +3%; Saipem +2,04%; Eni +0,47%. Ben comprate le banche: Unicredit +2,57%, Ubi +2,67%; Bper +2,29%. Buzzi +2,15% si avvantaggia della promozione a “Overweight” da “Equal-weight” di Morgan Stanley. Il petrolio pompa al massimo, con il calo delle scorte Usa, molto più massiccio delle stime. Il Brent sale a 66,46 dollari al barile, +2,16%; Wti 59,63 dollari, +3,1%. 

L’oro perde leggermente quota e attualmente si muove intorno 1417,35 dollari l’oncia, dopo l’indebolimento dell’ipotesi che la Fed tagli i tassi nella riunione di luglio. Per la stessa ragione il dollaro ha recuperato qualche posizione, anche se al momento fatica a tenere il passo e il cambio con l’euro è favorevole alla moneta unica intorno a 1,138.

Sul secondario lo spread fra decennale italiano e tedesco scende a 244,9 punti base (-1,32%). Mentre S&P vede un rallentamento nella crescita 2020 di Germania e Italia, (paesi esportatori e in sofferenza a causa dei rischi sul commercio), il dialogo fra Italia e Ue, per evitare la procedura d’infrazione per debito, dovrebbe proseguire a Osaka, con un incontro a margine del G20 fra il premier Giuseppe Conte e il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker.

Intanto, dopo le dichiarazioni accomodanti delle banche centrali la scorsa settimana e la conseguente necessità, per gli investitori, di trovare sbocchi appetibili, si moltiplica l’emissione di obbligazioni da parte di importanti società quotate. Solo oggi sono partiti i collocamenti di bond da parte di tre blue chip: Unicredit, Cnh Industrial (+0,07%) ed Hera (+0,12%). 

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Categories: Finanza e Mercati